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La conchiglia di margherita

Da Nina
Come spiegarvi l'emozione che si prova nell'accompagnarvi un passo alla volta in questo tortuoso e duro percorso della ricerca di un figlio? Come si spezza il cuore nel vivere con voi le vostre sconfitte e come invece si riempie di gioia quando finalmente il vostro sogno si avvera? Perché è questo che mi succede, giorno dopo giorno: assisto alla vostra crescita, alla rinascita, alle cadute e alle risalite. Ed è per me un onore immenso poter condividere con voi lacrime e sorrisi. Vedervi uscire dal buio e raggiungere la luce.E' successo anche stavolta, lei era alla ricerca quando è arrivata da me con la sua storia e oggi sono qui a pubblicare la sua conchiglia con il migliore degli aggiornamenti. Non c'è gioia più grande.
LA CONCHIGLIA DI MARGHERITALA CONCHIGLIA DI MARGHERITA
Bolognese doc 38 anni in cerca del mio sogno da 5. Tutto comincia l’8 gennaio 2010 sul divano di casa nostra...mia e del mio amore dopo 10 anni di fidanzamento… la casa è pronta, ci siamo fatti la nostra vita senza pensieri fino ad ora, i nostri lavori sono sicuri quindi decidiamo che è giunto il momento di fare un bambino. Facciamo l’amore per la prima volta senza protezioni (ora che ci penso a parte i primi 2 anni di pillola non ne abbiamo mai usate e già questo doveva farmi suonare un campanello) e subito dopo ci siamo messi a piangere ridendo emozionati perché per noi in quel preciso momento avevamo concepito nostro figlio.Quanta ingenuità avevamo! proprio come dei ragazzini inesperti pensavamo che concepire un bambino fosse la cosa più semplice del mondo. Tutte le mie amiche avevano figli avuti al massimo in 2/3 mesi di ricerca perciò così doveva essere anche per noi. Nelle settimane successive ho acquistato una maglietta premaman con la quale avrei comunicato ai nostri genitori il lieto evento e sognavo come avremmo fatto il test e gli esami seguenti. Non potevo nemmeno immaginare che quello sarebbe stato solo l’inizio del periodo più buio e triste della mia vita.Senza farla troppo lunga iniziamo coi primi esami: ormoni e spermiogramma che risultano ok. Sonosalpingo che rivela tube aperte (il grande inganno) e ovulazione accertata con stick e tb. Tutto è regolare (sembrava) quindi non ci restava che provare e rilassarci. Ah!!! Che bella questa parola! La metto insieme a “andate a fare un viaggio”, “state sereni e non ci pensate”, “assumi pompelmo e mettiti a gambe in su”. I mesi passano e i rapporti mirati compromettono sempre di più la nostra intimità tanto da avere la nausea all’arrivo dell’ovulazione al solo pensiero che avremmo dovuto copulare come due robot. È passato 1 anno non possiamo più aspettare e al centro pubblico dove ci rivolgiamo finalmente si decidono a proporci il primo step: le IUI. Ne facciamo 3 senza risultato. Quanti pianti, quanta rabbia, quanta tristezza nel cuore. Mi chiudo in casa non voglio vedere nessuno men che meno tutte le mie amiche con figli o incinta. Sto sprofondando nella depressione più nera. Decidiamo di adottare un cagnolino che inevitabilmente diventa ben presto il nostro bimbo peloso sul quale riversiamo tutto l’amore che abbiamo da dare. Grazie a lui e al mio compagno che non mi ha abbandonato un attimo vengo sradicata di peso dal pozzo senza fondo in cui mi trovavo e torno piano piano alla luce. Le forze sono tornate e nel frattempo conosco diverse ragazze su un forum che diventano amiche importanti. Mi confronto e so di non essere sola.
Riprendiamo in mano il nostro sogno e ci rivolgiamo ad un centro convenzionato per tentare con la FIVET. Ne facciamo 3 e 1 transfer da congelato. Le beta sono sempre a zero. Arriva il nostro turno anche presso il nostro ospedale pubblico dopo più di 2 anni di attesa. Ancora beta a zero. Basta qualcosa non va! Devo andare più a fondo e mi auto prescrivo una laparoscopia. Bingo! Le mie tube sono aperte ma gravemente tortuose e bitorzolute. Mi dicono chiaramente che in questo stato non potrò mai avere una gravidanza naturale. Che sollievo! Non hai idea! Finalmente la mia condizione aveva una spiegazione. Basta rapporti meccanici, basta stick ovulazione e TB. Dobbiamo affidarci solo alla medicina con fiducia e pazienza. E proprio come nelle più belle favole il miracolo è arrivato quando meno ce lo aspettavamo! Il 2015 doveva essere l’anno del nostro matrimonio invece diventerà l’anno in cui arriverà Margherita. Eh sì! Proprio all’ultima ICSI che ci sentivamo di provare è accaduto il miracolo… con gli embrioni più bruttarelli di sempre e con la speranza oramai sotto le scarpe è arrivato il giorno tanto atteso… quello in cui siamo entrati nell’ambulatorio e le dottoresse sorridendo hanno detto:”ce l’abbiamo fatta!”. Non credevo che il mio cuore avrebbe retto… mi è scoppiato in petto come una bomba!!! Che emozione immensa!Ho sperimentato tanto dolore durante questi anni, lacrime, frustrazione... mi sono persa e mi sono ritrovata... ho sperimentato un cambiamento in me stessa: ho acquisito consapevolezza e sono orgogliosa della forza e determinazione che abbiamo dimostrato. senza parlare del rapporto con Lui che è stato messo duramente alla prova ma ha retto alla grande! Tutto di questi 5 anni ci ha segnato e continuerà a rimanere come cicatrici nel profondo del nostro cuore ma quando su quel maledetto esito delle beta è comparso finalmente un numero invece del solito zero….. ahhhhh!!! allora tutto il dolore si attenua… i colori diventano vivi e il mondo ti sorride. È incredibile ma la mia Margherita è passata dall’essere una macchiolina con un battito ad una bambina vera che sento che percepisco e che sogno… il mio viso ha sempre un sorriso e la mia mente corre verso quando ti avrò sulla pancia invece che dentro e finalmente vedrò la tua faccina sporca di sangue. Non mollate ragazze credeteci fino a che vi reggono le forze perché non c’è  niente di più bello! Siamo tutte stupende storie di coraggio e sacrificio... storie che parlano di coppie di genitori… alcuni di pancia, tutti di cuore. LA CONCHIGLIA DI MARGHERITA  

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