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La coscienza collettiva

Creato il 01 luglio 2010 da Francescas

LA COSCIENZA COLLETTIVAArrivi ad un punto e capisci che non ce la fai più. Non potrai più andare avanti. Questo ci capita quando nella vita incappiamo in problemi o storie senza via d’uscita.

Noto, e penso pure voi, che il genere umano si sta rovinando con le sue stesse mani. Partiamo dall’inizio. Dallo zero assoluto, che non sta a significare con creazione o evoluzione, lo zero pieno senza presupposti. L’uomo non c’era, ha iniziato a vivere e ad adattarsi sulla terra. E arrivato fino ad ora con le sue forze volendo sempre di più, incapace di accontentarsi. Sono a favore dell’evoluzione di tutto ciò che porta beneficio, ma se questa evoluzione ha un prezzo da pagare, e il prezzo è troppo alto, quanto vale la pena progredire?

Siamo andati incontro al progresso ferendoci con le nostre stesse mani. Abbiamo tutto quello che l’uomo ha sempre desiderato. Le comodità non mancano di sicuro. Ma quant’è alto il prezzo da pagare per questi benefici? E’ tanto alto!

E’ talmente alto che da quasi due mesi un foro nel cuore della terra spurga petrolio ogni giorno e ancora non siamo riusciti a fermarlo; è così alto che la terra sta soccombendo e non ce la fa più. Ci portiamo dietro un malato terminale, e signori miei questo malato, è proprio il pianeta in cui viviamo.

Dove andremo di questo passo? Quale sarà il nostro futuro?

Vivo giorno per giorno sempre con la consapevolezza che sia il mio ultimo giorno ma vi assicuro che certe domande me le faccio. E’ inevitabile farsele, probabilmente solo le menti acute riescono a soffermarsi a tanto.

E allora sperando in una coscienza collettiva che punti più sulla IMMATERIALITA’ dell’essere che sulla materialità, vivo giorno per giorno su questo pianeta, cercando di curarlo e migliorarlo. Io lo amo. E’ il “malato terminale” che mi sta più  a cuore. Non parlo neanche per me, ma per chi verrà dopo di me. Non desidero lasciargli il mio scarto, solo il frutto migliore.



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