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La croce nella vita pubblica di Gesù

Da Alessandra @aluzzingher
La vita pubblica di Gesù si snoda tra prediche, atti d'amore, miracoli. L'apostolato è sempre sotto il segno della croce e lo fu anche quello di Gesù. Alcuni miracoli si intrecciano tra l'incomprensione e gelosia dei farisei e sapienti del tempo i quali, talvolta, sembrano non accorgersi nemmeno della loro attuazione, l'ammirazione dei semplici e i loro atti di fede. Ci sarebbero tanti esempi riguardo a questo. Essi erano talmente accecati che dopo un miracolo si preoccupavano solamente di criticare l'operato di Gesù. Basta citare l'uomo dalla mano paralizzata. Gesù entra nella sinagoga in giorno di sabato e comincia ad insegnare. Tra gli astanti vi è un uomo dalla mano paralizzata. I farisei e i dottori della Legge, adocchiano l'uomo bisognoso ed invece di averne pietà e desiderare vederlo guarito, spiano Gesù se per caso non lo guarisca in giorno di sabato. È una grande meschinità. Sembrano davvero non rendersi conto del potere che possiede Gesù di fronte alla sofferenza e si preoccupano semplicemente che egli trasgredisca almeno un piccolo precetto della Legge per poter far notare alla folla che Lui non è davvero così santo come si crede. Non solo... A loro, non importa proprio nulla della sofferenza degli altri. Ogni atto di Gesù è sempre vagliato, messo in discussione dai farisei, dagli scribi e dai dottori della Legge. Anche quando non fa miracoli ma semplicemente condivide momenti di agape fraterna con i peccatori, i farisei non perdono tempo a domandarsene il motivo. Gesù è veramente sorprendente: non teme di contaminarsi, non accetta una spiritualità (che poi spiritualità non è) puramente esterna. Egli induce a notare che non servono tanti atteggiamenti esteriori anche di pietà come può essere pregare ma sono quelli interiori che uniscono l'uomo a Dio. Dio non se ne fa nulla di sacrifici materiali, Lui che ha creato il cuore dell'uomo, desidera che questo gli sia ridonato puro. La croce nella vita pubblica di GesùLa croce è una costante anche nel periodo di vita pubblica di Gesù, cioè nel periodo di massimo splendore della Sua vita. Osannato e criticato, Gesù con il solo fatto di esistere mette in discussione la parte più profonda dell'uomo.

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