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La danza della realtà, di Alejandro Jodorowsky

Creato il 02 settembre 2014 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

L’immagine in anteprima è “Light Dance“, un dipinto di Rassouli, pittore iraniano residente negli U.S.A.

Trama:

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“La danza della realtà” è un’autobiografia che va letta come il romanzo di una vita sorprendente, un’opera che scandisce il percorso di un uomo alla ricerca delle verità ultime e fornisce le chiavi del suo universo filosofico e sciamanico.
L’infanzia dolorosa che aprì la sua sensibilità all’esistenza delle cose, la militanza a Parigi nelle file del surrealismo, la stregoneria medioevale scoperta attraverso lo studio dei tarocchi, la magia degli sciamani messicani, il taoismo zen, la scorribanda tra le arti e i saperi in tutte le latitudini delle culture. Da queste vicende e da un’infinità di altre esperienze deriva la psicomagia, una pratica che restituisce all’arte e all’immaginazione la loro primitiva funzione curativa dell’animo umano.
L’opera più importante, rivelatrice e ipnotizzante di Alejandro Jodorowsky

Giudizio:
Siamo davanti a un’autobiografia straordinaria, nel senso lette- rale del termine: Jodorowsky ci racconta una vita – la sua – tutt’altro che comune. Si tratta di un’opera particolare, si- curamente interessante e degna di una lettura. Certo, ha delle pecche. Se dovessi definire una percentuale, direi che questo libro mi è piaciuto all’80%. 4 stelle su 5.

Partendo dai contro: ho trovato un po’ noiose alcune parti, e ho anche saltato a piè pari una ventina di pagine. Il problema, secondo me, è che a volte Jodorowsky diventa troppo filosofico, al punto da sembrare completamente astratto, distaccato dalla materia, quasi fumoso. Tanto per rendere l’idea, l’artista italiano che ha maggiore feeling con Jodorowsky è Battiato: insieme hanno girato “Musikanten” (2005), un film su Beethoven massacrato dalla critica (lo scrittore cileno interpretava il grande musicista, mentre il cantante italiano si occu- pava della regia) e hanno collaborato anche in altri contesti. Ecco: avete presente le derive più astratte di Battiato? Un po’ di più e vi avvicinate a quelle di Jodorowsky.

Adesso, però, passiamo a tutto ciò che c’è di buono in questo libro, ed è tanto. È anche una storia molto concreta. Specialmente all’inizio, ma anche alla fine. È la parte centrale a soffrire maggiormente delle pecche di cui parlavo sopra. Sono molto belli i capitoli legati alla formazione di Jodorowsky: è coinvolgente il racconto della sua infanzia difficile, segnata da genitori anaffettivi e dispotici e da un cattivo rapporto con i coetanei cileni, derivante da differenze fisiche e culturali – bianco, circonciso, con questo naso grande e ricurvo e un cognome sta lì a ricordare le origini ebraico-ucraine. Sono altrettanto appassionanti i capitoli legati alla gioventù di questo artista, filosofo e guaritore; è bello leggere dei suoi tentativi di raggiungere la conoscenza e di trovare una propria dimensione, come uomo prima che come artista.
Talvolta si ha il dubbio che Jodorowsky abbia rielaborato un po’ le sue vicende in chiave fantastica, romanzando i fatti per raggiungere un impatto emotivo più forte, attraverso simboli e metafore. A lettura finita, non saprei dire se è così o meno, ma tutto sommato non ha importanza. Almeno, non per me.

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Quel che conta è che, se ci si avvicina a questo libro cercando qualcosa di diverso, di non comune, nel bene e nel male, non si può rimanere delusi. Per me è stata una pausa – a tratti molto piacevole, a tratti meno – nel mare di fiction in cui mi sono immerso, tra romanzi, film e serie tv. L’autobiografia mi attira sempre di più, come “genere”, e anche ora ne sto leggendo un’altra, decisamente crime. Ne parleremo più in là.
Ma questa, come direbbe Lucarelli, è un’altra storia.

Sull’autore:
Alejandro Jodorowsky (Cile, 1929) è artista eclettico, direttore di teatro, autore di pièce teatrali, romanzi e libri di fumetti ma anche di amatissimi film, fra i quali Il paese incantato, El Topo, La montagna sacra e Santa sangre-Sangue santo. Feltrinelli ha pubblicato anche Quando Teresa si arrabbiò con Dio (1996, 2013), Psicomagia. Una terapia panica (1997, 2009, 2013), La danza della realtà (2004), Albina o il popolo dei cani (2005), La via dei Tarocchi (2005), Conversazioni sulle vie dei Tarocchi, dvd più libro, a cura di Giuseppe Baresi (2007), Cabaret mistico (2008), Il maestro e le maghe (2010), Metagenealogia (2012) e, nella collana digitale Zoom, Corso accelerato di creatività (2012).
(Fonte: Feltrinelli editore)

Aniello Troiano



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