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La darbouka, percussione “veg-friendly” - di Fabio Vento

Da La Palermo Vegetariana

La darbouka, percussione “veg-friendly” - di Fabio Vento

Se come me amate le percussioni ma avete qualche (comprensibile) scrupolo nel percuotere la pelle di un animale, sappiate che esiste un tamburo meno noto degli atavici djembe e congas, ma… del tutto cruelty-free, essendo composto da materiali sintetici! :)

La darbouka è uno strumento musicale del gruppo dei membranofoni, utilizzato tradizionalmente in Nord Africa, Medio Oriente e Asia centrale, di forma del tutto simile a quella del djembe. Rispetto a quest’ultimo ha una timbrica molto più sofisticata, spaziando fra suoni profondi e inflessioni acute; si può suonare da solo, insieme ad altri strumenti o per accompagnare quella che è comunemente nota come danza del ventre.

Originariamente composta da un corpo di terracotta con una larga apertura chiusa da pelle animale, la darbouka viene oggi costruita in alluminio con membrana in fibre sintetiche. La sua origine si colloca in epoca post-islamica, intorno all’anno mille, e si pensa derivi dallo strumento persiano zarb o tondak, simile come forma e suono ma con il fusto in legno. Il nome deriva dalla radice araba derb, che significa “battere”, ed ha numerose varianti nei diversi paesi (darbuka, darabuka, tarambuke, toumbeleki, zirbaghali), ma la denominazione inglese è doumbek, termine onomatopeico che deriva dalle sonorità principali dello strumento: un suono basso, il dum, e uno più acuto, il tek.

Si suona stando seduti e può essere sorretta in due modi diversi: secondo lo stile turco, tenendola sospesa verticalmente in mezzo alle gambe, o più frequentemente in stile arabo, tenendo lo strumento orizzontale sul fianco sinistro (destro se si è mancini) appoggiato sulla gamba e con l’avambraccio sul lato superiore per tenerlo saldo durante l’esecuzione e lasciare libero il movimento di entrambe le mani.

Ma ora bando alle ciance… ecco un video per avere un’idea di cosa si può fare :)

A Palermo esistono diverse associazioni che tengono corsi di darbouka, prima fra tutte la storica Bottega delle Percussioni.


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