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La dea bendata rovina le famiglie. E il giornalista che gli fa pubblicità l’aiuta.

Creato il 16 settembre 2013 da Laperonza

 

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Paginate di giornali, schermate di notiziari online, sembra che i giornalisti reputino le notizie relative alle vincite al gioco d’azzardo di rilievo fondamentale. Gratta e vinci, slot machine, sale bingo, lotto, superenalotto, oggi il gioco d’azzardo (così si chiama, anche se lo vogliamo far passare per qualcosaltro) la fa da padrone e le nostre Marche sono la regione italiana che gioca di più. Così le nostre cronache ci parlano quasi quotidianamente di quanto è stato fortunato quello che con 10 Euro ne ha vinti 100.000 o quella che con una grattatina da 5 Euro andrà in vacanza tutta la vita. Tu leggi e dici: “gioco pure io, hai visto mai che risolvo tutti i miei problemi?”.

 

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Di questo dovrebbero rendersi conto i giornalisti quando pubblicano queste notizie: la gente è alla canna del gas e nella disperazione i miraggi possono sembrare veri. Solo che ti rovinano. E sono tante, tantissime le famiglie rovinate dal gioco d’azzardo. Gli stessi giornali che pubblicano gioiosi articoli su vincite milionarie poi parlano di gente che si ammazza per essersi giocata tutto, di famiglie indebitate, di persone che hanno distrutto la loro vita e quella dei propri cari per il vizio del gioco. Perché, vedete, la signora che ha vinto 10.000 euro dal tabaccaio magari ce ne ha già lasciati 20.000 comprando ogni giorno per anni biglietti non vincenti nella spasmodica ricerca del colpo di fortuna. E per uno che vince ce ne sono milioni che perdono. Altrimenti chi gestisce questi giochi fallirebbe. La gente questo dovrebbe saperlo ma gioca lo stesso.

 

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Si chiama ludomania, brutto termine per descrivere un disordine mentale derivante dal gioco. Il Servizio Sanitario Nazionale lo ha riconosciuto. Solo che poi lo Stato ci lucra sopra, lo promuove, ne stimola la diffusione. È vergognoso che un Paese moderno abbia uno Stato che vende gratta e vinci. È vergognoso che un Paese moderno lasci proliferare le sale giochi. È vergognoso che si lasci che la gente si ammali (di questo si tratta, malattia), anzi, si diffonda volutamente la patologia per far cassa e per favorire i soliti noti (o ignoti) e far quadrare i bilanci pubblici. È vergognoso che professionisti della notizia (o sedicenti tali) si prestino a questo giochetto ignobile.

 

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Non c’è notizia in una vincita al gratta e vinci. Anzi, la notizia c’è ma è negativa. Non si può e non si deve enfatizzare il lato positivo fittizio, semmai si deve far capire che dietro alla vincita ci sono migliaia di euro bruciati. Il giornalista che scrive articoli che risaltano fantomatiche vincite al gioco d’azzardo è complice di un sistema perverso, è un veicolo di trasmissione di un virus, è parte di un’organizzazione di fatto criminale. Smettetela di pubblicare queste notizie fetide. Avete un grande potere. Usatelo bene.

Luca Craia

a Craia


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