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La destra, la Lega e i valori (s)venduti. ne valeva la pena?

Creato il 11 giugno 2013 da Catreporter79
La saldatura del coperchio della bara che queste elezioni amministrative hanno rappresentato per la Lega Nord, non può che indurmi a rivolgere alcune domande agli ex MSI-AN (ma non solo): valeva la pena violentare, tradire, offendere, rigettare, insozzare, sabotare un passato di lotte a difesa del sentimento patrio, dei valori unitari, del portato risorgimentale, per blandire una micro-fazione grottescamente balcanizzata, priva di identità storica e, per questo, destinata a sfaldarsi nel volgere di una manciata di anni? (come poi è accaduto). Valeva la pena imbastire improbabili revisionismi storiografici (l’800 europeo è maledettamente complesso), cedere terreno su valori per i quali tanti ragazzi del FUAN dettero la vita, nelle piazze, in segno di sottomissione verso teppaglia urlante povera di qualsiasi nozione sull’eredità dei loro, dei nostri padri? Valeva la pena prestare il fianco, con un imbarazzato silenzio imposto da un plutocrate intenzionato soltanto alla difesa del proprio interesse particolare, agli insulti a buon mercato verso la capitale del Paese, verso il midollo spinale e la bussola del nostro cammino pentamillenario? Valeva la pena mettere sulla bilancia della propria dignità un piatto di lenticchie e una forchettata di matriciana da infilare nel gargarozzo macilento di un finto medico improvvisatosi politico e ideologo? Valeva la pena negoziare la propria essenza prima, barattarla per la spinta(rella) propulsiva di quella manciata di voti proveniente da un gruppuscolo di borghi al di là del Po? Valeva la pena vendere i ragazzi del ’99 ad una cricca di bifolchi addobbati da vichinghi? Io non credo.


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