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La differenza tra il biscotto, il meglio due feriti che un morto ed il moralismo della stampa per una copia in più. Anche gli intellettuali hanno voluto dire la loro.

Creato il 19 giugno 2012 da Slasch16

La differenza tra il biscotto, il meglio due feriti che un morto ed il moralismo della stampa per una copia in più. Anche gli intellettuali hanno voluto dire la loro.Il biscotto non c’è stato ma il moralismo della stampa nazionale ed internazionale ha dato il peggio di se, in modo particolare quelli che hanno tirato in ballo la frase di Buffon: meglio due feriti che un morto.
Tutti i commentatori della carta stampata o delle tv si sono sentiti in dovere di dire la loro, esagerando per distinguersi in tanta etica, pelosa, normalizzata.
I moralisti d’assalto hanno stigmatizzato gli italiani, in modo particolare i croati e gli spagnoli, tirando in ballo le scommesse, che niente hanno a che fare con i biscotti o i feriti, e pure molti italiani hanno voluto bacchettare Buffon solo per il fatto di aver detto una cosa che tutti sanno e che ha una sua logica.
I biscotti a livello di europei o mondiali sono una cosa vergognosa, quasi tutti i giocatori delle nazionali giocano in grandi club europei o mondiali ed il biscotto lo fanno per escludere una nazionale odiata o temuta senza nessun danno economico per i protagonisti.
Chiamiamolo un clientelismo da invidia o un calcolo per far fuori una nazionale ritenuta più forte e quindi pericolosa. E’ solo un calcolo di cinismo interessato o lo scarico di una invidia repressa da decenni contro chi, bene o male, ha scritto la storia del calcio, ha un palmares invidiabile.
Altra cosa sono le partite di fine campionato dove c’è di mezzo la serie B, dove capita che due squadre abbiano interesse a non farsi del male quando basta un punto per garantirsi la salvezza.
Tutti sappiamo che scendere in serie B comporta problemi economici sia per le società che per i calciatori, non dimentichiamo che tolte le 10 squadre di prima fascia gli stipendi nelle altre squadre sono più bassi, sempre più di un precario ovviamente, anche se ci sono precari pure nel calcio e qualcuno che vanta arretrati di stipendi per mesi.
Certo che i due feriti fanno comunque una vittima, quando capita, perchè non succede tutti gli anni. Ma è una vittima a girare nel senso che una volta tocca l’una ed una volta tocca un’altra squadra, dipende anche dalla fortuna.
Se è per questo ci sono squadre già salve che giocano alla morte contro la squadra “nemica” che lotta per lo scudetto contro la squadra “amica”, per rendersi conto di questo basti pensare all’ultimo Cagliari-Juventus, il Cagliari sembrava morso dalla tarantola. Il Cagliari sembrava un connubio fra Torino e Fiorentina che quando incontrano la Juve la vena si chiude.
Il biscotto è a livello di nazionali, non ha niente da spartire con i tagli di stipendi e la riduzione della rosa che comporta la discesa in serie B o in serie C.
Spesso capita che siano anche ex compagni di squadra meno fortunati, amici, di tante battaglie e non c’è niente di male se, per usare le parole di Buffon, meglio due feriti che un morto.
Finiamola di fare il moralismo della domenica, ci sono cose più serie come la crisi economica, la disoccupazione, gli sfratti e se proprio vogliamo restare nel calcio ci sono quelli che si sono venduti le partite.
Questo è un reato, una vergogna, vanno radiati tutti i responsabili, ma un pareggio di fine anno non è un reato, è accettabilissimo se salva una e l’altra.
Chiedetevi come ha vinto lo scudetto il Manchester City, alle volte succedono i miracoli, alla notizia che l’altra squadra era già salva hanno fatto due gol in 5 minuti.
Ecco, questa è una partita che non c’entra nulla con il senso della frase di Buffon, Gigi si riferiva a squadre che sono sempre sull’ascensore, alle volte salgono più spesso scendono. Non è il caso del Manchester City. 



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