Magazine Opinioni

La difficile collaborazione tra Cina e USA nello spazio cibernetico

Creato il 06 luglio 2015 da Bloglobal @bloglobal_opi
La difficile collaborazione tra Cina e USA nello spazio cibernetico

L'avvento dell'era digitale è alla base della creazione di un nuovo campo di battaglia. Le tecnologie moderne hanno consolidato nuovi metodi di scontro, tanto che le teorie classiche sulla guerra sono state aggiornate ed adattate alle peculiari caratteristiche del quinto dominio della conflittualità ( 5th domain of war). Gli attacchi cibernetici contro strutture d'interesse nazionale e private sono aumentati notevolmente nel corso degli ultimi anni accrescendo la volontà degli Stati ad investire maggiormente nelle strategie di sicurezza per le infrastrutture sensibili. Una mancanza di sicurezza nel cyber-spazio diminuisce la fiducia della società nel sistema informatico da cui ne deriva una delle principali fonte di prosperità. L'interdipendenza delle reti e dei sistemi di informazione rende quindi necessaria una risposta globale per garantire livelli di sicurezza appropriati nel quinto dominio di conflittualità. Ciò che tuttavia risulta più difficile è riuscire a far cooperare Paesi totalmente diversi, come la Cina e gli USA, nella difesa e nella salvaguardia di uno spazio di interesse comune.

Nonostante ci sia un forte interesse di collaborazione tra Cina e USA per la questione dello spazio cibernetico, recentemente le relazioni tra i due Paesi sono nettamente peggiorate. La modernizzazione della rete di sicurezza è necessaria per il Partito Comunista Cinese (PCC) per poter mantenere una stabilità a livello nazionale ed economico e salvaguardare l'integrità territoriale. È importante sapere che la Cina, in tema di spazio cibernetico, non fa uso del termine cyber come il resto del mondo, ma parla di network security, ossia di sicurezza della rete, specificando quindi il suo interesse nella protezione della rete di informazione [2].

L'orientamento cinese nella gestione dello spazio digitale è Stato-centrico, tanto che le autorità cinesi hanno più volte ribadito la necessità di incentrare il potere nelle mani del governo, in quanto possiede mezzi migliori per la gestione della rete [3]. In merito alle critiche su un approccio stato-centrico, un osservatore cinese ha tenuto a ribadire che "l Una definizione accurata di sicurezza cibernetica non è ancora stata fornita dalle autorità cinesi. Secondo alcuni funzionari del Ministero della Difesa e del Ministero degli Esteri " a gestione governativa di internet si propone principalmente di monitorare informazioni dannose, reprimere crimini cibernetici, mantenere l'ordine nel cyber-spazio così come colmare il divario della rete e far si che più gente possibile possa usufruire della praticità di internet" [4]. La chiave per capire la strategia di sicurezza cibernetica cinese sta nelle definizioni che lo stesso PCC fornisce al mondo; il concetto di cyber rientra nella più ampia sfera della gestione dell'informazione [5], ragion per cui la collaborazione con gli USA risulta piuttosto problematica. Questi ultimi, infatti, percepiscono tale comportamento come un ostacolo nelle relazioni cibernetiche tra i due Paesi. la Cina è vittima principale degli attacchi cibernetici" ribadendo che " il governo Cinese si oppone costantemente e proibisce severamente qualsiasi attività criminale nello spazio cibernetico, tanto da punire coloro che perpetrano tali crimini" [6]. Le definizioni riportate nel dizionario dell'Esercito Popolare Cinese dimostrano, ancora una volta, come la strategia di sicurezza cibernetica cinese sia improntata maggiormente sul controllo dell'informazione e della rete, andando ben oltre la semplice difesa della nazione. I termini perlopiù utilizzati sono: network warfare e network protection, information defense e information security.

La presenza cinese nello spazio cibernetico è dovuta principalmente alla necessità di salvaguardare il PCC, al fine di assicurare una continua crescita economica grazie alla stabilità nazionale. Spesso Cina e USA hanno collaborato contro le attività di hacker per poter difendere gli interessi nazionali di entrambi e, nonostante queste azioni congiunte, la Cina non vede di buon occhio la strategia di sicurezza cibernetica statunitense, ritenendola un pericolo per l'unità del Paese. Difatti molte fonti cinesi ritengono che la maggior parte degli attacchi cibernetici contro la Cina siano generati sul suolo americano [7].

Le relazioni sino-americane si basano su un continuo incolparsi a vicenda in merito ad azioni di spionaggio commerciale o sabotaggio, tanto che la Cina ha deciso di cancellare lo US-China Cyber Working Group (CWG), di vietare l'istallazione di Windows 8 nei computer governativi e di tagliare tutti i ponti con le agenzie di consulenza americane [8]. Hua Chunying, portavoce del Ministero degli Esteri ha constatato che " prendere posizioni diverse nell'ambito della sicurezza cibernetica non aiuta a risolvere il problema [...] entrambe le parti dovrebbero tentare un approccio più equilibrato ed obiettivo all'argomento, aumentare ulteriormente la comprensione e la fiducia reciproca attraverso il dialogo e la comunicazione, così da poter costruire una cooperazione pacifica, sicura ed aperta nel cyberspace". Dal canto suo, il Presidente Xi Jinping ha ribadito che " anche se non vi è fiducia ma si hanno scopi comuni si può continuare ad essere partner. Possiamo avere dei disaccordi, ma non dobbiamo smettere di comunicare. [...] Una cooperazione tra Cina e Usa trarrebbe benefici ad entrambi così come alla maggior parte dei Paesi [...]" [9].

Malgrado i suoi timori, la Cina ha deciso di optare per una maggiore trasparenza in merito al suo ruolo nell'ambito della sicurezza cibernetica. A riguardo Lu Wei, leader del Gruppo per la Sicurezza di internet e dell'Informatizzazione (State Internet Information Office), ha constatato che internet non ha fatto altro che trasformare il mondo in un "villaggio globale" ed ha proposto cinque punti fondamentali per rafforzare la cooperazione cibernetica tra USA e Cina: stima reciproca anziché negazione reciproca; rispetto reciproco anziché scontri ed accuse; gestione comune abbandonando il conflitto d'interessi; fiducia reciproca invece che sospetto reciproco; strategia win-win piuttosto che una politica a "somma zero" [10]. Ciononostante, nel novembre del 2014, la Cina ha organizzato la World Internet Conference a Wuzhen, presentando la Dichiarazione Wuzhen con l'intenzione di convincere i Paesi occidentali ad accettare una prospettiva Communist Party-friendly di Internet, senza riscuotere nessun successo.

Mentre negli anni a venire e nelle successive conferenze la Cina continuerà a mettere in luce il " cyber-egemonismo occidentale" e a ribadire la necessità del rispetto reciproco [11] tra gli Stati, gli USA dovranno sviluppare strategie più morbide nei confronti della Cina così da facilitare il dialogo in tema di cyber-spazio e cyber-sicurezza.

* Agnese Carlini è OPI Intern

[1] Albert-Lászió Barabási, fisico ungaro-statunitense conosciuto per il suo lavoro di ricerca sulla teoria delle reti. Nel 1999 ha presentato il concetto di rete a invarianza di scala ( scale-free networks), termine coniato da Barabási e Albert Reka (scienziata ungherese) da cui è nato il Barabási-Albert (BA) model.

[2] Amy Chang, Warring State-China's Cybersecurity Strategy, Center for a New American Security (CNAS), December 2014.

[3] Internet management does not equal thought control, People's Daily online, May 10, 2011.

[4] Ivi cit.

[5] Nation-State Cyber Strategies: examples from China and Russia, in Cyberpower and National Security, Timothy Thomas, eds. Franklin D. Kramer, Stuart H. Starr, and Larry Wentz, National Defense University Press, Washington, 2009.

[6] Foreign Ministry Spokesperson Liu Weimin's Regular Press Conference, December 12, 2011.

[7] Attacks originating from U.S rank first among overseas hackings in China: FM, Xinhua, February 20, 2013.

[8] Xiao An, The 'Achilles' heel' in the China-US relationship, China.org.cn, June 4, 2014.

[9] Lu Wei, China-US should cooperate in cyberspace governance, China-US Focus, December 16, 2014.

[10] Supra note.

[11] Franz-Stefan Gady, The Wuzhen Summit and Chinese Internet Sovereignty, China-US Focus, December 8, 2014.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog