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La dimensione russa dell’information warfare in Ucraina

Creato il 06 giugno 2014 da Bloglobal @bloglobal_opi

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di Stefano Lupo

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La società internazionale contemporanea, dopo fine del confronto bipolare e in particolare negli ultimi dieci anni, si è rimodellata e ristrutturata in una nuova forma di confronto, imperniata sulla sfera informativa, intellettuale e tecnologica. Nuove dinamiche di interazione e interdipendenza hanno elevato l’importanza fondante del contenuto informativo, sia in campo civile sia in ambito militare, ma hanno d’altro canto evidenziato la crescente dipendenza dai sistemi di comunicazione elettronica. Una dipendenza che sebbene possa tradursi in efficienza e rapidità, soprattutto in caso di Network-centric Warfare (NCW) realizzato in maniera da tramutare un vantaggio informativo in uno competitivo, in particolare potenziando la catena Comando-Controllo (C2, Command and Control), rischia nondimeno di risultare problematica, dal momento che risulta più facile un eventuale danneggiamento degli elementi chiave infrastrutturali, con conseguente manomissione della sicurezza di uno Stato.

Nella congiuntura mondiale attuale aumentano esponenzialmente i casi nei quali l’informazione diviene nel contempo arma, risorsa e obiettivo; l’Information Warfare (IW) che alcuni, soprattutto negli Stati Uniti d’America, considerano prioritariamente come l’utilizzo di sistemi comunicativi elettronici, tra cui internet, per danneggiare le comunicazioni, ivi compresi i trasporti, e le forniture energetiche, rilegandola forse eccessivamente al comparto cyber, diviene necessariamente un concetto più ampio, tanto da essere traslato a volte come Information Operation, in cui l’impiego delle tecnologie informative e comunicative viene indirizzato all’ottenere, e mantenere, un onnicomprensivo vantaggio competitivo su un avversario. Potendo operare spazialmente in ogni settore sociale e militare, dall’ambito economico a quello psicologico, dall’azione d’intelligence ai veri e propri attacchi informatici, l’Information Warfare ha nella sua modularità uno dei punti di forza più rilevanti, favorevolmente traducibile in elemento determinante, in caso di scontro asimmetrico, laddove la gradualità e la profondità temporale risultano fondamentali.

Carl Von Clausewitz, che ben espresse la necessità tattica di non impegnare tutte le proprie truppe contemporaneamente in uno scontro, già a cavallo tra XVIII e XIX Secolo aveva ben compreso l’importanza cardine dell’informazione, specie in un approccio integrato strategico-tattico di una lunga campagna militare costellata da alcune battaglie risolutrici. Nella contemporaneità dello scenario internazionale del XXI Secolo la dimensione bellica si è via via ristretta a contesti di durata temporale marginale per lasciare spazio, specie tra grandi potenze, come la Russia, a una faglia di frizione di medio-lungo periodo dove la pressione informativa, il possesso di un determinato dato o di una serie di essi può a volte risultare determinante per ottenere una posizione di forza, seppure momentanea e dove l’eventuale incertezza cognitiva legata all’incapacità di operare complessivamente in ambito di Information Warfare  può trascinare in quella che Clausewitz stesso amava definire “nebbia di guerra”.

Scarica gratuitamente il Research Paper N°18/giugno 2014: ”La dimensione russa dell’information warfare in Ucraina“

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