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La direttiva UE 115/2008 che legittima gli sbarchi dei clandestini

Creato il 13 febbraio 2011 da Iljester
13 febbraio 2011 | Giustizia, Politica | Permalink

La direttiva UE 115/2008 che legittima gli sbarchi dei clandestini

Il 24 dicembre è scaduto il termine entro il quale l’Italia doveva adeguarsi alla direttiva UE n. 115/2008, che disciplina l’ingresso degli immigrati extra UE nel territorio degli Stati membri. Una direttiva che ha fatto discutere e che per il suo tenore letterale appare decisamente ambigua, soprattutto per quanto concerne il diritto dei singoli Stati di espellere gli extracomunitari non in regola con i permessi di soggiorno. Una direttiva che l’Italia non ha recepito e che però alcune Procure della Repubblica hanno deciso di rendere effettiva ancorché non sia stata recepita da una legge dello Stato, interpretandola a modo loro; in particolare per quanto riguarda il suo rapporto con il reato di immigrazione clandestina, visto che la normativa europea vieterebbe la permanenza nelle carceri di tutti i clandestini identificati.
Ho fatto una ricerca, e ho visionato il testo della norma dell’Unione Europea. Non nego l’ambiguità e la fumosità dei suoi precetti. Non c’è in verità una disposizione talmente precisa da poter essere applicata direttamente dai nostri Tribunali. Eppure è accaduto, con gravissimo rischio per la nostra sicurezza e per la disciplina dei flussi migratori che non può certamente affidata a un giudice né tantomeno a un’entità sovranazionale ben lontana dalla realtà di un paese – il nostro – in prima linea sul fronte dell’immigrazione.
Oggi il Ministro Maroni ha deciso di dare una interpretazione «autentica» della direttiva europea, ma va da sé che questa interpretazione non può e deve essere data tramite una circolare ministeriale. La legge dovrebbe interpretare autenticamente la norma, e se possibile contestualmente al suo recepimento nell’ordinamento italiano. Le conseguenze di un vuoto normativo o di una ambiguità interpretativa della direttiva europea infatti potrebbero essere alla lunga deleterie e legittimare gli sbarchi clandestini nel nostro paese, percepito dagli extracomunitari come il paese dei balocchi e delle leggi farlocche, dove tutto è permesso e dove esiste un atteggiamento permissivo nei confronti di chi viola la legge.
Ovviamente, dall’altra ci sono i soliti piagnucolosi che mettono sempre in campo i diritti umani come arma di ricatto, quasi che chiedere a uno straniero di entrare legalmente nel nostro paese e di lavorare violi questi diritti. Di fatti la legge sull’immigrazione clandestina non mira certamente a punire o a respingere gli stranieri che accedono al nostro territorio con regolare permesso di soggiorno e con un lavoro, bensì coloro che hanno scambiato l’Italia per il far west dove contano solo i diritti e dove i doveri sono un concetto alieno, quasi estraneo… anzi, direi persino reazionario.
Oggi più che mai l’emergenza per la crisi del Maghreb rende la Bossi-Fini assolutamente fondamentale, e in particolare rende assolutamente fondamentale tenere in piedi il reato di immigrazione clandestina. Non vi sono alternative, e la direttiva UE 115 è fuori dal mondo per il suo tenore normativo, perché non tiene conto delle peculiari realtà dei singoli Stati e della delicatezza della posizione dell’Italia in un contesto internazionale che si sta facendo esplosivo nel Mediterraneo. Applicare oggi la direttiva UE, e applicarla direttamente, senza il filtro di una legge, appare del tutto fuori luogo e va contro gli interessi dello Stato italiano. È necessario pertanto che il Governo si muova e proponga un disegno di legge di recepimento con una interpretazione autentica della norma, il più possibile aderente alla nostra legislazione in materia di immigrazione. L’alternativa – l’ho detto – è il pericolo di un’invasione senza precedenti che rischia di mettere in ginocchio il nostro paese sia dal punto di vista nazionale (per la sicurezza), posto che molti degli immigrati giunti dalla Tunisia e dell’Algeria potrebbero essere criminali fuggiti dalle carceri di quei paesi; sia dal punto di vista internazionale, poiché l’Italia verrebbe percepita come l’anello debole di un’Europa che sinceramente, davanti alla nuova emergenza, sta facendo orecchie da mercante.

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Autore: Il Jester » Articoli 1379 | Commenti: 2235

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Tags: algeria, crisi maghreb, direttiva ue 115/2008, egitto, Immigrati, immigrazione, legge bossi-fini, reato di immigrazione clandestina, sbarchi, tunisia
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    Il Jester,

    In conclusione, devo riferire che non sono l’unico ad osservare la chiarezza dei dettami della Direttiva 2008/115/CE, tanto che alcuni giudici hanno disapplicato il T.U. sull’immigrazione in base alla detta norma internazionale. Non vedo proprio eventualmente un PM non assolto da sanzioni anche disciplinari per aver anch’esso adottato i principi delle Direttive UE in contrasto con quelli delle leggi italiane.
    Tutt’ora sta accadendo che i clandestini vengono arrestati e successivamente prosciolti durante il processo per direttissima. Questo causa uno spreco abnorme di risorse che già sono in via di carente di riserva.
    Rivelo che in queste situazioni di deregulation legislative sarebbe molto meglio che le autorità dell’Unione Europea adottino delle norme comuni a tutti i relativi Stati membri per eliminare la detta condizione sregolata che come ho già riferito sta oltretutto causando uno spreco di fondi ed operato pubblici.

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