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La disavventura della bella principessa con lo scaltro serpente/ L'angolo del Griot

Da Marianna06

 

 

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C’era una volta,in una ricca città africana, confinante con la mitica Timbouctu, una bella principessa, figlia di un potente sovrano, la quale aveva raggiunto l’età da marito e doveva fare ormai, com’era uso da quelle parti, la “sua” scelta di moglie e futura madre.

La fanciulla,  però , era anche molto  pretenziosa e chiese al re, suo padre, un marito che non avesse scarificazioni in viso o brufoli sul corpo e, semmai, fosse dotato di una pelle liscia proprio come quella di un bambino.

Il re, che stravedeva per la figlia, emise immantinente un bando in cui spiegava le caratteristiche della richiesta e i suoi messaggeri andarono di villaggio in villaggio, di città in città.

Niente da fare. La”cosa”, in verità, non era per nulla facile.

Tutti i numerosi pretendenti, quelli che si presentarono speranzosi, dopo un accurato esame da parte della nutrice della giovane donna, furono subito scartati.

Un serpente, tuttavia, che era venuto a conoscenza della notizia allettante, pensò bene di farsi   trasformare  lui,dallo stregone della vicina foresta, in un bel giovane e di recarsi a palazzo reale per chiedere  in sposa la principessa.

E lo fece, soprattutto, pensando al dopo.

E cioè a quando, sposata la fanciulla, avrebbe potuto, in caso di carestia, e quindi di bisogno, divorarla senza intralcio alcuno e saziare in questo modo la propria fame.

Le nozze avvennero con grande sfarzo e per i primi tempi la coppia funzionò benissimo.

Baci e carezze a ogni attimo.

La principessa inoltre , ogni giorno, era ricoperta di cibo abbondante dal suo sposo, che non perdeva occasione di andare a caccia e di ritornare carico di ogni ben di Dio.

Un brutto giorno, però, che la selvaggina nella zona iniziò a scarseggiare, la situazione mutò all’improvviso.

E il nostro uomo-serpente, al di là delle invettive che lanciava a ripetizione alla giovane moglie, ebbe subito l’idea di realizzare il  famoso piano iniziale.

Quello per cui aveva sposato la principessa.

Attese, infatti, che sopraggiungesse la cupa  notte africana e che la donna fosse addormentata e, senza troppi complimenti, la trangugiò in un solo boccone.

E anche molto voracemente.

Poi si sdraiò  in terra per attendere di compiere la  sua digestione.

Ma la principessa aveva un fratello, dotato di poteri magici. Dagli odori egli sapeva riconoscere il vero dal falso, il buono dal cattivo.

Il giovane aveva sempre saputo che lo sposo-serpente di sua sorella era un impostore ma nessuno gli aveva creduto.

Gli altri, infatti, ad ogni minima occasione non perdevano tempo a prendersi gioco di lui, ripetendogli, senza rispetto, che era soltanto un povero matto e un visionario.

Il “matto”, loro malgrado, nel cuore della notte avvertì che per sua sorella qualcosa non stava andando bene.

Si mise in cammino e ne  raggiunse l’abitazione.

Senza esitare, penetrato all’interno e avvicinatosi allo sposo-serpente, con un grosso e affilato machete, gli aprì la pancia e tirò fuori da essa la sorellina, per fortuna, ancora viva.

Mentre il serpente agonizzava, i due ebbero tutto il tempo di tornare felici e contenti alla reggia, accolti con gioia dal re e da tutti i sudditi del regno, che consolarono amorevolmente la principessa e, allo stesso tempo, non ebbero mai più parole offensive per suo fratello.

Come si dice : tutto è bene quel che finisce bene. Ed è proprio vero.

E la principessa?

La principessa, divenuta più saggia dopo la terribile disavventura, ascoltò i consigli di suo padre e scelse poi il pretendente che lui le indicò.

E non ebbe affatto a pentirsene.

Tanto che, ancora oggi, pure avanti negli anni, lei e il suo sposo, vivono ancora  insieme felici e contenti, circondati da uno stuolo di figli e di nipoti.

E il benessere non manca.

  

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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