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La “Dolly Bag”: il rispetto e l’amore per il cibo

Da Labottegadelgusto @DOLdigusto

dolly bagSe siete dalle parti del quartiere romano di Centocelle, potrà capitare di veder uscire dal locale di Pro Loco DOL persone con in mano una busta: è il famoso sacchetto “per il cane”, soprannominato, quasi a velarne il significato, “doggy bag”. Il nome deriva dall’inglese, poiché negli Stati Uniti questa pratica è normalità da diversi anni e personalità come Michelle Obama e Denzel Washington ne sono ferventi sostenitori. Non solo gli Stati Uniti, la doggy bag è comune anche in tanti altri Paesi, come in Cina dove alla fine di ogni pasto è comune, e scontato, portar via tutto ciò che non si è mangiato.

filiera corta - KmZero

Lasciando stare le tendenze del momento a Pro Loco DOL siamo convinti della bontà dei nostri cibi, siamo consapevoli delle storie che ne hanno fatto prodotti di eccellenza DOL (Di Origine Laziale), a volte rarità dell’enogastronomia, e il nostro amore e passione per il cibo ci impone di rispettarlo, di non gettarlo via, di non sprecarlo, e così con orgoglio potrete richiedere a fine pasto, nel nuovo locale a via Domenico Panaroli 35, a Roma, la “Dolly Bag”! E i “testimonial” su cui puntiamo, i più importanti per noi, non sono le celebrità, ma le persone normali che riconoscono la qualità del nostro lavoro, dai più anziani alle nuove generazioni: per creare e condividere, senza presunzione e senza rumore, forme di consumo critiche, ecocompatibili e di basso impatto ambientale.

consuma criticamente

Rifiutiamo il concetto di globalizzazione alimentare, che si trasforma in appiattimento del gusto e delle produzioni, per questo entrare e mangiare a Pro Loco DOL non è soltanto un pasto o un momento di mero consumo, bensì un’azione di consumo critico e un’esperienza “sinestetica” per il vostro palato.

 



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