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La fabbrica dell’assoluto-1984: l’ultimo uomo d’europa

Creato il 02 marzo 2016 da Athos Enrile @AthosEnrile1

LA FABBRICA DELL’ASSOLUTO-1984: L’ULTIMO UOMO D’EUROPA

Non capita spesso di poter commentare un nuovo album avendo la certezza di cosa la band possa dare dal vivo.

In studio, di questi tempi, si possono realizzare capolavori da attribuire ad orchestre e magari il protagonista è uno solo, probabilmente virtuoso, ma elemento singolo.

E poi, si sa, una band che si rispetti da il meglio di sé su di un palco, cercando di scaldare un audience che, se soddisfatta, ripagherà con la miglior moneta possibile: l'entusiasmo.

Oggi sono nella condizione di scrivere dei romani LA FABBRICA DELL'ASSOLUTO dopo averli visti all'opera, a Genova, circa tre mesi fa.

Nel mio commento post concerto - quel giorno non avevo ancora sentito il loro disco di debutto - trassi delle conclusioni che trovano conferma dopo l'attento ascolto di "1984: L'ULTIMO UOMO D'EUROPA ".

Scrivevo allora: " Musica complicata, di non facile assimilazione, costruita nei dettagli, con risvolti tecnici impegnativi preferiti agli aspetti melodici; tempi composti impossibili e una voce narrante coinvolgente e recitativa. Trame vintage con una proposizione tastieristica variegata e molto seventies, atmosfere rarefatte che in alcune sfumature inventano una miscela corposa fatta del mondo hammilliano intriso di fratelli Shulman."

Da quel giorno il nome della "Fabbrica" è diventato di uso comune per gli amanti della musica progressiva italiana, e in un ristretto spazio temporale il gruppo ha trovato una pregiata dimensione, costruita soprattutto sulla stima della critica e sul buon seguito di pubblico.

L'album racconta, riassume e diventa colonna sonora del romanzo distopico per eccellenza, "1984", di George Orwell, pubblicato nel 1949.

In estrema sintesi... trattasi della descrizione negativa di un futuro buio in cui, dopo una guerra nucleare, il mondo resta diviso in potenze totalitarie; l'Inghilterra - la storia si svolge a Londra - fa parte della macro-nazione dell'Oceania, governata da un regime che si ispira ad una forma radicale di socialismo, e in questo contesto si muovono i personaggi che ritroviamo in forma esplicita nell'album: Winston Smith e Julia - membri del Partito Esterno - O'Brien - membro del Partito Interno, principale antagonista dei protagonisti - e il Grande Fratello, che permea con al sua presenza tutto il romanzo.

Un forte attacco ad ogni forma di perversione, senza connotazione politica, senza ideologie e linee temporali, e in questo senso il libro appare tremendamente attuale, capace di evidenziare i risvolti della rigida manipolazione dell'informazione e la ferrea repressione di ogni forma di libertà intellettuale e politica.

Affrontare il debutto discografico con un simile messaggio, attraverso un concept fatto di impegno sociale e indagine psicologica, non era obiettivamente facile, ma da quanto emerge dall'intervista a seguire, il tutto è nato spontaneamente, con la piena condivisione delle parti.

La musica proposta riporta a schemi antichi, ad un'idea... diffusamente analogica, ad una struttura articolata che svela i suoi segreti nel momento in cui il tutto fluisce, le liriche si fondono alle atmosfere e il simbolismo di certi atteggiamenti - vedi l'uniforme da palco - propone immagini che pesano come macigni.

L'artwork magnifico contribuisce a consolidare il contenitore musicale, che appare davvero completo, come capita ad ogni disco prog fatto come i sacri crismi, quindi con l'attenzione rivolta a tutti i vari elementi costitutivi.

Una tecnica sopraffina è uno dei comuni denominatori della band, con le tastiere d'altri tempi di Daniele Fuligni, il virtuosismo chitarristico di Daniele Sopranzi, una pazzesca sezione ritmica composta dal drummer Michele Ricciardi e dal bassista Marco Piloni e la voce penetrante del frontman Claudio Cassio.

Significativa la presenza di Pino Ballarini - il big tra gli ospiti -, ex vocalist de Il Rovescio delle Medaglia, presente anch'esso al concerto genovese di dicembre.

Un album destinato a lasciare il segno nel mondo della musica progressiva, un disco che ha permesso di far conoscere al grande pubblico di settore il valore de Il solito fiuto e impegno di LA FBBRICA DELL'ASSOLUTO.
Black Widow Records

LA FABBRICA DELL’ASSOLUTO-1984: L’ULTIMO UOMO D’EUROPA

Possibile sintetizzare la storia della band, dalla genesi ad oggi?

Tutti noi abbiamo iniziato ad amare questo genere in età più o meno adolescenziale; ricordo personalmente che per me fu un vero apri pista l'ascolto e la scoperta del disco "Collage", proprio intorno ai 13 -14 anni d'età. Ma anche per tutti gli altri componenti è stata la medesima cosa, probabilmente con titoli diversi. Amiamo moltissimo sia il progressive rock internazionale sia quello italiano, per cui probabilmente alcuni di noi hanno un debole in più. Band come Il Rovescio della Medaglia, Alphataurus, Balletto di Bronzo, Cervello, Museo Rosenbach, The Trip, Banco e moltissimi altri hanno influenzato le nostre vite musicali in modo definitivo. Tra le band internazionali su tutte possiamo citare i King Crimson, Yes, ELP ma anche altri grandissimi classici come Genesis,Van Der Graaf Generator.

Veniamo all'album da poco uscito, "1984, L'Ultimo Uomo d'Europa ": che cosa contiene? Quali i messaggi che volete condividere?

L'opera è stata dipinta dall'artista Cesare Modesto intorno al 1982, e si chiama "La Libertà di Scelta": Cesare è per noi prima di tutto un grandissimo amico! La collaborazione con lui è dunque sintomo di una grandissima sintonia e stima reciproca, e testimonia la voglia di realizzare un qualche cosa assieme. Il quadro è stato selezionato tra una serie di lavori del passato di Modesto, e appena l'abbiamo vista abbiamo compreso che era semplicemente perfetta per raffigurare in immagine tutto il significato della nostra Musica. Non smetteremo mai di essere grati a Modesto per averci aiutato in modo così spontaneo ed appassionato.

Il nome LFDA è stato scelto dopo aver passato molto tempo senza nemmeno un nome. Non riuscivamo a trovare qualcosa che potesse soddisfarci realmente, così abbiamo scelto la "Fabbrica", nel tentativo di realizzare qualcosa che sia Assoluto come è poi la Musica e l'Arte in generale. Un modo per indicare che il nostro approccio è guidato dall'unione di più individualità che si uniscono e si confrontano per alimentarsi a vicenda e per alimentare una creazione comune e allo stesso tempo autonoma da ciascuno. La Fabbrica nasce dall'incontro di amicizia, passione e condivisione per un certo tipo di visione musicale. La scelta del nome deriva dalla descrizione del processo compositivo della band: ossia la Musica, viene creata da tutti i componenti assieme, tramite lunghe sessioni di jam sperimentali.

A nostro giudizio stiamo assistendo ad una nuova e stimolante stagione, una vera e propria nascita e ri-nascita di tantissime band di valore assoluto con cui stiamo creando moltissimi legami, sia professionali che di amicizia. Uno su tutti è sicuramente quello che ci lega ai nostri amici e colleghi d'etichetta Ingranaggi della Valle, che stimiamo sia musicalmente che a livello umano.

Dunque approfittiamo di quest'ultima domanda per ringraziare te Athos per tutto il lavoro che svolgi e tutto il tempo che c'hai dedicato. Un abbraccio a tutti i lettori ed addetti ai lavori che ci seguono e supportano con passione.

3)CHI CONTROLLA IL PASSATO CONTROLLA IL FUTURO, CHI CONTROLLA IL PRESENTE CONTROLLA IL PASSATO

7)L'OCCHIO DEL TELESCHERMO

10)PROCESSO DI OMOLOGAZIONE

12)LA CANZONE DEL CASTAGNO

13)AMAVA IL GRANDE FRATELLO

Claudio Cassio: voce, cori

Daniele Fuligni: Hammond, Minimoog model D, Mellotron, pianoforte, Binson Echorec 2, Logan String Melody, Davolisint, effetti sonori

Marco Piloni: basso elettrico, basso fretless, contrabbasso, generatore BF, Jen sx 1000, effetti sonori

Michele Ricciardi: batteria, percussioni

Daniele Sopranzi: chitarra elettrica, chitarra acustica, lapsteel, generatore BF, Binson Echorec 2, effetti sonori, cori

Special guests : Pino Ballarini: Voce in "La Canzone del Castagno"

Francesco Rinaldi: Parlati in "I due minuti dell'odio", "Bispensiero", "Amava il Grande Fratello" Marco Palazzi, Sara Imperatore: Cori in "2+2=5" Stefano Matteucci: Sassofono in "2+2=5" Luca Violini: Voce narrante in "I due minuti dell'odio", "O'brian", "L'occhio del Teleschermo", "Giulia", "Amava il Grande Fratello" Banda musicale di Montopoli: "Amava il Grande Fratello"

da "La Fabbrica dell'Assoluto" Ingegnere di Mastering: Alessandro Cavallo, Studio Sette

Musica e testi : La Fabbrica dell'Assoluto

tratta dall'opera "La Libertà di Scelta", del pittore Cesare Modesto (www.cesarearte.it)


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