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La Fabbrica Recuperata

Creato il 16 ottobre 2013 da Barcampsolbiateolona
 La Fabbrica Recuperata Dalla costruzione di tubi per i climatizzatori delle auto al riciclo dei rifiuti tecnologici, da operai disoccupati a imprenditori in cooperativa. E' la parabola di un pugno di ex dipendenti della Maflow, multinazionale della componentistica per auto, che dopo aver perso il lavoro a causa della chiusura della sede a Trezzano sul Naviglio, hanno deciso di reinventarsi un futuro occupando la fabbrica come spiega uno di loro, Michele Morini. "Abbiamo detto lavoro fuori non c'è, il lavoro lo inventiamo noi, quindi siamo tornati sulle ceneri della MaflowCosì è nato "Occupy Maflow" e l'idea di riappropriarsi dell'area industriale in cui sorgeva la fabbrica, ora nelle mani delle banche, in cui poi è nata Ri-Maflow: una cooperativa Onlus a cui partecipano una cinquantina di persone che si è dedicata al recupero, riciclo e smaltimento di apparecchiature elettriche; un'attività dalle prospettive buone dice uno dei lavoratori, Pietro Calvi, che insieme agli altri ha seguito anche dei corsi per specializzarsi nel settore. "Dalle nuove direttive europee entro il 2015 bisogna recuperare almeno il 45% dei rifiuti elettrici ed elettronici, siamo indietro in Italia quindi noi siamo la ciliegina sulla torta".La speranza è che si trovi un accordo per continuare ad occupare i capannoni abbandonati, ora recuperati, e che gli affari vadano bene tanto da permettere di riassumere tutti e 300 gli operai rimasti senza lavoro.  Ora questa storia è diventata anche un video della nostra amica Rosy Battaglia è tra i finalisti del premio per l'Informazione digitale de La Stampa
http://premiodigitale.lastampa.it/elenco-video/28-la-fabbrica-recuperata#.Ul5_LjnlCBG
 “Dobbiamo riempire la fabbrica di cose buone” dice Michele Morini, ex-lavoratore della Maflow di Trezzano sul Naviglio (MI), che insieme ad altri 80 colleghi, dopo due anni di occupazione, ha deciso di “ri-creare” il proprio lavoro.Così tra i padiglioni deserti abbandonati dalla proprietà lo scorso dicembre, che solo nel 2007 era una multinazionale con 320 dipendenti, è nata, il 1 marzo 2013, RI-MAFLOW Cooperativa Sociale ONLUS, dedita alla riparazione di apparecchiature elettriche e elettroniche dismesse per associazioni, enti, scuole. Il secondo step sarà recuperare le materie prime dallo smaltimento dei RAAE. In Italia tre quarti dei rifiuti tecnologici, dalle lavatrici ai computer, viene sottratto illegalmente dalle ecomafie, mentre per arrivare ai livelli virtuosi della Svezia dovremmo quintuplicare i volumi di riciclo.
Ma il progetto della “fabbrica recuperata” va oltre. Dalla creazione del gruppo di acquisto solidale “Fuori mercato” che si rifornisce dei prodotti del Parco Agricolo Sud Milano, all'ospitalità offerta ad artigiani ed artisti, all'organizzazione di eventi per rendere vivo quello che, altrimenti, sarebbe solo lo spazio vuoto di una delle tante aziende dismesse del nord Italia.
La Fabbrica Recuperata

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