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La fecondazione eterologa in Italia dopo la sentenza del 9 aprile 2014

Creato il 30 settembre 2014 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

Era il 9 aprile 2014 quando la Corte Costituzionale dichiarava “incoercibile ed intimo il diritto di avere figli”, abbattendo di fatto il divieto che non consentiva alle coppie sterili di accedere alla fecondazione eterologa in Italia. Ecco cosa è cambiato da quel giorno, come, quando, e dove è possibile sottoporsi alle procedure di fecondazione assistita di tipo eterologo.

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Di: Redazione

La fecondazione eterologa in Italia è oggi possibile grazie ad una sentenza della Corte Costituzionale in cui i giudici si sono espressi dichiarando il diritto ad avere figli come “intimo e incoercibile”: fino a quel giorno, in Italia era impossibile sottoporsi alle procedure per la fecondazione assistita eterologa, e le coppie sterili per le quali la fecondazione omologa non aveva prodotto risultati, avevano davanti a loro solo due strade. La rinuncia ad avere figli, oppure rivolgersi ad una struttura all’estero, affrontando costi e disagi non indifferenti.

I giudici della Corte si sono espressi, dopo anni di attesa da parte delle coppie sterili italiane, ammettendo che la fecondazione eterologa in Italia si può fare, e che non vi è alcun vuoto normativo che la vieta: diversa è stata l’idea del Ministero della Salute che si è espresso nella voce di Beatrice Lorenzin, la quale ha richiesto più volte non solo delle linee guida, ma anche una legge che tutelasse le coppie, i donatori ed i figli nati da fecondazione eterologa.

Linee guida che, piano piano, le regioni stanno decidendo ed attivando, in mancanza di un riferimento normativo statale, cercando tuttavia di rispettare le norme del buon senso: per accedere alla fecondazione eterologa in Italia oggi, è necessario non avere più di 43 anni (per le donne) ed essere in buone condizioni di salute, tali da poter sostenere, sia emotivamente che fisicamente, le procedure per la fecondazione assistita.

La nota più dolente delle linee guida riguarda in particolare il ticket: in molte regioni è previsto un ticket “alto” ma non ancora definito, in quanto si cerca di attendere una tariffa nazionale a cui fare riferimento per le prestazioni che saranno a carico del Sistema Sanitario Nazionale.

Rimangono, invece, fissi alcuni punti: limite delle donazioni, registro dei donatori, limite di cicli previsti nei centri pubblici.

Tuttavia, ancora, il capitolo della fecondazione eterologa non si è concluso, ed è probabile che presto vi siano ulteriori cambiamenti e novità.


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