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La felicità, un viaggio filosofico – Frédéric Lenoir

Creato il 18 aprile 2015 da Serenagobbo @SerenaGobbo

La felicità, un viaggio filosofico – Frédéric Lenoir

“Non posso essere felice finché sono circondato da gente del genere!”
Questa è la frase che mi pare di leggere sulle fronti di tante persone che conosco, quelle che credono che il mondo ce l’abbia con loro, che questo sia un lecchino, che l’altro sia un falso, che questa sia una bugiarda che l’altra sia logorroica. Ma non vi rendete conto che non può essere matematicamente così? Che statisticamente il mondo è pieno di gente a posto, e che magari siete voi a non voler vivere felici perché non vi accettate, voi per primi???

Ma passiamo al libro!
Bello, spazia dalla filosofia occidentale a quella orientale, da quella antica a quella contemporanea, senza dimenticarsi gli apporti più moderni di medicina, psicologia, sociologia, neurologia. Il tutto in un linguaggio anticattedratico. E meno male. Perché altrimenti chi è che ti va a spulciare Montaigne, Aristotele, Spinoza, lo stoicismo e compagnia bella?

Inizia col tentativo di definizione della Felicità e del piacere, distinguendoli (ma neanche tanto) tra di loro. E poi va a cercare quali sono gli elementi che servono per essere felici: il significato, la Verità, la volontà di essere felicità, la capacità di fare le scelte giuste, la conoscenza delle proprie inclinazioni, la presenza mentale, l’assenza di confronto con gli altri, gli altri. Già, gli altri.

Litighi sempre con tutti? Gli Altri ti stanno tutti antipatici o cercano tutti (tutti!) di fregarti, di prenderti in giro, di metterti in ridicolo? Sul lavoro cercano tutti (tutti!) di farti le scarpe? Dopo un po’ che frequenti qualcuno, i suoi difetti sono insopportabili?
Senti questa:

C’era una volta un vecchio seduto all’ingresso della città. Uno straniero si avvicina e gli chiede:
“Non sono mai venuto in questa città. Come sono le persone che vivono qui?”
Il vecchio gli risponde con una domanda:
“Come erano le persone della città da cui vieni?”
“Egoiste e cattive. Del resto è proprio questa la ragione per cui sono partito”
Il vecchio riprende:
“Troverai la stessa situazione qui.”
Un po’ più tardi, un altro straniero si avvicina e chiede al vecchio: “Sono appena arrivato. Dimmi come sono le persone che vivono qui.”
Il vecchio gli risponde:
“Dimmi, amico mio, come erano le persone nella città da cui vieni?”
“Erano buone e accoglienti. Avevo molti amici. Sono venuto via con fatica.”
“Lo stesso troverai qui,” risponde il vecchio.
Un mercante che aveva portato i suoi due cammelli a bere sente le due conversazioni. Appena il secondo straniero si allontana, si rivolge al vecchio con tono di rimprovero:
“Come puoi dare due risposte completamente diverse alla stessa domanda?”
“Perché ciascuno porta il suo universo nel suo cuore,” risponde il vecchio.



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