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La festa dei Morti...

Da Rossella
1 Novembre 1967.
Ho dieci anni ed abito a Palermo al secondo piano senza ascensore in un palazzo del centro storico.
Domani sono i Morti e già per strada si sente l'aria festosa e profumata di vaniglia. La festa dei morti o commemorazione dei defunti non è una festa triste. Noi bambini l'aspettiamo tutto l'anno perchè a chi è stato buono le anime delle persone defunte portano dolci e regali. Nella mia famiglia ancora non abbiamo perso nessun parente, tranne il nonno paterno e materno, morti prima che io nascessi e non sono mai entrata in un cimitero.  Ho ancora le nonne. Ma spero in qualche parente che magari non ho conosciuto perchè deceduto prima della mia nascita.
Desidero un paio di Pattini a rotelle e spero tanto di venire esaudita. Devo stare tranquilla e buona altrimenti non ricevero' nulla. Ai bambini cattivi di notte i defunti grattano i piedi con una grattuggia.
Sogno i miei pattini e li desidero con tutta me stessa. La giornata trascorre lenta ma con un filo di eccitazione che serpeggia rendendo l'aria elettrica. Dopo cena mio papa' e mia mamma escono per fare una passeggiata e noi bambini andiamo a letto dopo aver visto carosello. Io sono la piu' grande di quattro figli. Mia sorella ha nove anni.
E poi ci sono due fratellini: uno di sette anni e uno di 4 anni. Stranamente c'è una strana tranquillità senza capricci e nessuno fa domande nè piagnistei. Mi addormento sognando i pattini.
La festa dei Morti...Mi sveglio improvvisamente per bisbigli che provengono dalla sala da pranzo. Vorrei alzarmi ma ho paura. Una lucina trapela. Chiamo mamma ma nessuno risponde. Spaventata mi tiro la coperta sulla testa e mi riaddormento.
2 Novembre 1967.
Mi sveglio per la luce che filtra dalle persiane. Sento le voci in cucina. La mamma e la zia preparano la colazione e si stanno già dando da fare per il pranzo. Chiamo i fratellini e ci dirigiamo sparati verso la sala da pranzo, da dove la notte prima provenivano i bisbigli che mi avevano impaurita e...Miracolo...
la tavola è imbandita con ogni sorta di leccornia. Dolcetti, caramelle, cioccolatini, piccole bambole di zucchero, frutti di martorana, e quattro pacchi infiocchettati e lucenti. Apro il mio e pazza di gioia vedo i miei tanto desiderati e bramati pattini a rotelle regolabili in misura e che potro' usare per sempre...senza sapere quanto mi sarebbero costati negli anni a venire...
La festa dei Morti...
1 Novembre 2012
Oggi è la festa di tutti i Santi e domani sono i morti. Sono trascorsi 45 anni da quella memorabile festa dei morti in cui ricevetti i pattini e sono accadute tante cose. Non staro' a raccontare cosa è la Festa dei Morti in Sicilia ed in particolare a Palermo perchè notizie se ne possono trovare dappertutto su Internet.
Non abito piu' in quel palazzo del centro storico. Tanti cari non ci sono piu' e so come è fatto un cimitero. E sopratutto seppi qualche mese dopo che i bisbigli che provenivano dalla sala da pranzo non erano i defunti che lasciavano i regali ma i miei genitori che con la complicità della zia erano usciti per acquistare alla Fiera i regali che desideravamo. Si,  i negozi rimanevano aperti fino a tarda notte e c'era una strada appositamente allestita per comprare giocattoli e giochi di tutti i tipi. Una specie di paese dei balocchi. Quello fu l'ultimo anno ed in un certo senso la fine della spensierata fanciullezza. Cesso' l'usanza dei regali ma non cesso' l'usanza dei dolci. Usanza che ho continuato, con un cesto ogni anno, per mio padre fino alla sua partenza.
La festa dei Morti...Ancora oggi è usanza per i genitori acquistare un dono per i bimbi specialmente se piccoli ma si è persa la magia soppiantata dai tanto piu' nordici Babbo Natale e Befana. Domani ci si recherà nei cimiteri e negozi di fiori e vivai saranno tripudio di fiori e piante di ogni genere. Si prepareranno cibi tipici e si mangerà la frutta di Martorana. un dolce a base di farina di mandorle e zucchero preparato a forma di frutta o altri oggetti di uso quotidiano. Non perpetuo le tradizioni perchè non ho figli e mi intristisco un po' se passando davanti ad una pasticceria sento venir fuori il tradizionale profumo di mandorle e vaniglia, ma ringrazio i miei genitori per il patrimonio culturale che mi hanno lasciato, li ringrazio per la magia che hanno messo nel mio cuore, magia che mi ha dato la forza di andare avanti in momenti molto bui e la mia tristezza si colora di dolcezza.  So di non essere sola e se mi concentro un po' li sento qui vicino a me. Mia mamma e mio papa' e tutte le persone a cui ho voluto bene e che non ci sono piu' ed i dialoghi mentali continuano. Ascolto le loro risposte e sento le loro carezze. Vi voglio bene e sarete sempre nel mio cuore.
rox

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