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La festa del riscatto nazionale. Il 25 aprile è e deve essere vivo.

Creato il 25 aprile 2013 da Laperonza

 

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Quasi archiviato anche questo 25 aprile mi diletto in una piccola considerazione che lascerà anche il tempo che trova ma che, magari, può indurre a qualche tipo di riflessione. La festa del 25 aprile non è soltanto la festa della liberazione dell’Italia dall’occupazione delle truppe nazi-fasciste e da un ventennio di dittatura terribile. Il 25 aprile segna l’occasione di riscatto del Popolo Italiano di fronte al mondo per le atrocità promulgate, diffuse, propagandate e commesse dal Regime Fascista. Perché, guardate, che la storia non guarda ai Nazisti come ai cattivi di turno e agli Italiani con l’indulgenza che normalmente si dà alle vittime di un grossolano errore. La Storia, quella vera, quella che in Italia facciamo finta di non sapere, ci mette entrambi solo stesso piatto della bilancia. I lager nazisti non sono un’esclusiva germanica. Ci sono stati episodi analoghi da parte dell’Italia, in Africa ad esempio, o nella Yugoslavia. E atrocità sono state commesse dalle camice nere nei confronti di nostri concittadini, ebrei e non. Se l’Italia merita indulgenza, se esiste un riscatto, se possiamo distinguerci dal nazismo, è perché l’Italia ha saputo reagire, ha mostrato la sua parte migliore, ha sviluppato gli anticorpi per il male che l’affliggeva e l’ha sconfitto. Questi anticorpi, questa parte migliore, questo riscatto del nome e della dignità del Popolo Italiano si chiama RESISTENZA. Allora il 25 aprile festeggiamo non solo la liberazione ma anche e soprattutto il riscatto dell’onore dell’Italia, riscatto che non è finito allora e che oggi è necessario più che mai. Il 25 aprile non è morto, è vivo e vegeto e ci deve risvegliare per portarci ad una nuova liberazione, ad una nuova reazione al male interno che ci ammorba. Svegliamoci.

Luca Craia


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