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La festa della donna

Creato il 08 marzo 2012 da Thefreak @TheFreak_ITA

di Eve Delirio

La festa della donna: e se provassi…

Bianco e Nero.

Come dice una mia cara amica, Bianco e Nero non esistono.

La verità si muove negli intermezzi.

Festa delle Donne. Bipolarismo del pensiero femmineo. E, immancabilmente, come ogni anno si contrapporranno due diverse fazioni. “Mimosa o non mimosa, questo è il problema…”.

Da un lato, splendide creature armate di sorriso, benevolenza e talvolta tacchi a spillo, pronte a vivere una “seratona-girls-only” e spesso a far scempio di ogni quotidiano buonsenso.

Sul versante opposto, invece, altrettanto incantevoli donzelle munite di volumi di storia da 1570 pagine e indignazione à-la-carte, in attesa di incontrare uno sventurato esponente del sesso maschile che osi soltanto pronunciare le malaugurate sillabe “Buona Fest….”.

Eva contro Eva. Modestamente.

Quello che vorrei proporvi invece è, stranamente, di non schierarvi.

Non fatelo. Non cadete in questa partita di scacchi giocata da due potenziali arcigne ottuagenarie, armate di perizoma luccicanti da un lato e reggiseni in fiamme dall’altro.

Siete donne. Siamo donne. Dicono sia la nostra festa. Perché scaldarsi tanto?

Divertitevi!

Se un disgraziato sbarbatello vi si presenterà davanti con un ramoscello di mimosa per farsi notare, provate semplicemente a replicare un “Grazie”. Non lo starà facendo perché vorrà offendervi, o calpestare con il floreale regalo la vostra dignità di esseri paritari. Magari starà tentando solo di far colpo su di voi. Perché vi trova stupende. E non sa come dirvelo. Magari sarà solo una scusa. Un pretesto. Banale. Scontato. Ma pur sempre un pretesto. Per voi. Per proporvi un “ti prego, ti prego, ti prego….guardami”.

Allora, provate a guardare tutti quegli uomini. Quegli amici. Quei conoscenti. Quei colleghi. Quegli amanti. Quei potenziali grandi amori della vostra vita che non avete mai degnato di un’occhiata. Dategli una possibilità. Il termine che preferisco di questa nostra lingua: “Possibilità”.

Permettete loro di offrirvi una parola semplice. Un augurio. Perché, forse, non è facile assumersi il rischio di essere bollati come dei “superficiali maschilisti”, solo perché hanno osato ricordarsi che l’otto marzo era la vostra, la nostra, festa.

Sorridete!

Perché una ragazza, una donna, è tanto più incantevole quanto più è felice. Quanto più sa accogliere e far scorrere la vita. E comprendere che, spesso, avere a che fare con noi non deve essere poi così facile per un ragazzo. Perché possiamo avere infinite sfumature, mie signore. Infiniti ruoli. Da Lady Macbeth ad Ofelia. Da Lisistrata a Medea. Dalla Maga Circe a Penelope. E beh, destreggiarsi in tutto questo può far apparire l’ Odissea un comodo soggiorno in un villaggio Valtur.

E nella “Festa della donna”, siate così straordinarie da pensare a loro. Agli uomini. Non umiliateli in uno strip-club. E non ammoniteli con battute al vetriolo. Amateli. A vostro modo. Con le modalità che il vostro temperamento avrà scelto per voi. Con la grazia regale di una Ginevra. O con l’infinita dolcezza di una Sirenetta. Chinate leggermente la testa. Convincetevi del fatto che sì, forse se quel ragazzo ve lo sta dicendo, è perché davvero siete così meravigliose ai suoi occhi.

E godetevi semplicemente un giorno.

Un giorno in più nelle vostre esistenze.

Un giorno di semi-primavera in cui qualcuno, con una voce incrinata che trasuda imbarazzo, sta solo tentando di dirvi “Dio se sei bella…”.

 

[Listenin' to "La tua bellezza" - Francesco Renga]

 

 


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