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La Fiera Dell’Est del XX MedFilm Festival

Creato il 08 luglio 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

MedFilmFestival

Al XX MedFilm Festival va in onda la Romania, già  paese ospite nell’edizione del 2011: il programma tardo pomeridiano  di lunedì 7 luglio alla Casa del Cinema ospita tre cortometraggi e un documentario rumeni nella sezione Nuova Europa :creata nove anni fa per accogliere gli sguardi che provengono dalla cinematografia dell’Europa dell’Est, la sezione omaggia in particolare la Romania, la cui cinematografia ha destato molta attenzione negli ultimi dieci anni.

Non soltanto la diffusione delle opere di Autori provenienti dalla Romania è una modo per avvicinare il popolo italiano a quello rumeno, vista la forte presenza della comunità rumena in Italia (e a Roma specialmente) e approfondire la conoscenza di una cultura che fa parte del tessuto multiculturale italiano; la Romania ha prodotto Autori che sono riusciti ad ottenere visibilità e riconoscimenti internazionali molto importanti, e in uno spazio temporale molto ristretto; basta pensare a 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni di Cristian Mungiu, che vinse la Palma D’Oro a Cannes nel 2007,  Se voglio fischiare fischio, di Florin Serban, Gran Premio della Giuria al festival di Berlino nel 2010 e Il Caso Kerenes di Peter Călin Netzer, Orso D’Oro a Berlino nel 2013.

E questa “nuova onda” – così ce la racconta Giulio Casadei, responsabile della programmazione del festival – propone un cinema “diversificato e vivissimo” che spazia dall’impianto documentarista di Mungiu, sul quale si innestano storie di finzione, ai lunghi piani sequenza di Cristi Puiu, espressione di storie grottesche e metafisiche.

Le proiezioni di oggi – i cortometraggi Piano (2014,20’)  e Kazimir (2013,23’) di Dorian Boguta, Brigada Neagra di Andrei Teodorescu (2013,22’) e il documentario Un Film Fain (2013,45’) di Andrei Dascalescu -  anticipano la proiezione di Rocker (2012,90’) lungometraggio di Marian Crisan, già vincitore del MedFilm Festival nel 2011 con  Morgen (2010,100’); ci si augura che il pubblico romano (e non)  partecipi numeroso alle proiezioni in “cartellone” fino all’11 luglio alla Casa Del Cinema, perché costituiscono un’occasione unica per apprezzare uno spaccato di cinema d’autore, che sarà pressoché impossibile trovare nelle sale cinematografiche.

Dorian Boguta, classe 1971, formatosi in una scuola di teatro in Russia, dirige Piano e Kazimir; il primo esplora molto intimamente il rapporto tra due amanti e il marito di lei, che li osserva mentre fanno l’amore e cerca di comprendere, con un’insolita calma, le motivazioni che hanno spinto la donna nelle braccia dell’altro; sembra quasi volerci dire, in maniera piuttosto inquietante nel piano sequenza finale, dove sono inquadrati i due amanti in camera da letto e il marito che li aspetta in cucina mentre prepara il tè, che il compromesso (nelle questioni amorose e in quelle della vita in generale) è l’unica soluzione possibile; il secondo è un’opera notturna, ambientata in un piccolo paese sul delta del Danubio, dove Kazimir, il parroco, allevia le sofferenze dei suoi parrocchiani con poteri sovrannaturali, smuovendo le forze del bene e quelle del male.

Brigada Neagra è la storia esilarante di tre amici che con un’escamotage grossolano riescono a mettere a segno la rapina ad un furgone che trasporta valori; i due vettori inscenano un’aggressione violenta che finirà nel notiziario televisivo, quasi a voler sottolineare il fatto che nulla è mai come sembra. Girato in bianco e nero, la fotografia ricorda certi film neo-realisti che raccontano in modo asciutto ed essenziale lo scorrere lento del tempo e della vita verso la sua ineluttabilità, fino all’esilarante finale che irrompe e regala più di qualche risata.

Il documentario Un Film Fain di Andrei Dascalescu è la bella storia di un progetto dell’associazione volontaria di Tasuleasa Social impegnata nella forestazione di un’aerea precedentemente disboscata; il progetto prevede oltre alla forestazione, anche la realizzazione di un cortometraggio d’animazione, e di una “foresta pedagogica” dove si può realmente capire, attraverso aree specializzate, perché il disboscamento impatta in modo negativo nell’ambiente circostante (vale la pena dare un’occhiata all’intero progetto sul sito http://tasuleasasocial.ro/index.php?lang=en)

Anna Quaranta


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