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la figura del medicus amicus

Creato il 20 gennaio 2012 da Unamelalgiorno

“E’ vero, siamo sommersi da un mare di informazioni medico-scientifiche sul web distorte, prive di gerarchia e obiettività. Un problema nei confronti del quale come ministero siamo molto attenti”. Lo assicura il sottosegretario alla Salute, Adelfio Elio Cardinale, rilanciando il monito del garante della Privacy, Francesco Pizzetti, sui rischi legati all’informazione medica fai da te che pullula sul web. Se Pizzetti ha delineato il fenomeno, paragonando blog e chat al passaparola in sala d’attesa prima di una visita, Cardinale evidenzia come “la divulgazione scientifica, da parte di medici ma anche dei giornalisti, deve sempre essere attenta a tradurre in linguaggio semplice informazioni complesse, senza generare illusioni. Il ministero della Salute – spiega il sottosegretario, a margine della presentazione oggi a Roma del Manuale per la comunicazione in oncologia – può intervenire” in questo mare magnum “dando un indirizzo di carattere generale”. Ma il problema non è solo di Internet. la figura del medicus amicus
“Auspico un ritorno alla medicina umana, che sappia bilanciare la componente antropologica con la tecnologia. Oggi qualcuno dice che viviamo in un Medioevo tecnocratico. Ma non è possibile fare prevenzione, diagnosi e terapia solo con la tecnologia”. Cardinale evoca “la figura del medicus amicus” di Seneca, capace di curare il malato a partire dal dialogo e dall’ascolto. “Il tempo medio di ascolto del paziente, secondo alcune stime, è di 18 secondi.
Il rischio è quello di informazioni incomplete o errate. Ecco perché iniziative come quelle del Manuale per la comunicazione in oncologia sono davvero importanti. Ma bisogna fare di più: inserire le Medical Humanities nella formazione dei medici, dalla laurea alla specialistica”, conclude.


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