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La follia di Silvio

Creato il 30 settembre 2013 da Societa' Critica @societacritica

E così Berlusconi ha consumato l’ultimo atto scellerato di una lunga carriera di fallimenti politici. Ha fatto dimettere i suoi ministri dal governo Letta e chiede a gran voce nuove elezioni. Un atto disperato, miope ed insensato che denota per l’ennesima volta come la strategia di Berlusconi sia solo volta a salvare Berlusconi stesso. Non è detto però che ce la faccia anche questa volta. Il Cavaliere appare nell’angolo, solo con i suoi avvocati, e con pochi esagitati dirigenti di partito, appesantito dai suoi settantasette anni che ha compiuto domenica, poco lucido e rabbioso contro una politica ed un sistema che non riesce più a dominare. A breve arriverà la decadenza dai pubblici uffici decretata dal tribunale di Milano a seguito della condanna del processo Mediaset, il PDL il suo ex partito che Berlusconi stesso ha archiviato, da i primi segni di insofferenza alle parole del leader, l’Italia sembra non comprendere fino in fondo le ultime mosse del grande Comunicatore, tutti segnali che fanno presagire che il fondatore di Forza Italia sia arrivato davvero al capolinea. Una parabola discendente e inesorabile, per colui che ha segnato gli ultimi 20 anni della politica italiana. E così il Berlusconi disperato e senza più nessuna prospettiva fa un gioco al massacro e decreta la fine del governo Letta incurante di quello che questa scelta può provocare. Il Cavaliere si presenta per quello che è un imprenditore rapace a cui stanno a cuore solo i suoi interessi, un condannato per reati gravissimi che non sa più cosa fare per sfuggire alla propria condanna, un personaggio patetico, schiavo dei propri errori, in balia delle procure , ormai visto con diffidenza, dagli stessi cortigiani che ha contribuito a creare e che ancora non trovano la forza adeguata per dargli il benservito. Ed è così che vanno in scena accadimenti che con la politica ed il buon senso hanno poco a che vedere. Psicodrammi collettivi, richieste di grazia per criminali conclamati, incomprensioni, insulti, prove di forza e manifestazioni di debolezza. La maionese impazzita del Berlusconismo, domina ed inquieta la vita pubblica italiana , ed i partner europei. Berlusconi che tenta il tutto per tutto per non farsi espellere dal Senato, invocando un’applicazione rigida delle regole, sebbene lui stesso dei regolamenti e delle norme ne ha sempre fatto carne da macello. Il Cavaliere che solo e disperato, scrive di suo pugno e divulga un comunicato che di fatto dimissiona i suoi ministri senza che questi ne siano stati informati. I berlusconiani duri e puri che fino a ieri erano pronti ad immolarsi per “l’agibilità” del capo, perdono le loro certezze e si chiedono insistentemente in che mani siano finiti. E’ la fine di un epoca che sta per chiudersi nella maniera peggiore, il mascherone incipriato di Berlusconi si sta sciogliendo di giorno in giorno, facendo trasparire in maniera sempre più evidente le sue smorfie di rabbia ed insofferenza nei confronti delle regole democratiche. Si chiude così in maniera ignominiosa la parentesi del berlusconismo, con il suo leader rinchiuso nella magione di Arcore che doveva passare come uno dei più grandi statisti mentre si ritrova solo e disperato con al seguito l’unico che ancora gli mostra fedeltà: il suo cane Dudù.1


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