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La "Forra del Lupo" a Serrada di Folgaria

Creato il 12 dicembre 2015 da Cipputi
L'anno volge al termine, e con esso anche le celebrazioni dell'entrata in guerra del Regno d'Italia (già: "del Regno d'Italia" e non "nostra" perchè, diciamocelo, in fondo che c'entriamo noi con gli interventisti?).

Forra del Lupo Wolfschlucht

Era chiamato “Forra del Lupo” (Wolfsschlucht) e da Serrada di Folgaria saliva fino al Forte austro-ungarico del Dosso delle Somme (o "Dosso del Sommo", Werk Serrada per gli austriaci), passando attraverso una serie di formazioni rocciose. Fu costruita nel 1915, per bloccare l'avanzata italiana verso l'altopiano di Folgaria. Venne usata fino a fine 1916, quando il fronte venne spostato, verso il massiccio del Pasubio e il passo della Borcola. In foto la vista verso Rovereto con a destra il mammellone boscoso del Monte Finonchio.

Forra del Lupo Wolfschlucht

La Forra del Lupo è stata ripulita e resa agibile grazie al lavoro volontario e l'inau-
gurazione è stata accompagnata da una mostra (intitolata “Di Fronte – Uno Stand-
schütze di Schwaz alla Forra del Lupo” e realizzata in collaborazione con il Museo
dei Kaiserjäger del Bergisel di Innsbruck) che si basa sul diario e sull'archivio foto-
grafico lasciato da Ludwig Fasser, testimone diretto della linea di difesa della «For-
ra». Fasser l’ha immortalata con la sua macchina fotografica e il pittore Albin Egger
l’ha fissata coi pennelli sulla tela, mentre attendeva l'assalto.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.

Tutto sommato sono state celebrazioni in tono minore, per lo più prive della pesante retorica militarista che ci si poteva aspettare; segno che il lavoro di scavo di tanti storici (penso a Giorgio Rochat, a Angelo del Boca e, sul piano locale, al gruppo cresciuto attorno a Quinto Antonelli, alla rivista roveretana "Materiali di Lavoro", all'attività del Museo in Trento e del Museo della Guerra di Rovereto, ai loro libri di microstoria che restituiscono ai fatti storici una prospettiva autentica.

Forra del Lupo Wolfschlucht

L'intero sentiero ripristinato (4,7 km, 420 m di dislivello) porta fino al Forte Dosso
delle Somme ma la Wolfschlucht vera e propria termina all'altezza della località
Caserme (circa 3 km di lunghezza e 300 m di dislivello) da dove è possibile rien-
trare al parcheggio per strada bianca, piste da sci e sentiero, come nella traccia.
Se non c'è troppa neve si può fare anche d'inverno.
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.

Ma penso, soprattutto, che ormai il seme interrato da storici come Le Goff e dalla grande scuola degli "Annales" francesi, con le pionieristiche intuizioni sul valore della storia materiale, abbia finalmente trovato degli eredi degni anche a casa nostra.Persino le  tante iniziative di scavo e ripristino delle antiche trincee si sono svolte lontano dalle grida e dalle falsificazioni storiche che innervavano la mitologia della Grande Guerra. Mai come quest'anno a i lavori di restituzione archeologica, dai ghiacciai dell'Adamello ai Lagorai, agli altipiani veneti e trentini, si sono svolti senza sottostare alla vecchia pesante cappa di conformismo
militarista. Sì, i cultori della guerra sono stati costretti a un passo indietro, ed era ora.Ed eccoci alla Forra del Lupo, trincerone austroungarico in terra di Folgaria, uno fra i cento altri, anch'esso "scavato" e riportato alla luce dopo cent'anni di retorica guerresca da un lavoro collettivo che senza la spinta civile del volontariato mai avrebbe potuto concretarsi.
Si raggiunge dalla periferia di Serrada ed è un lungo trincerone in parte scavato tra alte pareti di roccia e  che si trova sulla verticale Vallarsa, direttamente di fronte alla prima linea italiana. Era dotata feritoie, osservatori e caverne che si affacciano su strapiombi e ripidi pendii.

Quote e dislivelli:

Quota di partenza/arrivo: m 1.262 (parcheggio)
Quota massima raggiunta: m 1.513
Dislivello assoluto: m 251
Dislivello cumulativo in salita: m 265
Dislivello cumulativo in discesa: m 267
Lunghezza con altitudini: km 5,8
Tempo totale netto: ore 2:00 AR
Difficoltà: E

Descrizione del percorso: dal parcheggio (m 1.262) si imbocca il marciapiede in salita che in ambiente urbanizzato guadagna il prato sopra al ristorante dove la prima serigrafia bianco&nero ci fa capire di essere sulla pista giusta. Si percorre l'intero tracciato senza possibilità di errore finchè, superata la Forra vera e propria (vedi traccia GPS) si sbuca presso un baitoprivato che affaccia sull'ampio slargo prativo delle ex-caserme (m 1.485 circa) da dove si imbocca l'ambia ed evidente strada bianca (una vecchia strada militare) che ci guiderà alla località Valletta (m 1.430, tabella) che si trova giusto sulla verticale della Forra e poi,sempre con tracciato elementare, ci porterà al parcheggio dell'auto transitando anche sopra un tratto di pista da sci e di vecchio sentiero delimitato da muriccioli.

Come arrivare: il parcheggio presso il ristorante Cogola si trova alla periferia di Serrada, lato Rovereto.

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