La forza di un bacio

Una sera qualunque di fine estate intorno alle 18.10 ricevo una telefonata da LEI. Sono appena arrivata al piazzale dove prendo il pullman che da Milano mi porta a Gaggiano, il paese dove abito. LEI, che esce un’ora prima di me, invece è da Gaggiano che mi chiama. Sento che è in macchina perchè parla a voce alta e riconosco il rumore del motore. Mi dice di stare ferma dove sono, di non salire sul pullman e mi chiede se ho il tempo di accompagnarla a fare una cosa. Io le dico di sì, LEI mi dice allora che deve ritornare al posto in cui lavora, che è anch’esso a Milano, e che tempo un quarto d’ora mi sarebbe passata a prendere al piazzale degli autobus. Io le dico va bene ma voglio sapere di piú. “Cosa devi fare in ufficio a quest’ora?”, le chiedo. “Eh no, niente è che il mio LUI (che ai tempi lavorava presso lo stesso datore di lavoro di LEI) è andato a un’esposizione e insomma ha comprato otto puff di una nota marca di design e adesso vuole darne alcuni a me per poi rivenderli e noi li andremmo a prendere perchè lui è in motorino e ne puó portare solo uno o due”, mi spiega LEI. Tutti quei puff in una 500?! Un’impresa degna della mia presenza. Accetto. Arriviamo al suo ufficio e vediamo LUI, con sua cugina, che ci attende all’entrata. Dietro di LUI si intravede la mole dei puff, belli e di un certo stile, senza dubbio. Ma come ci entrano nella 500? Con vari magheggi ne sono entrati 5 o 6, uno dei quali in braccio a me. Inutile dire che la visuale per LEI che avrebbe dovuto guidare sarebbe stata di gran lunga coperta. Caricato tutto, LEI e LUI si salutano. LUI ringrazia LEI e la bacia. LEI sorride, entra in macchina, chiude la portiera e parte per un viaggio della speranza fino a Gaggiano, con tanto di uscita ostica dalla tangenziale e finestrino abbassato per riuscire a vedere fuori, se dall’altra parte sopraggiungono macchine.
Io assisto a tutto ció e penso a quanta forza racchiuda dentro di sè un piccolo gesto come lo è il bacio della persona che ami.