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La Fotografia in Toscana: dove, cosa, come

Creato il 14 ottobre 2013 da Viaggimarilore

Un po’ per un nostro interesse crescente per l’argomento, un po’ perché da un paio d’anni a questa parte c’è una maggiore offerta, ultimamente io e Lorenzo abbiamo cominciato a girare per mostre di Fotografia. L’abbiamo fatto a Roma la primavera scorsa, siamo stati a ReggioEmilia a giugno, mentre stiamo dedicando l’autunno all’offerta fotografica della Toscana. Ben 3 mostre in contemporanea meritano la pena di essere visitate. Si tratta di 3 mostre monografiche e antologiche, dedicate ad altrettanti grandi fotografi che hanno saputo interpretare, ciascuno per la propria sensibilità, il mondo che avevano intorno, attraverso un occhio attento a cogliere l’essenza dei luoghi e le personalità dietro i volti. Si tratta di Henry Cartier-Bresson, Steve McCurry e Izis Bidermanas.

Henry Cartier-Bresson Photographe” è ospitata al LU.C.CA Center of Contemporary Art (fino al 3 novembre 2013). Si tratta di una mostra antologica basata su una raccolta che Cartier-Bresson stesso realizzò a fine anni ’70 nella quale raccolse tutti gli scatti fondamentali, i momenti decisivi della sua attività, da quando agli inizi degli anni ’30 si procurò quella Leica che lo avrebbe accompagnato immancabilmente in giro per il mondo, dalla Spagna all’Italia, all’India, a Berlino. Dalle foto di reportage al ritratto a quegli scatti che ti fanno dire “Guarda che spettacolo!”, la mostra fa sì che si possa cogliere lo spirito del fotografo, che puntava sempre a cogliere l’attimo, attimo che racchiudeva in sé tutta l’essenza del momento, del luogo o della persona. Proprio la capacità di cogliere l’attimo, anche, magari, con un pizzico d’ironia, è il tratto distintivo di Cartier-Bresson.

La Fotografia in Toscana: dove, cosa, come

McCurry Viaggio intorno all’uomo” è la mostra itinerante, ora a Siena a Santa Maria della Scala (fino al 3 novembre 2013) dedicata al fotografo del National Geographic famosissimo per il ritratto della ragazzina afgana che da quando fu scattato nel 1984 è entrato di diritto nella storia della fotografia. Non mi dilungo su questa mostra, che abbiamo già visitato lo scorso inverno a Genova, semplicemente voglio sottolineare come anche l’allestimento in questo caso contribuisca a creare l’atmosfera, a coinvolgere, addirittura ad emozionare. Tale è il potere della fotografia. E la voce stessa di McCurry racconta gli scatti principali, descrivendo in rapidi bozzetti come nasce un’ispirazione.

La Fotografia in Toscana: dove, cosa, come

Izis Il poeta della fotografia” è ospitata al Museo Nazionale Alinari della Fotografia di Firenze (fino al 6 gennaio 2014). La mostra offre l’opportunità di conoscere l’intensa attività di Izis Bidermanas, lituano che scelse Parigi come città d’elezione, le cui fotografie, con il loro taglio affilato della luce e la loro particolare sensibilità all’atmosfera, sono testimonianze di una grande poesia. Artista poco conosciuto al grande pubblico, con la sua opera Izis ha conciliato la professione di reporter con una intensa ricerca personale, che riflette sul dialogo tra l’immagine e la parola e ricerca la coerenza tra soggetto, emozione e forma.

La Fotografia in Toscana: dove, cosa, come

La sede stessa della mostra su Izis, il Museo Nazionale Alinari della Fotografia, è un museo che chi ama la fotografia o chi ci si vuole avvicinare deve visitare: nelle sue sale si percorre la storia della fotografia attraverso l’esposizione di materiali e apparecchi fotografici originali d’epoca, mostrando l’evoluzione delle tecniche e della concezione della fotografia. E’ il primo museo dedicato a quest’arte in Italia, e oltre alla collezione permanente organizza durante l’anno una serie di mostre dedicate a fotografi di fama internazionale. Inoltre l’istituzione si occupa anche di conservazione e restauro dei supporti originali, con circa 350.000 positivi originali di tirature d’epoca, fra i quali spicca una collezione unica, per vastità e pregio artistico, di proto-fotografie, prese con tecniche del passato come la stampa all’albumina, al bromuro, su carta salata e poi calotipi, dagherrotipi, ambrotipi e stereoscopie. Il suo Archivio racchiude la memoria storica dell’Italia che cambiava tra la fine dell’800 e i primi decenni del ’900. Assolutamente da visitare.

L'accesso al Museo Alinari, su Piazza Santa Maria Novella

L’accesso al Museo Alinari, su Piazza Santa Maria Novella


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