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La Gabbanelli con “Report” mette nei guai Tosi. A cena con la ‘ndrangheta?

Creato il 09 aprile 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Il programma televisivo “Report”, andato in onda lunedì sera su RaiTre, inguaia il sindaco di Verona Flavio Tosi, che dice: “Chi getta fango è disperato, prove e reati zero.” Richiesto lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Verona, da parte dal consigliere di centrodestra, Alberto Giorgetti.

Il sindaco di Verona, Flavio Tosi (lapadania.net)

Il sindaco di Verona, Flavio Tosi (lapadania.net)

La trasmissione andata lunedì sera iniziata con un servizio sul caffè, è poi passata al sindaco di Verona e la Gabanelli annuncia che il giornalista autore dell’inchiesta su come funzionano le tangenti in ambito Lega, Sigfrido Ranucci, è stato querelato anche per il presunto pagamento di denaro per ottenere un fantomatico video hard con Tosi protagonista. Delle immagini nel servizio Rai non c’è traccia e l’inchiesta passa ai rapporti tra Tosi e alcuni calabresi, indagati o coinvolti in indagini sulla ‘ndrangheta e la malavita organizzata. Coinvolta anche la moglie del sindaco veronese Stefania Villanova, responsabile della segreteria dell’assessore regionale alla Sanità.

A cominciare da una cena a Crotone, con Tosi a fianco di Stanislao Zurlo, presidente della locale Provincia per il quale fu chiesto il rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa. Ranucci racconta che la cena fu organizzata da Katia Forte, consigliera comunale della Lista Tosi. A capo della tavolata c’è Raffaele Vrenna, presidente del Crotone calcio, condannato in primo grado per concorso esterni mafioso e poi assolto. Dopo la trasmissione, Katia Forte ha specificato: “La cena di Crotone è stata pagata da me e mio padre”. Ranucci spiega che di Raffaele Vrenna hanno parlato tre collaboratori di giustizia. Uno è Luigi Bonaventura che indica tra i boss “orbitanti al Nord”. Poi Francesco Sinopoli, candidato ed eletto nella Lista Tosi. “I Giardino – secondo il racconto di un imprenditore – sono stati presenti nelle cene organizzate per la campagna elettorale di Tosi e del suo assessore di origine calabrese, Marco Giorlo”.

Nell’intervista un uomo racconta che a quelle cene si parlava di appalti “con il sindaco Tosi” e al quesito se c’erano anche altri politici dice “c’era Casali, (l’attuale vicensindaco Stefano Casali) e Marco Giorlo”. Ma Casali precisa che lui in Calabria non c’è mai stato. Nel servizio parte la sequela su quello che è ormai l’ex assessore allo Sport, trombato da Tosi proprio per le sue dichiarazioni “sventate” a Report.

“I personaggi del servizio di Report non dovrebbero stupire nessun veronese: la Signora Katia Forte, il cui padre, imprenditore nel settore delle pulizie, è personaggio noto alle cronache giudiziarie della città visto che già nel ’97 mi chiedeva la sala di rappresentanza della Provincia di Verona per presentare una nuova iniziativa ad opera di un imprenditore crotonese del settore della gioielleria, con la partecipazione prevista del Presidente della Provincia di Crotone”. Lo ricorda Antonio Borghesi, già Presidente della Provincia di Verona, in relazione alla trasmissione di Report di lunedì sera. “Allorché mi vennero segnalate le condanne dell’imprenditore in questione, per legami con la criminalità organizzata ritirai la mia disponibilità, ma la cosa ebbe comunque luogo – continua -. Al tempo Flavio Tosi era segretario della Lega Nord”.

Borghesi si rivolge poi direttamente a Tosi, dopo la trasmissione del servizio di Report. “Alla luce di quanto emerso dalla trasmissione e dopo l’ arresto del suo vicesindaco – dice – il sindaco Tosi dovrebbe trovare la dignità di fare un passo indietro. E invito tutti i veronesi ad avere il coraggio di conoscere quanto da anni vedono: legami tra precise realtà imprenditoriali ed il potere amministrativo. Le solite querele preventive non possono più tappare un vero e proprio vaso di Pandora.”

“Su fatti che eventualmente riguardassero uffici della Regione Veneto, o di società controllate, ho dato disposizione al direttore generale di attivare ogni possibile verifica allo scopo di garantire come sempre la più cristallina trasparenza negli atti e nei processi”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commenta con l’ANSA l’inchiesta di “Report”, nella quale, oltre al sindaco di Verona, Flavio Tosi, venivano citati anche un consigliere di amministrazione della finanziaria regionale “Veneto Sviluppo” e la moglie dello stesso sindaco veronese, funzionaria del dipartimento sanità del Veneto.

(ansa.it)

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