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La gara di battute infelici tra le ministre

Creato il 08 febbraio 2012 da Laperonza

 

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Non intendo dare un giudizio sull’operato del governo Monti. L’ho già fatto ed esso non è mutato. Così come non è mutato il mio pensiero sull’urgenza e necessità, in questa fase, di mettere mano all’articolo 18 che va sicuramente rivisto ma che non sembra essere una priorità nell’ottica del salvataggio dell’Italia.

 

Un giudizio, però, sull’intelligenza politica, sulla sensibilità, sull’umanità di alcuni ministri, ivi compreso lo stesso Presidente del Consiglio, mi scappa proprio. E non è certo lusinghiero. Le parole a dir poco infelici di Monti circa la presunta noiosità del posto fisso sono state seguite dalle affermazioni della Fornero e della Cancellieri, innescando un vortice di polemiche alimentato ogni volta che le due sagaci ministre aprono bocca.

 

Che il posto fisso sia una condizione purtroppo ormai superata lo sappiamo più o meno tutti. Lo abbiamo capito da soli, senza che ce lo si spieghi così puntigliosamente. Il posto fisso è finito con la legge Biaggi e anche per questo dobbiamo ancora una volta ringraziare Berlusconi e i suoi.

 

Questo, però, non implica necessariamente che un ministro si senta autorizzato ad insultare i giovani italiani. Oltretutto esprimere questi concetti in maniera tanto altezzosa nulla aggiunge al lavoro che i ministri stessi devono fare. Fornero e Cancellieri dovrebbero occuparsi del proprio lavoro ed evitare di dar fiato alla bocca davanti ai giornalisti come se stessero ad una cena tra amici. Magari si procurino un buon addetto stampa che le sappia consigliare: potrebbero così evitare le pessime figure di questi giorni e creare un paio di nuovi posti di lavoro, fissi o no poco importa.

 

Luca Craia

 


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