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La gente ha reagito….

Creato il 25 dicembre 2011 da Gianpaolotorres

 La gente ha reagito….

Georg Grosz 

“C’era un bisogno di recupero dell’orgoglio nazionale…si avvertiva che il Paese aveva perduto terreno, aveva  visto offuscarsi la propria immagine, il proprio prestigio, la propria  dignita’… e la gente ha reagito” 

 Il Presidente Napolitano dalla parte dei pensionati ed i lavoratori.

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Il giorno del Santo Natale cade di domenica e la Redazione riposa.Dedichiamo questa paginetta a chi viene dal di fuori.. e non ha studiato tra di noi…

La gente ha reagito….

Milano,l’arrivo del capitano di giustizia al forno delle Grucce ,1628

Chi conobbe gli italiani meglio di Alessandro Manzoni..???

Dal libro I Promessi Sposi.

Il capitolo si apre con un’ampia digressione  storica nella quale si analizzano le ragioni della carestia: raccolti scarsi, sprechi, pressione fiscale.(1)

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Pochi momenti dopo, arriva il capitano di giustizia, con una scorta d’alabardieri. …

… Figliuoli, – grida: molti si voltano in su; – figliuoli, andate a casa. Perdono generale a chi torna subito a casa. – Pane! pane! aprite! aprite! – eran le parole più distinte nell’urlìo orrendo, che la folla mandava in risposta. – Giudizio, figliuoli! badate bene! siete ancora a tempo. Via, andate, tornate a casa. Pane, ne avrete; ma non è questa la maniera. Eh!… eh! che fate laggiù! Eh! a quella porta! oibò oibò! Vedo, vedo: giudizio! badate bene! è un delitto grosso. Or ora vengo io. Eh! eh! smettete con que’ ferri; giù quelle mani. Vergogna!

Voi altri milanesi, che, per la bontà, siete nominati in tutto il mondo! Sentite, sentite: siete sempre stati buoni fi… Ah canaglia!

Questa rapida mutazione di stile fu cagionata da una pietra che, uscita dalle mani d’uno di que’ buoni figliuoli, venne a batter nella fronte del capitano, sulla protuberanza sinistra della profondità metafisica.

 - Canaglia! canaglia! – continuava a gridare, chiudendo presto presto la finestra, e ritirandosi. Ma quantunque avesse gridato quanto n’aveva in canna, le sue parole, buone e cattive, s’eran tutte dileguate e disfatte a mezz’aria, nella tempesta delle grida che venivan di giù. Quello poi che diceva di vedere, era un gran lavorare di pietre, di ferri (i primi che coloro avevano potuto procacciarsi per la strada), che si faceva alla porta, per sfondarla, e alle finestre, per svellere l’inferriate: e già l’opera era molto avanzata.

Intanto, padroni e garzoni della bottega, ch’erano alle finestre de’ piani di sopra, con una munizione di pietre (avranno probabilmente disselciato un cortile), urlavano e facevan versacci a quelli di giù, perché smettessero; facevan vedere le pietre, accennavano di volerle buttare. Visto ch’era tempo perso, cominciarono a buttarle davvero. Neppur una ne cadeva in fallo; giacché la calca era tale, che un granello di miglio, come si suol dire, non sarebbe andato in terra.

- Ah birboni! ah furfantoni! È questo il pane, che date alla povera gente? Ahi! Ahimè! Ohi! Ora, ora! – s’urlava di giù. Più d’uno fu conciato male; due ragazzi vi rimasero morti. Il furore accrebbe le forze della moltitudine: la porta fu sfondata, l’inferriate, svelte; e il torrente penetrò per tutti i varchi.

Quelli di dentro, vedendo la mala parata, scapparono in soffitta: il capitano, gli alabardieri, e alcuni della casa stettero lì rannicchiati ne’ cantucci; altri, uscendo per gli abbaini, andavano su pe’ tetti, come i gatti.

La vista della preda fece dimenticare ai vincitori i disegni di vendette sanguinose. Si slanciano ai cassoni; il pane è messo a ruba…

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Questa poi non è una bella cosa», disse Renzo tra sé: «se concian così tutti i forni, dove voglion fare il pane? Ne’ pozzi?»+

http://www.liceoberchet.it/matdidattici/manzoni/ps12.htm

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(1) http://appunti.studentville.it/approfondimenti/manzoni_e_i_promessi_sposi-10/capitolo_12_dei_promessi_sposi_di_alessandro_manzoni-15.htm


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