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La Grande Bellezza - Paolo Sorrentino

Creato il 24 maggio 2013 da Frank_manila
La Grande Bellezza - Paolo Sorrentino Sorrentino è il miglior regista italiano vivente.
Lo dicono in molti, l'ho detto pure quando uscì This must be the place, e lo ripeto oggi in occasione de La grande bellezza. Il ragazzo ci sa fare, ha tecnica e, cosa ancora più importante, ha un gusto visivo che lascia senza parole e ne La grande bellezza tecnica e gusto ci sono e sono anche preponderanti.
La base per la storia è quella tipica dei film del regista, ovvero quella di una vecchia gloria che, in un momento di crisi, inizia un percorso di ricerca.
Tutto il resto della pellicola credo debba rientrare nella schiera dell'interpretazione.  Vi è forse un problema di coesione di sceneggiatura, cioè manca una vera e propria linearità utile a tenere appiccicate tra loro tutte le macro sequenze e la miriade di personaggi che si alternano sullo schermo. Ma dico forse, e lo ribadisco anche questo benedetto forse, perché non c'è da escludere una precisa volontà di Sorrentino di voler raccontare Jep Gamabardella per estratti o per incontri, insomma per frammenti. Altra cosa che salta subito all'occhio è una critica che il regista campano fa a Roma, a una Roma mondana, una Roma esagerata, una Roma si sante e puttane, una Roma che è sempre la stessa Roma da 2000 anni a questa parte e che, proprio per questo, credo sia solo un pretesto per raccontare ben altro. Per raccontare forse l'effimero, per raccontare l'ipocrisia, per raccontare il dolore o forse per non raccontare proprio un cazzo, ma solo per dimostrarci che lui è stato capace di fare un bel film sul nulla... come avrebbe voluto fare Flaubert con un romanzo.
Uscendo dall'impasse delle interpretazioni aggiungo che l'impostazione narrativa è molto felliniana ma, siccome su questo aspetto si sta già speculando in ogni dove, io personalmente non ci vorrei manco entrare. Comunque sia, sappiate che i rimandi ci sono e sono anche inevitabili. Anche sugli attori, per pigrizia, non mi pronuncio perché tanto anche le pietre, dirette da Sorrentino, acquistano uno spessore drammatico, perciò è davvero utile dirvi di quanto sia immenso Servillo?
Ne La grande bellezza c'è sicuramente bellezza, ma sul fatto che questa sia grande non ci metterei la mano sul fuoco... toh, al massimo su una cosa tiepida!
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