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La grande storia del tempo – Stephen W. Hawking

Creato il 02 maggio 2015 da Ilariagoffredo

Se ci si trova più vicini alla superficie della Terra il tempo scorre più lentamente per via della maggiore intensità della gravità. Quanto più forte è il campo gravitazionale, tanto maggiore sarà questo effetto.

Salve amici, eccomi oggi con la recensione di un bel saggio scientifico.

 

LA GRANDE STORIA DEL TEMPO – Guida ai misteri del cosmo

Stephen W. Hawking

BUR

 

Cattura

Con “La grande storia del tempo”, Stephen Hawking, avvalendosi della collaborazione del fisico americano Leonard Mlodinow, ripresenta le proprie riflessioni sulle origini e il destino dell’universo già trattate nel libro “Dal big bang ai buchi neri” (1988). In questa edizione aggiornata e illustrata, oltre a far uso di un gran numero di esempi, diagrammi e illustrazioni esplicative, Hawking parla delle più recenti scoperte, dagli sviluppi della teoria delle superstringhe ai progressi nella ricerca di una teoria unificata della fisica. Inoltre discute in un capitolo interamente nuovo l’affascinante problema dei viaggi nel tempo e dei tunnel spazio-temporali.

Stephen W. Hawking

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Stephen William Hawking(Oxford 1942) è un fisico teorico britannico, noto soprattutto per i tentativi di unificazione della relatività con la teoria dei quanti e per i contributi alla cosmologia relativistica. Studiò presso lo University College di Oxford; era sua intenzione studiare matematica, ma non essendo la facoltà presente presso il College scelto dal padre, optò per la fisica. Ottenuto il dottorato presso l’Università di Cambridge, vi rimase come ricercatore, diventando Lucasian Professor of Mathematics nel 1979 – posizione già occupata da celeberrimi scienziati quali Isaac Barrow e Isaac Newton.

Gran parte del lavoro di Hawking riguarda i buchi neri; le sue ricerche nell’ambito della relatività generale avvalorano la teoria del Big Bang sull’origine dell’universo. Hawking ha ipotizzato che il Big Bang sia derivato da una singolarità iniziale dello spazio-tempo e che tale singolarità rappresenti una caratteristica di qualsiasi modello di universo in espansione.

Affetto da un grave handicap della parola e dei movimenti, dovuto a una malattia incurabile del sistema nervoso – la sclerosi laterale amiotrofica – Hawking è forse lo scienziato più conosciuto del nostro tempo; il suo libro Dal Big Bang ai buchi neri (1988), una chiara esposizione della sua teoria dell’universo, ha riscosso un enorme successo tra il pubblico non specializzato. Le sue ultime pubblicazioni di carattere divulgativo sono Buchi neri e universi neonati (1993) e The Nature of Space and Time (1996), un dibattito con il fisico matematico Roger Penrose.

Nel 2004 Hawking è intervenuto a sorpresa alla 17a Conferenza internazionale di Relatività Generale e Gravitazione, a Dublino, per annunciare la soluzione del cosiddetto paradosso dell’informazione (black hole information paradox). Nella sua teoria dei buchi neri, infatti, si ammetteva che questi giganteschi corpi celesti avessero un campo gravitazionale talmente intenso da non consentire l’allontanamento da esso di alcun tipo di “informazione”. John Preskill del Caltech (California Institute of Technology), ritenendo vero il contrario, aveva accettato nel 1997 una pubblica scommessa con Hawking; premio per il vincitore sarebbe stata un’enciclopedia, “da cui le informazioni possono uscire facilmente”. Con il suo intervento, Hawking pare ammettere di aver perso la scommessa, riaprendo così un capitolo importante della moderna astrofisica.

Fonte: Encarta

 

Recensione

Questo saggio di circa centosettanta pagine è un concentrato di teorie e spiegazioni sulle leggi che regolano lo spazio e di conseguenza anche il nostro mondo quotidiano. Dalla relatività allo spazio curvo, ai buchi neri, alla meccanica quantistica e molto altro: le grandi questioni dell’universo sono spiegate in maniera chiara, sostenuta tramite esempi e linguaggio semplici da comprendere per i profani. Quasi un discorso continuo, ininterrotto, che da una legge ci porta a un’altra senza che ce ne rendiamo conto e che non annoia, ma che anzi appassiona. Non ho mai letto un saggio scientifico più esauriente e allo stesso tempo chiaro e conciso. Da non perdere per chiunque voglia comprendere meglio il mondo che ci circonda, ma anche l’universo.

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