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La guida alla Storia contemporanea di Barraclough.

Creato il 09 dicembre 2011 da Tirsenide

Il capitolo VIII°: arte e letteratura nel mondo contemporaneo.

Periodizzazione:

(1880-prima guerra mondiale)→ “reazione alla tradizione dei precedenti quattrocento anni”.

(Prima guerra mondiale-seconda guerrra mondiale) → “continua sperimentazione di nuovi modi di espressione”

(1945 in poi)→”Molti esperimenti del periodo tra le due guerre furono abbandonati, ma non era ancora facile cogliere la cristallizzazione di un nuovo modo di vedere il mondo”

Critica all’umanesimo e alla tradizione umanistica. Tema ricorrente: la disgregazione della sintesi borghese.

Discrepanza fra valori umani, dignità e progresso professati e condizione umana concreta di milioni di proletari nella società industriale, provocò la prima forte contestazione all’umanesimo.

Progresso e povertà, H. George (1879)

Germinal, Emile Zola (1885)

I Tessitori -dramma teatrale, Gerhardt Hauptman (1892).

Filosofia

F. W. Nietzsche , Così parlò Zarathustra (1883-1885)

Al di là del bene e del male (1885-6)

<< La morale era essa stessa una forma d’immoralità >>

H. Bergon, “l’intuizione è superiore all’intelletto”

H. Poincaré, “l’unica realtà è la relazione tra le cose”.

F. H. Bradley, “la realtà della natura è una concettualizzazione astratta, finché in fine si dissolve in un mondo perduto dei simboli” (Apparenza e realtà, 1893).

S. Freud, critica dell’autonomia dell’individuo.

Mentre la scienza de-strutturava le sue fondamenti, la psicologia di Freud approfondiva il divario fra l’Essere e la realtà.

La fisica poneva l’uomo al centro del nulla, la psicoanalisi poneva il nulla al centro dell’uomo.

-   Inautenticità della realtà e dell’Essere.

In arte col cubismo e impressionismo, il problema non era più la realtà ma la sua essenza/assenza.

1905 Die Brucke (espressionismo)

1907 mostre cubiste a Parigi

1908 “tre pezzi per pianoforte” (op.11) di Schonberg (musica tonale→atonale)

 1910, Neue sezession (espressionismo)

1911, der Blaue Reiter (espressionismo)

I primi a rompere definitivamente con la tradizione in modo netto e senza titubanze furono i cubisti, con l’opera “Uomo con violino” di P. Picasso (1911).

<< Ogni capolavoro viene al mondo con una dose di bruttezza congenita. Questa bruttezza è il segno della lotta del suo creatore per dire una cosa nuova in maniera nuova>> (P. Picasso).

Les demisellles d’Avignon (1907) sono considerate da più parti come l’opera che più di altre inaugurò la rivoluzione formale dell’arte contemporanea. Il dipinto ufficializza l’incontro di Picasso con l’arte “negra” e arcaica …



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