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La guida definitiva per la messa a fuoco a zona nella street photography

Da Ragdoll @FotoComeFare

Catturare immagini spontanee di passanti, riuscendo a metterle a fuoco, è probabilmente l’abilità tecnica più difficile da imparare nella fotografia di strada.

In un genere come la fotografia di paesaggio puoi trovare il posto ideale, pianificare l’inquadratura, aspettare pazientemente la luce giusta ed assicurarti di essere pronto a cogliere l’attimo, non appena arriva il momento perfetto.

Ma la street photography spontanea è tutta un’altra storia.

Spesso il momento arriva così in fretta da mettere seriamente alla prova i tuoi tempi di reazione. È veramente difficile ottenere una buona inquadratura, mettere correttamente a fuoco e poi scattare al momento giusto, il tutto mentre cerchi di mantenere le cose spontanee.

La soluzione? Imparare a mettere a fuoco a zona. Non lo fanno tutti i fotografi di strada, ma quelli che lo fanno ne sono completamente soddisfatti.

Anche se quando posso uso l’autofocus, anche io prediligo la messa a fuoco a zona. E ci si riesce con un pizzico di allenamento, non è per niente difficile imparare.

In realtà è molto più difficile spiegarlo che farlo.

Profondità di campo

1/250 a F4, ISO 3200 (28mm) – Canon 5D Mark II

“Tigre” – 1/250 a F4, ISO 3200 (28mm) – Canon 5D Mark II

Prima di approfondire l’argomento, dobbiamo accennare ai fattori che servono a creare la profondità di campo. Se sai già di cosa si tratta salta pure il prossimo paragrafo.

Il termine profondità di campo si riferisce all’area di fronte e dietro a un soggetto messo a fuoco in modo accettabile. Per esempio, poniamo che tu metta a fuoco un soggetto che si trova a tre metri e mezzo di distanza.

Sulla base delle impostazioni della tua fotocamera, questo potrebbe significare che tutte le altre cose intorno, da 2.5 a 4 metri di distanza, saranno sufficientemente a fuoco. Questa sarà la tua profondità di campo. Nota che l’area a fuoco dietro al tuo soggetto sarà sempre maggiore di quella di fronte a esso e in molte occasioni sarà decisamente più ampia.

Ci sono quattro fattori che possono modificare fortemente la tua profondità di campo: l’apertura, la lunghezza focale, la distanza a cui stai mettendo a fuoco e la dimensione del sensore della tua macchina fotografica. Vediamoli nel dettaglio:

1. Meno apertura hai, più profondità di campo avrai nella scena. Quindi quando scatti a f/16, hai un’area a fuoco molto più ampia rispetto al caso in cui scatti a f/2.8.

2. Più ampia è la tua lunghezza focale, più profondità di campo avrai nella scena. Quindi se scatti a 28 mm, hai un’area a fuoco molto più ampia di quando scatti a 100 mm. È per questo che metto a fuoco a zona raramente quando uso obiettivi più lunghi di 35 mm.

3. Più lontano metti a fuoco, più profondità di campo avrai nella scena. Quindi, se metti a fuoco una persona lontana 3.5 metri avrai a fuoco circa un 1 m davanti al tuo soggetto e 1.80 m dietro a esso (questo varia in base agli altri tre fattori), mentre se metti a fuoco una persona lontana 1 m, avrai a fuoco circa 8 cm davanti e 15 cm dietro.

4. Più grande è il sensore della tua camera, meno profondità di campo avrai nella scena. Se usi una macchina fotografica full frame (o pieno formato) come la Canon 5D, avrai meno profondità di campo che usandone una con un sensore più piccolo, come la 7D, la 60D o una micro 4/3, con le stesse impostazioni.

Ecco un sito utile a testare i fattori che definiscono la profondità di campo: http://www.dofmaster.com/dofjs.html.

Tieni a mente che lo “spazio di messa a fuoco accettabile” è solo un’opinione. Quando i tuoi soggetti si allontanano dalla distanza di messa a fuoco del tuo obiettivo, appariranno sempre meno a fuoco, che siano o meno nell’area “accettabile”.

Quindi allenati con la tua fotocamera e il tuo obiettivo per capire cos’è “accettabile” per te. Il sito che ti ho suggerito propone solo delle linee guida, per aiutarti a iniziare.

Messa a fuoco a zona

1/400 aF8, ISO 1600 (17mm) – Canon 5D Mark II.

“Viaggiatore” – 1/400 aF8, ISO 1600 (17mm) – Canon 5D Mark II.

Mettere a fuoco a zona significa mettere a fuoco la tua fotocamera in anticipo a una certa distanza, per esempio 3 metri, stimando la profondità di campo che otterrai a quella distanza con le impostazioni che utilizzi, e, in seguito, fotografare soggetti quando entrano in quello spazio (si spera il più vicino possibile alla vera distanza di fuoco della macchina fotografica).

Significa anche essere in grado di cambiare la distanza di fuoco velocemente e accuratamente, senza guardare, mentre il soggetto si muove verso di te o si allontana.

Il motivo di ricorrere a questa tecnica è che usare l’autofocus o ruotare la manopola del fuoco manuale richiede tempo (e spesso i tuoi soggetti potenzialmente spontanei ti noteranno) e la maggior parte delle volte, quando sei in strada, le cose succedono così rapidamente che hai bisogno di aver già messo a fuoco prima del tempo.

Se la tua macchina è già a fuoco su una distanza media puoi permetterti di aspettare che il tuo soggetto entri in quello spazio, senza ritardi tra quando arriverà il momento giusto e quando sarai in grado di schiacciare l’otturatore. Sarà istantaneo. Inoltre questo ti permetterà di fare scatti senza guardare attraverso il mirino.

Ti faccio un esempio specifico, basato sulle impostazioni che uso di solito. Con la 5D Mark II e una lunghezza focale di 28mm, se metto a fuoco in anticipo la mia fotocamera a 2.5 metri a f/8 avrò sufficientemente a fuoco tutto ciò che va da 1.6 m a 4.5 m. Ovviamente, quando ci si avvicina agli estremi di questo spazio il soggetto non sarà più perfettamente a fuoco. Tuttavia, con i movimenti veloci della fotografia di strada, ho comunque un bel margine di spazio su cui lavorare. Questo vale ancor più a f/11 o f/16.

indice_manuale_fuoco

L’unico problema è che avrai bisogno di un obiettivo con un indicatore manuale della messa a fuoco (come quello di questa foto), che ti mostri la distanza a cui è messa a fuoco la fotocamera e sia facile da modificare. Molte macchine fotografiche e molti obiettivi non ce l’hanno: in questo caso, troverai la lunghezza focale nel menu della fotocamera o nel mirino. Nonostante non sia perfetto, in qualche modo funzionerà anche così.

Ma se vuoi fare della fotografia di strada spontanea ti suggerisco fortemente di dotarti di un obiettivo con indicatore manuale della messa a fuoco.

Il motivo per cui, in genere, vogliamo che lo spazio di messa a fuoco sia il più ampio possibile quando usiamo la messa a fuoco a zona (a meno che tu non voglia ottenere un effetto bokeh per motivi estetici), è abbastanza ovvio. Il motivo è che, alcune volte, sbagliamo leggermente la stima della distanza di qualcosa e ci serve, quindi, margine di manovra affinché il nostro soggetto principale risulti a fuoco.

Oppure vogliamo ottenere soggetti multipli a distanze diverse, tutti relativamente nitidi. Sono due delle ragioni per cui molti fotografi di strada preferiscono usare obiettivi grandangolari, come i 28mm o i 35mm. La mia lunghezza focale d’elezione è generalmente la 28mm.

È anche il motivo per cui nella fotografia di strada vorrai scattare con valori ISO alti (a meno che non ci sia molta luce). Scattare con un’alta sensibilità alla luce ti permette di usare aperture più piccole.

Con la mia 5D Mark II uso di solito ISO 800, 1600 e 3200 (a meno che non ci sia molta luce). Per molte fotocamere,però, ISO a questi livelli possono non essere l’ideale. Tuttavia, di questi tempi, a ogni nuova macchina che viene immessa sul mercato, anche questo sta cambiando velocemente.

Fai delle prove con la tua macchina fotografica e verifica diverse ISO per vedere quale sia il suo ventaglio di impostazioni accettabili.

Stimare le distanze

Se sei come me, spesso ti troverai a fare fotografia di strada in condizioni di luce non ideali, come, per esempio, in metropolitana. Quando scatti a f/16 con la piena luce del Sole non devi fare molte calcoli. Non cambia molto se il tuo soggetto è a 2.5 o 3 metri di distanza. Ma quando scatti a f/2.8 in metropolitana fa una grande differenza.

1/250 a F2, ISO 3200 (35mm) – Fuji X100.

“Riflesso, metropolitana” – 1/250 a F2, ISO 3200 (35mm) – Fuji X100.

Per questo motivo è importante imparare a stimare le distanze dall’obiettivo della tua fotocamera, a varie distanze, fino a circa 3.5 metri.

Và fuori ed esercitati. Trova diversi oggetti e prova a indovinare quanto siano distanti.

Ancora oggi, prima di uscire, scelgo un oggetto che si trova a circa 2.5 metri da me e lo metto a fuoco, per essere sicuro di stare valutando correttamente le distanze.

È un’abilità che ha bisogno costantemente di una tara. Nel corso degli anni mi sono beccato moltissime occhiatacce dalle persone che mi vedevano mettere a fuoco meticolosamente i pali della luce, a circa 3 metri di distanza.

Un altro motivo per diventare bravi a stimare le distanze è che le persone si muovono e le scene si evolvono. Potresti voler catturare una persona che cammina verso di te a 3 metri di distanza come a 1.5. Quindi, quando sollevi la fotocamera, vorrai sempre avere una mano pronta sull’anello di messa a fuoco.

Alla fine, riuscirai a mettere a fuoco qualcuno che cammina verso di te sia a 3 metri che a 1.5, senza dover guardare attraverso il mirino. È una tecnica incredibilmente efficace. Usarla bene, però, può essere difficile.

1/320 a F5, ISO 1600 (28mm) – Canon 5D Mark II.

“Coppia, St. Marks Street” – 1/320 a F5, ISO 1600 (28mm) – Canon 5D Mark II.

Il mio consiglio finale è: se hai il tempo di usare l’autofocus o di impostare il fuoco manualmente con il mirino su un soggetto, e puoi farlo senza essere notato, allora fallo.

Risulta molto più accurato che provare a stimare le distanze e usare la messa a fuoco a zona. Ma, nella maggior parte delle occasioni, la messa a fuoco a zona sarà la tua arma migliore, nonché la più veloce, sulla strada.

Ho approfondito questa e altre tecniche provate per la street photography nel mio doppio ebook “I fondamenti della street photography”. Per i dettagli, clicca qui.


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