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La hostess razzista di EasyJet, colpisce ancora.

Creato il 30 maggio 2012 da Ilazzaro @Ilazzaro

La hostess razzista di EasyJet, colpisce ancora.

L'avevamo lasciata all'Aeroporto Marco Polo di Venezia, la borghezihostess razzista, quella che, per un'inspiegabile ragione (sarebbe da studiarla freudianamente) ce l'ha a morte con i napoletani ed i campani. L'avevamo lasciata all'imbarco con queste parole rivolte ad una comitiva di imprenditori napoletani: «imparate a parlare italiano, se Napoli non ci fosse tutto andrebbe meglio».

Il comunicato di scuse della compagnia (la EasyJet) fu perfino peggiore dell'offesa e dimostrò concretamente l'appartenenza ad un'altra nazione, del popolo della Napolitania: La Compagnia si scusa per ogni inconveniente o disagio causato ai passeggeri e ribadisce che l'obiettivo di easyJet è rendere il viaggio semplice e accessibile a tutti e permettere ai passeggeri di viaggiare facilmente in tutta Europa. La Compagnia sta indagando su quanto accaduto ma esclude che le dichiarazioni fatte dal suo staff avessero intenti razzisti. EasyJet sostiene, e ha sempre sostenuto, le opportunità offerte dalla diversità e dal multiculturalismo."

Come a dire, siete un pò come gli aborigeni australiani, ma vi stimiamo lo stesso e sosteniamo il vostro multiculturalismo.

Eppure ieri, l'hostess coi baffetti (o forse un'altra ma poco importa, la compagnia che sostiene il multiculturalismo è la stessa) l'ha fatta grossa di nuovo. Stavolta sul volo sbagliato, quello che da Capodichino (napolitania) conduce a Malpensa (padania). Questa la vicenda: l'aereo atterra, ma è ancora sulla pista coi motori accesi. Un gruppo di turisti tedeschi (toh ironia della sorte) slaccia le cinture. La sergente di ferro padana, li redarguisce in malo modo.

E' qui che entra in scena Donatella D’Alelio, irpina, docente di lingue straniere a Gallarate. La prof spiega alla hostess che "non sono questi i modi".

 «Con me si parla in italiano e non in napoletano» risponde l'hostess fuhrer, lasciando sbigottiti tutti. Da madrelingua partenopeo invero mai m'ero accorto che una frase del genere fosse un modo di dire o un insulto in dialetto napoletano...Fatto è che la professoressa irpina risponde: «Guardi che potrei mandarla a quel paese in inglese, francese e portoghese, ma credo che per lei basti un va a cagher, che le è più congeniale» Ovazione del popolo della carlinga, quasi tutti napoletani.

Una smorfia di nervosismo della solerte paladina dei cieli puri ariani. la vicenda si chiude. Monentaneamente.

Ora siamo curiosi della risposta della Easy Jet, sempre che nel frattempo non si attrezzino con gabbie e cabine apposite per i diversamente italiani...


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