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La leggenda del cacciatore di vampiri

Creato il 18 luglio 2012 da Valentinaariete @valentinaariete
La leggenda del cacciatore di vampiri
La distribuzione italiana ce la sta mettendo tutta per fuorviare il pubblico e fargli credere che no, questo non è un film in cui il più famoso dei presidenti degli Stati Uniti ammazza a colpi di accetta i vampiri, ma la realtà è questa: sì, è proprio il film in cui Abrahm Lincoln ammazza ad accettate i vampiri.

Ribattezzato La leggenda del cacciatore di vampiri, Abrahm Lincoln: Vampire Hunter arriva in Italia con la sua storia talmente assurda da sembrare in un primo momento quasi geniale ma che poi, pensandoci bene, non lo è. La storia è quella del titolo: Abrahm Lincoln, oltre ad aver fatto il falegname, il commesso, l'avvocato ed infine il presidente degli Stati Uniti, di notte, ad insaputa perfino della sua amata Mary Todd (Mary Elizabeth Winstead), andava in giro con un'accetta d'argento a decapitare vampiri. Un'idea di Seth Grahme-Smith, autore a metà tra il comico e la demenza totale, che si è già macchiato delle sceneggiature di Orgoglio Pregiudizio e Zombi e dell'ultimo film di Tim Burton, Dark Shadows. Il sodalizio con Burton dev'essere stato così positivo - per i due, che solo Dio sa che cosa si sono fumati sul set, non per la riuscita dell'ultimo film del regista di Burbank, che con un'altra sceneggiatura sarebbe stato ottimo - da indurre il regista a produrre questo fanta-storico-horror. Peccato che le sceneggiature di Grahme-Smith, oltre a partire da spunti che sembrano quelli di quando si giocava da bambini, cosa che poi non sarebbe nemmeno negativa, presentino dei buchi impressionanti: come anche in Dark Shadows, più che a un racconto ben scritto si assiste ad una serie di scene incollate grossolanamente l'una all'altra, in cui soluzioni e passaggi sono spesso affrettati e confusi. La regia iper-steroidea di Timur Bekmambetov, giù autore di Wanted, contribuisce a non aiutare il film: l'uso continuo di rallenty, la saturazione ostentata dei colori, le scene madri che vorrebbero spingere al massimo sul pedale dell'epica ma che creano un effetto comico involontario, rendono il film un giocattolone spinto a velocità massima su una pista che non è in grado di affrontare, facendolo deragliare inevitabilmente. Ormai è evidente: Bekmambetov è la risposta europea a Michael Bay, con tutti i pro e i contro del caso. Detto ciò, il film si rivela un tale concentrato di effetti speciali gratuiti, trovate esagerate, dialoghi assurdi e scene improbabili che diventa un prodotto trash godibilissimo e divertente, tanto da strappare in più occasioni sincere risate. Forse non era nelle intenzioni degli autori, ma come prodotto comico è perfetto. A questo punto però sarebbe interessante realizzare una risposta italiana a Grahme-Smith, realizzando pellicole del tipo: "Garibaldi Werewolf Hunter" o "Giuseppe Mazzini contro il mostro della laguna veneta".
La leggenda del cacciatore di vampiri Benjamin Walker
La citazione: "La storia predilige le leggende agli uomini"
Hearting/Cuorometro: ♥♥1/2
Uscita italiana: 20 luglio 2012
Titolo originale: Abraham Lincoln: Vampire Hunter Regia: Timur Bekmambetov Anno: 2012 Cast: Benjamin Walker, Dominic Cooper, Anthony Mackie, Mary Elizabeth Winstead, Jimmi Simpson, Rufus Sewell, Marton Csokas, Erin Wasson


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