Magazine Media e Comunicazione

La leggenda del festival di sanremo

Creato il 13 febbraio 2013 da Cannibal Kid
Condividi
Vi siete mai chiesti come e soprattutto perché è nato il Festival di Sanremo? Ve lo racconto io.
C’era una volta una mamma single. Se vi state chiedendo se era gnocca, non ha alcuna rilevanza per la storia, comunque visto che proprio ci tenete a saperlo vi dico che sì, era una bella MILF. Contenti? La mamma single MILF aveva l’IMU da pagare, un lavoro precario, non riusciva ad arrivare alla fine del mese e così decise di abbandonare i suoi due figli Romolo e Remo in un bosco. Qui furono cresciuti da una lupa. Non ci credete? Vi guardate Twilight, The Vampire Diaries, True Blood, persino Teen Wolf e tutte ‘ste serie assurde con i licantropi, e non credete che una lupa possa aver allevato due bambini? Ci crediate o meno, Romolo e Remo erano due gemelli diversi, non la hip-hop (?) band. Romolo era più attento al mondo che lo circondava, più intelligente, sveglio, mentre Remo era un tontolone, uno più alla buona, diciamo. Nonostante le differenze tra loro, Romolo e Remo sono sempre andati d’amore e d’accordo, fino al giorno in cui si sono innamorati della stessa ragazza, Romina. Per decidere chi tra loro due avrebbe potuto scopar sposare la fanciulla, i fratelli decisero di fare una sfida: considerata la passione per la musica di entrambi, ognuno di loro due doveva organizzare un festival di canzoni. Tutto questo nonostante Romina si sarebbe anche accontentata di un semplice doppio appuntamento con cui decidere a chi dare il suo cul cuore. Remo organizzò allora il Festival di Sanremo, una manifestazione con artisti penosi, canzoni inascoltabili, ospiti arrivati dalla Preistoria, e il tutto si rivelò un successo clamoroso. Romolo organizzò invece il Festival di Sanromolo, una manifestazione dedicata alla musica di qualità, con cantanti e band strepitose e super ospiti internazionali. Ma era tutto troppo all’avanguardia per il popolo, che non gradì e fermò la manifestazione con contestazione e grida: “Vai via, pirla.” Remo sposò allora Romina e i due si accoppiarono selvaggiamente, dando vita al popolo italiano che in futuro avrebbe votato l’Unto del Signore, ascoltato sempre musica penosa e visto un film all’anno, in genere il cinepanettone. Il cinepanettone non lo fanno più? E loro allora si guardano solo Zelig e Italian’s Got Talent, tié. Romolo invece emigrò e trovò una nuova compagna, con cui si accoppiò altrettanto selvaggiamente, però da persona più accorta usò maggiori precauzioni e diede vita a un popolo molto meno numeroso, una minoranza che non avrebbe mai votato l’Unto del Signore, che ascoltava musica ricercata e che guardava un sacco di film. Dei reietti. In pratica, degli emarginati. I discendenti di Romolo diedero vita al ControFestival, mentre i discendenti di Remo portarono avanti la tradizione del Festival di Sanremo. Un Festival che tutti avrebbero seguito, persino i discendenti di Romolo come Cannibal Kid. Seguito, e preso per il culo.

LA LEGGENDA DEL FESTIVAL DI SANREMO

Silvio Berlusconi

Festival di Sanremo, prima serata (Italia 2013) Regia: Duccio Forzano Cast: Fabio Fazio, Luciana Littizzetto, Maurizio Crozza, dei cantanti (?) Genere: sono solo canzonette Se ti piace guarda anche: Che tempo che fa, X-Factor, Festivalbar, Amici di Maria De Filippi, Crozza nel Paese delle Meraviglie
Il Festival di Sanremo fa cagare. Ah, non è ancora iniziato? E che c’entra? Io mi porto avanti col lavoro. Lo dico subito e poi a fine serata vediamo se ho avevo torto. L’attesissimo (?) Festival 2013 è stato aperto da una divertentissima introduzione di Lincoln di Spielberg Fabio Fazio, seguito da un nuovo brano di Verdi: Va pensiero cannibale. Poi arriva la pure lei attesissima (?) Luciano Littizzetto, che certe volte fa anche ridere. Ma non è una di quelle volte. Fa battute sull’IMU e sul MPS, che fantasia! Peggio di me che cerco di fare battute sulla Littizzetto su Twitter. Che a me non riescono, quindi lascio la parola ad Andrea Scanzi:
Guest Twitter Andrea Scanzi ‏@AndreaScanzi La Littizzetto, ovvero la versione bignami di un Cinepanettone di sinistra #sanctusremus #sanremo
E adesso, via ai cantantoni in gara nella categoria Big. Perché siano considerati Big è un mistero, non chiedetemi di risolverlo, che ho già mal di testa e mal di orecchie al solo pensarci. Ogni Big comunque propone 2 brani (di merda). Perché proporne uno solo decente sarebbe stato troppo furbo. Il pubblico da casa con il televoto decide chi andrà avanti. Non state più nella pelle, vero? Vediamo cos’è successo.

LA LEGGENDA DEL FESTIVAL DI SANREMO

Marco Bimbominkioni

Marco Mengoni Sembra uno scolaretto che canta davanti a tutta la scuola. Mi ero dimenticato perché mi infastidiva la sua voce. Ora me ne sono ricordato. Grazie Marco. Al confronto, persino la Littizzetto ha una voce soave. “L’essenziale”, voto essenziale: 5/10 “Bellissimo”. Mai titolo per un pezzo fu più sbagliato. Voto 4,5/10
Tra i due pezzi, vince L’essenziale. Non che sia un capolavoro, ma l’altro era davvero Bruttissimo.
Guest Twitter CapaGrezza ‏@CapaGrezza Secondo me Mengoni ha fatto un grave errore che gli costerà molti voti: ha cominciato a cantare. #Sanremo2013
Quindi arriva come ospite Alemanno, il compagno di Lucio Dalla. Ma ‘sti politici del Pdl non erano contro i gay?
“Basta politica. Vai via, pirla di un Cannibal!” Okay, basta con la politica. Andiamo avanti con la garona musicale. Perché meno male che a Sanremo c’è la musica, quella bella. Sì sì, credeteci.

LA LEGGENDA DEL FESTIVAL DI SANREMO

Matteo Renzi

Raphael Gualazzi Sicuri sicuri sia lui? Non è Matteo Renzi che si è riciclato come cantante di pianobar? La prima canzone è “Senza ritegno”. Certo che uno che intitola un pezzo così e lo canta così, se le va proprio a cercare: è senza ritegno per noi poveri ascoltatori. Voto 4,5/10, mezzo punto in più per le parti jazzate in cui non canta. Secondo pezzo: “Sai (Ci basta un sogno)”. Come pianista sarà anche da sogno, ma la sua voce è da incubo. Voto 5-/10.
Ad annunciare la scelta di quale tra le due canzoni passerà il turno, dopo il buonista Fabio Fazio, finalmente arriva anche la bona: Ilaria D’amico. Annuncia che il televoto ha scelto di mantenere in vita gara la seconda. Almeno credo. Non che la scelta di una canzone piuttosto dell’altra ci cambi la vita. Poi arriva il primo ospite internazionale, Felix Baumgartner, l’uomo che ha infranto la barriera del suono. Sicuri sicuri l’abbia infranto lui e non Marco Mengoni con un acuto dei suoi prima, oltre ad avere infranto qualche finestra?

LA LEGGENDA DEL FESTIVAL DI SANREMO

Andrea Scanzi

Daniele Silvestri “A bocca chiusa”. Con dei titoli così, questi cantanti ce rubano il lavoro, ce rubano. Comunque il pezzo è l’apoteosi del buonismo tanto adorato da Fabio Fazio, non certo da me. Voto 5/10 “Il bisogno di te”. Pezzo più ritmato. Quasi dance. Ma anche il “Va pensiero” sarebbe risultato più ritmato di “A bocca chiusa”. Voto 5,5/10
Va avanti “A bocca chiusa”. Viva il buonismo! Poi arriva anche Valeria Bilello. Con tutto il bene che le posso volere, non si capisce che cosa ci faccia qui. Appare più spaesata della mai dimenticata Elisatettona Cagnalis delle due passata coprofaghe edizioni condotte da Gianni Morandi. Non dirò che rimpiango il Sanremo di Morandi, come ha fatto qualcuno, perché era qualcosa di davvero inguardabile. Però certo che pure quest’anno mica siamo messi tanto bene…

LA LEGGENDA DEL FESTIVAL DI SANREMO

Paola Cortellesi fatta di coca

Simona Molinari e Peter Cincotti “Dr. Jekyll and Mr. Hide”, una canzone così palesemente ridicola, che almeno fa sorridere. E poi la Molinari è vestita come una porno stripper, quindi mezzo voto in più. Voto 5,5/10 “La felicità”. Meglio di quella di Al Bano e Romina. Ma anche delle unghie su una lavagna lo sarebbero state. 6-/10 Peter Cincotti: non pervenuto.
Arriva Maurizio Crozza. Ormai lo sapete tutti cosa è successo. È stato contestato dal pubblico dell’Ariston. Dal pubblico? Da uno o due hooligan berlusconiani, diciamo. Che poi essere contestato da un pubblico come quello dell’Ariston che si esalta ad applaudire Maria Nazionale, e dico Maria Nazionale, io lo considererei un gran vanto.

LA LEGGENDA DEL FESTIVAL DI SANREMO

Antonio Ingroia amish

È vero, il Maurzio Crozza Show non è stato divertentissimo, soprattutto all’inizio, ma solo perché l’imitazione di Berlusconi non fa più ridere. È una barzelletta raccontata da 20 anni e ormai è passata di moda. E quando ormai nemmeno pigliarlo per il culo fa più ridere, significa che il Berluska è davvero ma davvero diventato inutile al 100%. Significa che è ora di cambiare, una volta per tutte. Il momento in cui ha detto “Vi odio tutti” ha comunque rappresentato la prima frase sincera che ho sentito pronunciare da Berlusconi in tutta la mia vita. E poco importa che fosse un finto Berlusconi. Tanto anche quello vero ormai è solo una maschera.
Guest Twitter Gianluca Sbagliato ‏@GianlucaWho Propongo di dare i Berlusconiani in pasto alle Directioners e alle Beliebers. #sanremo2013
Crozza si è ripreso poi alla grande imitando Bersani e poi alla grandissima vestendo i panni di Ingroia e di Montezemolo. Non sarà il genio della comicità come qualcuno sostiene, il suo intervento è stato troppo lungo, ma in fin dei conti si è difeso bene. Considerando il pubblico di facce di merda che si trovava davanti.
Guest Twitter Giulia Innocenzi ‏@giuliainnocenzi L'urlo più demenziale contro #Crozza: "basta con la politica"! E su cosa fa satira, sulle melanzane alla parmigiana? #sanctusremus

LA LEGGENDA DEL FESTIVAL DI SANREMO

Il cantante degli Eiffel 65

Marta sui Tubi Finalmente della musica come si deve. “Dispari”. Sembrano la versione italiana light dei System of a Down, nominano Sonic Youth e Motorpsycho, propongono un pezzo del tutto alieno a Sanremo. Con enorme facilità, i migliori della serata. Cosa che significa che arriveranno ultimi. Voto 7,5/10 “Vorrei”. Potrebbe essere la loro “Toxicity”. Voto 7+/10.
Supera il turno la seconda, “Vorrei”. Mi piaceva di più l’altra, questa è più sanremese. Per quanto i Marta sui Tubi possano essere sanremesi.
Poi arriva la coppia gay che si sposerà a New York: Cristina e Benedetta Parodi. No? Non sono loro? Sono Stefano e Federico. A quanto pare in Italia non si possono sposare, perché?
Guest Twitter Massimo Coppola ‏@massimcoppola Perché in Italia purtroppo è vietato il matrimonio tra muti.

LA LEGGENDA DEL FESTIVAL DI SANREMO

La mamma MILF di Anna Tatangelo

Maria vergogna Nazionale Canzone 1: voto 1/10. Perché stasera mi sento buono. Canzone 2: voto 0/10. Adesso basta. La mia bontà e pure la mia pazienza hanno un limite. Maria, hai scassat’ u’ cazz’. Solo una manifestazione del tempo può proporre nell’anno domini 2013 una cantante neo melodica e manco mezzo accenno di sonorità dubstep o elettroniche o hip-hop. A vivere in questo paese, mi sento ogni giorno di più come Marty McFly quando suona Johnny B. Goode in Ritorno al futuro.
A dare man forte a canta Napoli arriva anche Vincenzo Montella. Non si capisce perché. Ah già, perché una volta giocava nella Sampdoria e Fazio tiene alla Sampdoria e allora a questo punto: dov’è Pietrone Vierchowod?
Quindi sempre dal mondo del calcio, arriva pure Angelo Obinze Ogbonna. Chi è, la versione fabio fazio buonista di Balotelli?
Guest Twitter Massimo Coppola ‏@massimcoppola Riuscitissima l'ideona di trasformare #Sanremo2013 in una grottesca pubblicità progresso.

LA LEGGENDA DEL FESTIVAL DI SANREMO

Un'Armata di ubriaconi

Quindi è il turno dell’ospite musicale internazionale. Ehm, più o meno internazionale. Ehm, più o meno musicale. Okay, è Toto Cutugno, che ci propone un brano inedito: “L’italiano.” E lo fa con l’Armata Rossa, ovvero un branco di soldati ubriachi cui Putin ha concesso una serata di libertà, per andare a fare bisboccia e saccheggiare una città a caso della Liguria. Non per usare la solita frase trita e ritrita populista, ma noi paghiamo davvero il canone per questo?
“Basta, vai via, pirla. E pure populista di un Cannibal!”
Guest Twitter Andrea Scanzi ‏@AndreaScanzi Questo "La la la la la la" dell'Armata Rossa cotugnata è una porta che si apre sull'Armageddon #sanctusremus

LA LEGGENDA DEL FESTIVAL DI SANREMO

Florence Welch.
Sì vabbé, buonanotte gente!

Chiara Ultima in gara, per questa sera, è Chiara. Chiiiiiii-ara? Chiara è la vincitrice di X-Factor. A quanto dicono. E non è nemmeno così come pensavo. Ma dev’essere l’effetto Cotugno. Dopo mezzora di Toto Cutugno, che avrei gradito persino Laura Pausini… Oddio, Laura Pausini probabilmente no, però questa Chiara sì. La prima canzone “L’esperienza dell’amore”, è firmata da Zampaglione dei Tiromancino. In pausa dalla sua carriera come regista horror. Anzi no, perché Sanremo è molto più horror dei suoi film. Voto 6,5/10 Seconda canzone “Il futuro che sarà” scritta da Francesco Bianconi dei Baustelle e quindi respect, gente. Respect. Oddio, il pezzo a dirla tutta non è che sembri proprio uno dei migliori mai scritti dal baustelle, comunque l’andamento tango ha il suo perché è questa Chiara sembra già meglio degli altri. Marta sui Tubi a parte, ovviamente. O è solo l’effetto Cutugno a farmelo credere? Voto 7-/10 Il televoto decreta che andrà avanti il secondo pezzo, quello baustelliano. Giusto così.
Avevano detto che le canzoni erano di una certa qualità. Io, dopo aver sentito i primi 7 artistoni in gara, mi concentrerei su quel “certa” che può assumere un significato mooolto ampio.
Chiudo questo primo post sanremese con una proposta shock: se vengo eletto, al primo consiglio di ministri, eliminerò il Festival di Sanremo!
“Basta politica. Vai via, pirla!”
E comunque avevo ragione fin dall'inizio: il Festival di Sanremo fa cagare.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :