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La Leggenda di Svín il Porcaro

Creato il 13 settembre 2013 da Xab @Xabaras89
Svín il Porcaro - La Genesi del Pozzo Maiale
Si narra che nei tempi antichi, nell'altresì antico e leggendario paese di Trevena, Martin L'Utero Pendragon salvò il mondo.
Celeberrime sono le epop(p)ee che narrano di vita, morte e gesta dell'indomito eroe, e la Battaglia di Trevena ne è l'inevitabile culmine: il pezzo forte che i vecchi bardi si tengono sempre per il momento buono delle loro serate, in genere quello in cui il pubblico è abbastanza interessato (o ubriaco) dal non avere più ne l'animo ne le forze per zittirli 
Orbene, tutte le innumerevoli versioni della storia concordano sul punto sopracitato: 
Pendragon arrivò a Trevena, sconfisse un mostruoso nemico e così facendo salvò il mondo intero (o quantomeno l'umanità, la patonza e l'idromele da litro)
Che fosse poi questo terrificante nemico, ecco, questo è il dettaglio che viene sempre travisato e reinventato di storia in storia.
C'è chi dice si trattasse di un Drago (da cui il cognome dell'eroe, dopo che amputò alcune sue "parti" ricavandone un...ehm, amuleto), del'insospettabile vecchio Mago Merlino alleatosi con tale Arturo (presunto figlioccio dell'Utero, ma vatti a fidare), per altri ancora addirittura lo stesso Satana, ma anche un Ciclope Culoargentato della Val Brembana, o un Facocero, Jo Squillo, l'Inflazione e il fantasma di Attila....varianti che celano più o meno consapevolmente quella che è la vera storia della Battaglia di Trevena, e che io soltanto andrò a narrarvi nella sua sola, unica ed autentica versione

La storia di Svín il Porcaro 

Svín il Porcaro era un uomo importante.
Non era bello (si presentava come un uomo grasso, villoso, lercio e sovente sporco di letame) ma accanto a se, aveva mille donne se... mostrava i suoi enormi maiali
"Un porco così non lo vedevi manco da Svín di Trevena!" è un modo di dire tutt'oggi molto diffuso nella località (spesso riferito a taluni regnanti stranieri, come il fantomatico Cavalier del Bisciùn), poiché i maiali di Svín il Porcaro erano tanto abnormi che anche uno solo di loro era in grado di mettere in fuga interi branchi di lupi al suo passaggio
Si dice che, in particolar modo, un certo maiale di nome Pazuzzu rappresentasse il vanto di Svín, e fosse a lui più caro di un figlio: 
Grande al pari di una mucca nel pieno degli anni, dalla forza motrice degna di una biga a grifone, l'appetito di un Drago Bianco Occhi Blu scartato dal mazzo (e quindi depresso) e sopratutto generatore di tonnellate di merda tali da far impallidire qualsiasi comizio elettorale, Pazuzzu era per Svín quello che è la corona per un Re: la testimonianza della sua maestria di Porcaro.
E anche la principale risorsa turistica del Paese:

Pazuzzu

Pazuzzu in villeggiatura a Ventimiglia


Lungi dal macellare il gargantuesco suino infatti, Svín pensò bene di mettersi in affari con il Podestà di Trevena e mettere in mostra il porco, che in breve tempo divenne massima celebrità locale con tanto di sponsor, interviste, sextape e serate in discoteca.
E i giorni trascorsero felici

Utero in subaffitto

Venne quindi il giorno in cui Pendragon L'Utero Martin, reduce da un'imperiosa vittoria in battaglia, pensò bene di festeggiare come ogni buon capo di stato che si rispetti: organizzando l'orgia più grande e dispendiosa che si fosse mai vista, con relativo e luculliano banchetto al seguito

Bunga Bunga

Rievocazione storica delle donne chiamate a raccolta da Pendragon

I preparativi per il banchetto, in particolare, non soddisfavano affatto le aspettative dell'Eroe - Voglio una portata degna del culone d'ogni puttana che mi vado a bombare ! - esclamò (pare) in un suo spontaneo impeto poetico
Quanto segue dovrebbe esser facile da immaginar, per il lettore più accorto
Ebbene, a Bartolomeo Glauco Quarto (per gli amici Gino), in quanto Consigliere, Visir, Commendatore, Capocuoco, Mastro di Chiavi e Addetto al Banchetto di Pendragon non era sfuggita la notizia che, nell'ameno paese di Trevena, pareva vivere un maiale grande quanto l'Umbria.
Cosicché l'armata di Pendragon tutta (e puttane al seguito) decise di recarvisi per celebrare orgia e banchetto
Il Podestà, come la comunità Trevenese in generale, fu lietissimo della ghiotta occasione a lui presentatasi (prima di quella che passò alla storia come Svolta del Maiale, infatti, la sede dell'orgia/magnamagna era decisa tramite "legale" concorso tra le varie città del Regno):
Poiché, si sa, questi eventi creano turismo, smuovono l'economia e le malattie veneree -> generando quindi ingenti investimenti nel settore della sanità pubblica (un cugino di terzo grado del Podestà era pure nel Ministero della Taumaturgia, quindi era anche una questione di famiglia)
Gli unici due alla quale la questione non andava giù, prevedibilmente, erano Svín e il povero Pazuzzu
Preso dalla disperazione, Svín pensò di darsela a gambe assieme al porcello, cercando asilo in qualche nazione straniera dove i maiali erano trattati con sacrale reverenza (ad esempio le lande del già citato Cavalier del Bisciùn)
Tuttavia, ahimè, mentre animale e suino tentavano la loro rocambolesca fuga nottetempo, fu subito chiaro a entrambi che la mole, l'impeto, il passo (e la merda) di Pazuzzu non sarebbero mai potuti passare inosservati
- è inutile, padron mio - mormorò tristemente il porco d'improvviso, per il sommo sconcerto di Svín - la mia fine è segnata, la fuga vana utopia -
- Per la robiola osella! Pazuzzu, ma tu PARLI! Non sarai mica un Porco D... -
- No, padrone - lo interruppe stizzito il maiale, che non amava la bestemmia facilona - In verità, sono uno degli ultimi custodi di un segreto che noi suini serbiamo gelosamente dall'alba dei tempi... - grugnì, lasciando seguire una pausa teatrale - ebbene, il Maiale altri non è che l'ultimo stadio dell'evoluzione dell'Uomo! -
Detto ciò, un fulmine squarciò il cielo e piogge tropicali investirono le lande
Svín, ammutolito, balbettò qualcosa di confuso, ma Pazuzzu lo interruppe: - Non ti crucciare, padrone. Il nostro essere ridotti in cattività da voi, barbari primati cannibali, è una realtà troppo difficile da accettare per una mente semplice come la tua.
 Ma, se di cannibalismo devo morire, ebbene, accetto di buon grado la mia sorte: purché chi farà di me cibo sia tu, e non l'orrido Utero Martin Pendragon di Montezemolo ! -
E, prima che Svín potesse protestare o esprimere altri turbamenti, un secondo fulmine cadde, colpendo (o meglio cuocendo) di botto il povero Pazuzzu, che morì così, abbrustolito e cotto a puntino
Svín il Porcaro esaudì l'ultimo desiderio dell'amico suino, piangendo ad ogni morso (per il dolore - ma, sopratutto, per l'indigestione)
Terminato il macabro piatto (passato alla storia come Porco Parlante alla Fulminata, ora disponibile su Amazon! ) Svín il Porcaro si sentì diverso: forse era il segreto sconcertante di cui era stato messo al corrente, forse l'intestino crasso che implorava pietà, eppure Svín si rese conto di essere un uomo nuovo...un Maiale nuovo
Un POZZO MAIALE

Il Pozzo Maiale

Non è tuttora ben chiaro cosa sia nel dettaglio un Pozzo Maiale, e forse mai lo sarà
I più ne parlano come un irrequieto gorgo che, come accade nell'oceano, trae a se qualsiasi cosa abbia la sfortuna di capitargli a tiro
Pendragon e la sua armata, gettatatisi in precedenza all'inseguimento dei due fuggiaschi, rimasero quindi atterriti e sgomenti nell'avvicinarsi a quest'orrida creatura/fenomeno/essere, incerti sul come affrontarla
- Si inviino gli Esploratori! - tuonò Pendragon, e gli esploratori furono i primi ad avvicinarsi al Pozzo, finendone assorbiti tra le urla
- Si inviino gli Spadaccini! - incalzò Pendragon, mentre il Pozzo pareva muoversi nella direzione dell'armata ad una velocità costante
Prevedibilmente, gli spadaccini subirono la medesima sorte degli esploratori
- Si inviino i Cavalier.. - ma questa volta Pendragon venne interrotto
- Maestà - sbottò Bartolomeo Glauco Quarto (per gli amici Gino), che nel frattempo aveva aggiunto alle sue numerose cariche quella di Cavaliere del lavoro - Di questo passo perderà la sua intera armata, qua ci tocca ragionar d'astuzia -
Pendragon , che era astuto quanto un fagiano già arrostito, pensò quindi d'interrogare quell'apparentemente invincibile nemico
- Il mio nome è UTERO! - sbraitò - Che vuoi tu, Pozzo Maiale !? -
- TE! - tuonò con mostruosa voce oltretombale l'essere
- Ah - osservò Pendragon - Gino...perché tutta la cavalleria mi sta circondando ? -
- Ad occhio e croce, per gettarla nel Pozzo Maiale e placare così la sua ira, Santità - concluse il servile vassallo
- Ah - ri-osservò Pendragon - Hai mica un suggerimento ? Avevi preso anche il diploma di Visir, no? Ok che hai fatto le serali, ma... -
- Un'idea in effetti ce l'avrei - Bartolomeo Glauco Quarto (per gli amici Gino) mandò a chiamare alcuni dei suoi uomini, dandogli alcuni ordini sottovoce, quindi si rivolse al Pozzo Maiale
- Creatura! Se il tuo desiderio verrà esaudito, garantisci che sparirai per sempre da queste lande ?! -
- SI! - gorgheggiò il Pozzo Maiale
- Bene, se è L'Utero che vuoi.....è l'Utero che AVRAI! -
Al suo segnale, le puttane a noleggio ingaggiate per l'orgia vennero gettate nel Pozzo dai soldati di Pendragon
Dopo aver ingerito 3276 donne, il Pozzo Maiale svanì ai piedi dell'ultima meretrice rimasta
- E ora chi andrà a pagare il conto al bordello? - gemette Pendragon, pur grato di aver avuto salva la vita

Epilogo

Del Pozzo Maiale, nessuno seppe più nulla.
Bartolomeo Glauco Quarto (per gli amici Gino) divenne Duca dello Zampone Modenese e Commendatore della cotenna
Martin L'Utero Pendragon continuò la sua leggenda, combattendo e conquistando terre e terroni
Quanto alla Meretrice superstite, invece, dopo la terribile esperienza si scoprì gravida (il che la stupì, non essendo l'orgia stata consumata)
Nove mese più tardi, la donna partorì, dando alla luce un maschietto, un bambino che sarebbe divenuto celebre in tutto il mondo

Il nome di quel bambino era Harry Potter.

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