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La lettera per Julius /Giallo Tanzania

Creato il 27 ottobre 2014 da Marianna06

 

       

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<<Egregio sign. direttore, ci pregiamo d’informarla che, per motivi strettamente aziendali, il suo incarico nell’ospedale cittadino di Dar es Salaam cessa a favore di una presa di servizio immediata per l’ospedale cittadino di Arusha, presso il quale è invitato a recarsi nel giro delle prossime 48 ore, pena il decadimento dall’incarico dirigenziale che lei ricopre ormai da un biennio.

 Con osservanza, cordiali saluti.>>

 

   Firmato :   Il segretario del Ministro della Sanità  (Evaristo Celsius)

 

Geronimo, l’infermiere, quella stessa mattina chiama al telefono padre Alex.

 

 Padre Alex, sono Geronimo.Qui in ospedale c’è stato un cambiamento radicale e inaspettato. Stavo mettendo ordine nell’ufficio del direttore sanitario quando ho scorto  per caso una lettera aperta sulla sua scrivania e ne  ho letto il contenuto - dice piuttosto agitato.

 

E, in breve,  riassume il tutto all’amico missionario , che è all'altro capo dell'apparecchio.

 

Tranquillo,Geronimo. E’ un bene. E’ ciò che ci attendavamo da tempo e che finalmente è cosa  fatta- replica il sacerdote.

 

Sicuramente, chi verrà al suo posto, metterà un po’più d’ordine. Proprio come era nostro intento e nostro desiderio. Ti saluto, perché sono in fretta, ma ci risentiamo presto –conclude.

 

Ma, hai visto Zoe, per caso? – aggiunge una frazione di secondo dopo.

 

Però Geronimo, rispettoso com'è degli impegni dell’amico, ha già riattaccato.

 

Julius, nervosissimo, dopo avere letto, di prima mattina, la lettera che gli è stata recapitata addirittura a mano da un uomo del Ministero, probabilmente uno dei tanti uscieri,che non hanno mai un  grande da fare, ha subito lasciato l’ospedale.

Con il suo fuoristrada ha raggiunto, in periferia, in una villa isolata, un amico, che gli tiene bordone col Ministero della Sanità.

Ma questi è irreperibile. E lo è, a quanto pare, da alcuni giorni.

Così ,almeno, gli dice la domestica filippina, che è venuta a riceverlo al cancello.

Ha  poi cercato al cellulare Priscilla ma anche qui tutta  una sequela di squilli andati a vuoto.

Non è improbabile che la donna, di mattina, sia in sala operatoria.

Sono quelli , quasi sempre, gli orari degli interventi in programma in ospedale.

Infine, arresosi ai dinieghi su tutta la linea, dirige la vettura verso casa sua per avvertire i familiari della grossa grana, che gli è capitata tra capo e collo.

Sua moglie, un po’ meravigliata della visita, non la prende affatto bene alle prime battute. Dopo, però, capisce che c’è ben poco da protestare.

Se lei e la prole vogliono conservare l’attuale tenore di vita, sarà meglio non prendersela più di tanto.

Accettare e andare avanti. Come  sempre.

Conosce chi è suo marito e sa bene che, vicino o lontano che sia da lei , il suo stile di vita certo  non cambia.

Julius è un puttaniere nato.

E, per giunta, la società  in cui vivono e la cultura del machismo glielo consentono.

Contrariamente si coprirebbe solo lei di ridicolo e, soprattutto, perderebbe tanto. Probabilmente tutto.

 

                      (Continua..)

 

       a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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