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Non intendiamo miracoli come eventi fausti e risolutivi, ma come inspiegabili deviazioni dall’ordinario corso degli eventi valutati secondo la logica: la “resurrezione” di un membro della famiglia Gheddafi, il leader di un paese traballante che si rintana in ospedale e un terrorista che si propone come costituzionalista!
Miracolo numero uno: Khamis Gheddafi resuscita per la sesta volta.
Non lo afferma un blog “verde” , ma una voce ufficiale della nuova Libia. Dal nuovo quotidiano libico Libya Herald
L’asserzione è di fonte anonima vicina al Comitato Supremo per la Sicurezza: Khamis è ancora vivo, abbiamo informazioni secondo le quali è stato in costante contatto con il fratello Saadi attualmente a Niamey, Niger. Si suppone che i due stiano complottando per minare la sicurezza in Libia. La fonte ha anche affermato che un certo numero di compagni di Khamis sono stati arrestati e che le forze di sicurezza libiche sono pronte a intervenire “al momento giusto.”
Come si può minacciare la sicurezza della Libia se nel paese non vi è alcuna sicurezza? E’ “operazione psicologica”, volta a giustificare la persistenza delle bande armate che spadroneggiano nel paese e nessuno riesce a disarmare, nemmeno in vista delle elezioni che si terranno il 19 giugno.
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Miracolo numero due: Mustafà Abdul Jalil “affaticato” dal non fare
C’è un unico punto sul quale i cittadini libici concordano: il CNT e Governo “non stanno facendo niente”. Ciononostante il leader del CNT, è riuscito ad affaticarsi tanto da finire in ospedale. Da Bloomberg Businessweek
“ Il capo del CNT libico Mustafà Abdul Jalil è ospedalizzato per stress e affaticamento dovuti al lavoro, riferisce la Libya News Agency – citando la dichiarazione di Mustafa Abdul Jalil ai reporter che lo hanno visitato all’ospedale di Bnegas - secondo la quale egli necessita di qualche giorno di riposo”.
Si dice anche che è stato anche sottoposto ad intervento chirurgico per ernia, ma ciò non giustifica un periodo di assenza tanto lungo, essendo trascorse ormai quasi due settimane dall’evento. In periodo pre-elettorale, appare più credibilmente una mossa studiata per defilarsi dalle tempestose relazioni istituzionali, dalle frequenti contestazioni della piazza di Bengasi e dai miliziani, sempre sull’orlo di una crisi di nervi .
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Miracolo numero tre: Abdel Hakim Belhadj candidato alle elezioni
Da terrorista di Al Qaeda ad aspirante costituzionalista. Da BBC
Mr. Belhaj ha detto di aver consegnato nella notte di lunedì le sue dimissioni dichiarando alla Associated Press che ora è “tempo di entrare in politica”.
Ha detto di aver lasciato il Consiglio militare di Tripoli al fine di competere nelle elezioni del prossimo mese come leader del Partito della Nazione.
Alle elezioni i libici dovranno eleggere l’Assemblea costituente: 200 membri che redigeranno la Costituzione che per dare un assetto politico al paese. Mr. Belhadj, ha dichiarato alla BBC che tutti i ribelli e miliziani dovrebbero ora entrare nelle forze di sicurezza dello stato o nelle istituzioni e dedicarsi a ricostruire la Libia.
Un invito al disarmo da un terrorista è grottesco, ma ora che ha fatto il salto il truce personaggio tenta di scongiurare la sorte di un altro candidato, assassinato nei giorni scorsi nel sud del paese.