Magazine Rugby

La Libia riparte anche da una palla ovale

Creato il 15 novembre 2011 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

La Libia riparte anche da una palla ovaleUna bella storia che Massimo Calandri ci racconta da La Repubblica

LA NUOVA primavera libica ricomincia dallo sport. Il calcio, naturalmente, e una nazionale che potrebbe essere presto affidata al nostro Claudio Gentile. (…)
Ma nel futuro prossimo del paese africano ci sono altre discipline che potrebbero aiutare ad uscire dal trauma della guerra civile, e una di queste è il rugby. Che riparte proprio da Bengasi, la città mai amata dal dittatore giustiziato. Dove cinque anni fa un libico di origine britannica, Thair el-Heri, ha fondato il club dei Bengasi Helal Warriors. “Questo paese ha bisogno di reinserire nel tessuto sociale tanti ragazzi reduci del conflitto, e lo sport può essere la chiave di tutto questo. Dobbiamo tenere impegnata la gioventù, per alleviare lo shock della guerra”, ha raccontato il rugbista alla Reuters. (…)
In Libia si è giocato a rugby fino agli anni Settanta, protagonisti gli stranieri delle compagnie petrolifere (soprattutto britannici, ma anche francesi ed italiani). Dopo la “rivoluzione verde” la palla ovale era decisamente passata di moda, anche perché Gheddafi non sembrava particolarmente appassionato. A ridare energia al movimento ci aveva pensato il figlio, Saif al-Islam, collaborando alla nascita del Tripoli Rugby Football Club. Un’altra squadra si era formata a Misurata. Nel dicembre del 2007 la nazionale di rugby libica, guidata da el-Heri, aveva partecipato ad un torneo a 7 a Doha, in Qatar. “Ma nello sport libico il grande problema è sempre stata la distribuzione dei fondi: il 90% del denaro finiva alle società di Tripoli, e questo ha sempre creato grandi problemi allo sviluppo delle diverse discipline. Ancora oggi è una pesante eredità, perché dopo la caduta del dittatore molti bravi atleti di Tripoli rischiano di essere discriminati”.
Per questo Thair el-Hari di creare al più presto un nuovo consiglio “che prenda il posto del vecchio comitati olimpico e attraverso le federazioni internazionali dia una mano ai singoli club”. Ripartendo dal rugby, e da un campo polveroso alla periferia di Bengasi.

PER LEGGERE TUTTO L’ARTICOLO CLICCA QUI


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :