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La linea d'ombra di Joseph Conrad

Creato il 15 agosto 2011 da Spaceoddity
La linea d'ombra di Joseph ConradHo superato da tempo la linea d'ombra, ammesso che la linea d'ombra si superi e sia sempre l'ultima. Ma conosco la bonaccia. Quel tempo eterno, quello spazio di noia che poi dirai indispensabile: quel traguardo da varcare, quando ti accorgi che non è un attimo, ma tutti i passi che credi di poter allineare davanti a te. Non è un singhiozzo, ma un boccone amaro che stenti a mandar giù.
Ho letto La linea d'ombra di Joseph Conrad esattamente con le attese che l'autore ha generato in me. Un rito d'iniziazione all'età adulta, con quella giovinezza, inesperienza, che sembra protarsi troppo, quando ti serve essere già l'uomo che sarai. Niente come un romanzo di mare è allettante per me, che pure non sono avventuroso, niente mi restituisce questa linea d'ombra, questa vertigine di un pericolo imminente e inesorabile: per questo ho amato e amo profondamente Moby DickBilly Budd di Hermann Melville o, che so io, anche La stiva e l'abisso di Michele Mari e ora ecco Joseph Conrad.
Ma la linea d'ombra è anche quella dell'inatteso arenarsi del tempo del cielo, del tempo degli uomini e del tempo dell'inferno. Di maledizioni a cui non credi, perché tu sei razionale, perché tu sei un uomo. La linea d'ombra che gettano gli eventi su una navigazione, sulle intenzioni altrui, sui lasciti del passato, sul futuro verso il quale ci avviamo. 
Non credere mai alla bonaccia: stai andando.
E, come sempre, abbi cura di te, ragazzo

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