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La lobby omosessuale si vendica di Lucio Dalla, gli amici rispondono

Creato il 06 marzo 2012 da Uccronline

La lobby omosessuale si vendica di Lucio Dalla, gli amici rispondonoAnche i funerali di un grande artista sono l 'occasione per attaccare la Chiesa, ma in realtà quello che sta emergendo è questo: una vendetta della comunità omosessuale contro Dalla, perché egli non voleva saperne di essere usato come una bandiera per la loro ideologia.

Lo ha detto chiaramente padre Padre Bernardo Boschi, confessore del grande artista: "La Chiesa condanna il peccato, non il peccatore quando questi fa un certo cammino. Questi soloni che imperversano, dicendo che la Chiesa è ipocrita non sanno niente della Chiesa. Dalla era una persona di grande fede e non ha mai voluto conclamare la propria omossessualità, le polemiche sono una vendetta dei gay che vogliono fare del cantante una bandiera". Ildefonso Chessa (nella foto a sinistra), che ha celebrato il rito funebre, ha affermato: "Avrei celebrato i suoi funerali anche se si fosse dichiarato con un coming out".

Facciamo comunque una sintesi di tutto quanto sta accadendo: il nostro sito ha voluto sottolineare la fede incrollabile di Lucio Dalla, il suo sentirsi cattolico pienamente, il sito di Vatican Insider ha invece ricordato l'ultima intervista, proprio alla televisione cattolica TV2000: "C'e' un disegno che tutti noi abbiamo e devo ringraziare Dio per tutto quello che ho avuto". I frati francescani di Bologna, dai quali Lucio andava a Messa, hanno ricordato che Dalla "aveva una sensibilità religiosa che gli faceva sentire la presenza di Dio nella natura e nella vita, era la fede di un uomo che, nonostante il successo, aveva fragilità personali vissute con dolore, sperimentava la fatica del vivere". Spiegano anche che la canzone "L'anno che verrà", "l'aveva composta assieme a Padre Michele Casali in parlatorio". Anche "Avvenire" e "L'Osservatore Romano" lo hanno ricordato con belle parole.

La giornalista Lucia Annunziata lo ha invece insultato. Poche settimane fa ha rischiato di essere travolta dalla furia omosessualista per aver pronunciato questa frase in televisione: "Io avrei difeso Celentano anche se avesse detto che i gay vanno mandati nei campi di sterminio", ora sta cercando di redimersi invitando i gay nella sua trasmissione e attaccando Lucio Dalla per essere stato "vicino all'Opus Dei, ma di non aver mai mosso un passo per chi era gay, come lui". Eppure lo stesso Dalla disse di apprezzare il messaggio del fondatore dell'Opus Dei, San Josemaria, ma chiarì di non essere iscritto (lo ha confermato il portavoce del movimento ecclesiale). La giornalista ha poi attaccato la Chiesa: "Ti seppelliscono in cattedrale se non dici che sei gay", eppure -come ha detto don Chessa-, anche se Dalla fosse stato omosessuale non sarebbe stato diverso da chi commette altri peccati morali, come pecchiamo tutti noi. Oppure qualcuno vuole scagliare la famosa "prima pietra"? Ricordiamo che il grande Giovanni Testori, omosessuale e cattolico, non solo ricevette il funerale cattolico ma anche i ringraziamenti per la sua testimonianza di credente da parte del quasi beato mons. Luigi Giussani, che celebrò le esequie. La Chiesa accoglie e aiuta tutti i peccatori, non respinge nessuno.

Rosy Bindi ha subdolamente approfittato della morte di Dalla per chiedere il matrimonio omosessuale (ogni occasione è buona, no?), mentre Aldo Busi, violento anticlericale e omosessuale, ha insultato Dalla, parole che Paolo Flores D'Arcais ha sottoscritto pubblicandole su Micromega: "Ho sempre pensato che Lucio Dalla fosse un checchesco buontempone, un chierichetto furbastro - le sue interviste sono un vero florilegio di banalità in ossequio alla morale comune e all'autorità costituita- e non basta la morte per cancellare la magagna del gay represso cattolico". Lo definisce "povero cristo scansafatiche indegno di altra attenzione", "indigesto, per amore della pila sapeva individuare bene dove andare a fare il baciapile". Concludendo: "Non so se le canzoni di Dalla sono belle o brutte, come ne sento l'attacco alla radio, spengo". L'Associazione Nazionale Sociologi e l'Osservatorio sui Diritti dei Minori hanno invece definito Aldo Busi un "pro-pedofilia", dato che il laicista sostiene il diritto di fare sesso con i tredicenni e nel 1996 ha dichiarato: " ma da quando la pedofilia è un crimine? Io ho fatto di tutto! Se anche un adulto masturbasse un ragazzino, che male ci sarebbe?". All'altro omosessuale militante, Franco Grillini, che sta strillando contro la Chiesa come una zitella, perché avrebbe vietato le canzoni durante il funerale per il fatto che Dalla era omosessuale, ha risposto invece Alfonso Signorini: "Ma che discorsi sono? Io sono omosessuale e cattolico praticante, e conosco le liturgie..e non si è mai visto che a Messa venissero suonati canti profani".

Fortunatamente in tanti stanno comunque condannato gli omosessualisti, perfino i radicali ironizzano sulla Annunziata, impegnata "a diffondere il vangelo dell'omosessualità dalle tribune televisive e dai tribunali di carta". Il "Corriere della Sera" di "tentativo, goffo e fallimentare, non privo di un certo bigottismo laico", perfino il teologo ateo Vito Mancuso "a suo modo" la Chiesa. Michele Serra ha affermato che la Chiesa è offensiva perché all'inizio del funerale un sacerdote ha spiegato quel che in tutti i funerali si dice: "Chi vuole accostarsi alla Comunione deve essersi prima confessato". Per Serra è stato un attacco agli omosessuali presenti ai funerali, ma è stato a lui risposto su Gli sciacalli omosessuali stanno anche polemizzando perché Marco Alemanno è stato definito semplicemente un "compagno", ma ad essi ha risposto Benedetto Zacchiroli, carissimo amico del cantante, teologo e gay dichiarato: " La definizione di Marco Alemanno quale amico e collaboratore di Lucio Dalla, l'ho scritta io. Non c'entra niente Santa Romana Chiesa [...] Io stesso non gli ho mai chiesto se fosse gay, né lui me l'ha mai detto. Sono stanco di questo modo "antico" di essere gay, di gente che pretende che uno si dichiari per poi strumentalizzarlo. Tra l'altro non è vero che se Lucio fosse stato gay dichiarato non gli avrebbero fatto i funerali in Chiesa. Non esiste nessuna "postilla" in questo senso. Quanto poi alla liturgia era quella delle domenica di Quaresima. Nessuno della famiglia ha mai chiesto che ci fossero le musiche di Dalla. E' stata una cerimonia sobria, come lui avrebbe voluto".

Infine, l'ultima questione: qualcuno continua a insistere comunque che Dalla fosse omosessuale, ma a rispondere è lo stesso artista in un'intervista datata ad una rivista per gay: "Non mi sento omosessuale, ma veramente, spero che lo capisca. Non mi sento omosessuale e mi sembra imbecille che dica di esserlo e mi sembrerebbe ancora più imbecille se mi sentissi omosessuale e non lo dicessi [...] la mia cultura non è una cultura omosessuale, il mio modo di organizzare il lavoro non è omosessuale [...]. Ho un grande rispetto per gli omosessuali come per tutti gli uomini in genere anche per quelli che in realtà mi sembrano miei nemici" ( l'intervista integrale). Informiamo anche che "il Corriere della Sera" ha pubblicato le dichiarazioni degli amici più stretti di Lucio Dalla: "Mi sorprende che una giornalista seria come Annunziata abbia parlato con tanta sicurezza e leggerezza di cose che non sa. Ha delle informazioni private? Io ho avuto l'onore e la fortuna di conoscere Lucio più di trent'anni fa e di aver lavorato accanto a lui per venti anni, eppure non mi sentirei di affermare con sicurezza quello che ha affermato Annunziata", dice Bruno Sconocchia, il manager di Dalla. Su Marco Alemanno invece -la persona che negli ultimi anni è stata più vicina al cantante-, il manager dichiara: "La ragazza che è stata tutto il tempo accanto a lui in chiesa è la sua compagna da anni. Lo sa questo Annunziata?".

Insomma, un'altra occasione in cui la Chiesa esce a testa alta dimostrando che non è come viene solitamente descritta, un'altra conferma di quanta ideologia ci sia nei giochini laicisti-omosessualisti. Peccato che non si possa stare in silenzio a salutare e celebrare un grande uomo (omosessuale o eterosessuale che sia), senza il continuo disturbo delle varie lobby.

Accade un'altra volta che siamo completamente d'accordo con Giuliano Ferrara, perplesso di fronte a questo rancore contro Lucio Dalla e la Chiesa (anche sul nostro canale Youtube)


AGGIORNAMENTO 7/03/12
Simone Baroncini, cugino di primo grado di Lucio Dalla, ha risposto così ad un giornalista che chiedeva dell'omosessualità del cantante: "Lei è di Bologna? E sa con certezza che Lucio fosse gay? L'ho visto spesso con delle donne, mentre pur essendo stato in vacanza con lui alle Tremiti (anche con Marco Alemanno) non ho mai notato più di un profondo affetto fraterno, anzi, paterno da parte di mio cugino nei confronti dell'amico e collega". Le voci sulla sua omosessualità nascono "dal fatto che nella sua vita ha convissuto spesso con degli uomini, come fu per Ron e come era fino a qualche giorno fa con Marco, che ha sempre presentato come amico. Fra l'altro Alemanno è fidanzato con una ragazza. Non l'ha vista la giovane donna che gli stava al fianco durante i funerali?".

Mario Luzzatto Fegiz, critico musicale e firma storica del "Corriere della Sera" : "Il coming out è roba da militanza anni '70, decisamente anacronistico. Chapeau a Lucio Dalla quindi". : "Quello che sto vedendo attorno alla morte di Dalla ha l'aspetto di un bidone di spazzatura. Mi riferisco ai comportamenti associazioni gay, dei gay piu' o meno famosi e di quei giornalisti da operetta come l'Annuziata che invece di rispettare un uomo e un grande artista scomparso, strumentalizzano la sua morte per promuoversi, per farsi pubblicità per attaccare (come sempre) la chiesa. Sono spregevoli. Di fronte ai morti si prega".

L'ateo e anticlericale Aldo Busi ha rincarato la dose contro Dalla: "Un uomo gay di nascosto e massimamente se uomo pubblico [...] mi indigna fino a provarne schifo e, proprio come un evasore, lo costringerei ad andare in giro con la gogna al collo".


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