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La lotta per proteggere l'Elfdalian, il linguaggio perduto delle foreste svedesi

Creato il 07 dicembre 2015 da Redatagli
La lotta per proteggere l'Elfdalian, il linguaggio perduto delle foreste svedesi

Nel visitare la remota cittadina svedese di Älvdalen ho subìto il fascino della sua valle ondulata coperta di foreste e permeata di calmo splendore. Il fiume Österdalälv, che scorre nella valle e le ha dato il nome, era ancora in parte congelato e il ghiaccio scintillante si intonava con le ultime chiazze di neve sparse per il paesaggio.
Qui, in questa Shangri-La svedese, avrei incontrato gli ultimi parlanti dell'Elfdalian, una piccola gemma linguistica ben celata di cui pochi sono a conoscenza.

"Elfdalian" (älvdalska in svedese e övdalsk nella lingua stessa) sembra quel genere di parola che ci si aspetterebbe di trovare più nel Signore degli Anelli di Tolkien che in una remota foresta svedese.
Ma la piccola cittadina di Älvdalen, che dà il nome alla lingua, non è un rifugio degli elfi. È uno degli ultimi baluardi di una lingua antica che conserva molto del norreno, la lingua dei vichinghi. E da settembre sarà insegnata per la prima volta nelle scuole materne della città: una piccola vittoria per un gruppo che lotta per la sua tutela.

Al giorno d'oggi l'Elfdalian viene parlato solo da circa 2500 persone, ma è una miniera d'oro per i linguisti. Nascosto tra alberi e colline, ha conservato delle caratteristiche linguistiche introvabili in tutta la Scandinavia, che erano scomparse dal norreno già intorno al 1200.

UNICA TRA LE LINGUE NORDICHE

Per esempio, l'Elfdalian ha mantenuto le vocali nasali scomparse altrove. Le vocali nasali sono famose nel francese, come in un bon vin blanc ("un buon vino bianco") ma non nelle lingue nordiche moderne. Nel norreno le vocali nasali sono state rinvenute in un solo manoscritto risalente all'Islanda del dodicesimo secolo, ma i linguisti non ci avevano mai riflettuto troppo su – finché non è stato scoperto che l'Elfdalian moderno aveva le vocali nasali nelle stesse identiche parole.

Per via del suo relativo isolamento, l'Elfdalian si è evoluto in una direzione totalmente diversa da quello dei linguaggi scandinavi moderni. La fonetica, la grammatica e il vocabolario sono molto diversi dallo svedese.
Così, se i parlanti di svedese, danese e norvegese possono capirsi facilmente usando frasi semplici, l'Elfdalian è completamente incomprensibile agli svedesi che non siano della zona.

Per secoli imparare lo svedese standard sarebbe stato inutile per la maggior parte dei madrelingua Elfdalian, visto che i collegamenti commerciali si limitavano alla regione e fino alla metà del 1800 in Svezia non era presente la scuola dell'obbligo. Pertanto l'Elfdalian è rimasto un linguaggio forte fino al ventesimo secolo e oltre.

La situazione è però cambiata drammaticamente nel secolo scorso. Con l'aumento della mobilità e l'arrivo dei mass media, l'Elfdalian è stato minacciato dallo svedese, che si è infiltrato in maniera implacabile in sempre più aspetti della vita quotidiana. Chi parlava Elfdalian veniva discriminato e i bambini venivano energicamente dissuasi dall'usarlo a scuola. Il risultato è stato che i parlanti di Elfdalian sono passati a frotte allo svedese, in particolare negli ultimi due decenni. Al giorno d'oggi solo metà degli abitanti di Älvdalen lo parlano fluentemente, e dell’ultima generazione solo circa 60 bambini al di sotto dei 15 anni.

VERSO LA SCUOLA

La lotta per proteggere l'Elfdalian, il linguaggio perduto delle foreste svedesi
Nel mio viaggio a Älvdalen ho avuto la grande fortuna di essere presentato a un gruppo di attivisti della lingua, uniti sotto il nome Ulum Dalska ("Dobbiamo parlare Elfdalian"). Questi appassionati locali cercano, con vari tentativi, di rivitalizzare una lingua che per loro è davvero molto importante.
Nel 2004 è stata concepita un'ortografia che illustra come pronunciare la lingua, ed è formata da 35 lettere incluse le vocali nasali. È stata utilizzata per pubblicare svariati libri per bambini, come una traduzione de "Il Piccolo Principe" di Antoine de Saint-Exupéry. Ogni anno l'associazione conferisce borse di studio linguistiche a studenti particolarmente fluenti in Elfdalian.

Dopo molti anni di attivismo, Ulum Dalska è riuscita di recente a convincere le autorità locali a creare un gruppo di parlanti di Elfdalian alla scuola materna locale. Ciò significa che, per la prima volta nella storia, l'Elfdalian ha fatto il suo ingresso ufficiale nel sistema scolastico svedese.
Nonostante questa vera e propria svolta, probabilmente serviranno altre misure più radicali per salvaguardare definitivamente il futuro dell'Elfdalian. Dei ricercatori hanno suggerito, ad esempio, di introdurre programmi bilingui nelle scuole elementari, nei quali gli allievi sarebbero immersi nell'Elfdalian, e lo svedese verrebbe insegnato solo come materia a sé stante.

LA LOTTA PER LO STATUS DI LINGUA MINORITARIA

I finanziamenti necessari per tali programmi sono troppo grandi per essere ottenuti dalla piccola comunità di Älvdalen. Una soluzione definitiva sarebbe garantire all'elfdalian lo status di lingua minoritaria o regionale come definito dal Consiglio d'Europa. Nonostante le continue richieste dell'Ulum Dalska, il governo svedese finora è stato riluttante ad agire.

L'Elfdalian rimane un dialetto, nonostante il consenso crescente tra i linguisti che abbia tutte le caratteristiche di una lingua vera e propria.
Ciononostante la consapevolezza linguistica è in aumento, sia ad Älvdalen che nel mondo esterno. C'è un gruppo Facebook parecchio attivo dove molti parlanti cominciano a scrivere in Elfdalian per la prima volta nella loro vita.
All'inizio del mese ho co-organizzato una conferenza internazionale sull'Elfdalian che ha ottenuto l'attenzione dei media di tutto il mondo. La scuola estiva annuale si aspetta di attirare un numero record di partecipanti tra parlanti nativi e linguisti.

Nell'insieme, sempre più e più persone sembrano convinte del valore dell'Elfdalian e della necessità di conservarlo per le generazioni future. E in un mondo globalizzato, la mentalità giusta è probabilmente il passo più importante verso un revival totale del linguaggio.

Guus Kroonen (Università di Copenhagen)
Traduzione dall'inglese a cura di Alessandra Cristallini

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L'articolo è stato originariamente pubblicato su "The Conversation


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