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La macchina dell'opas di Ei Towers su Rai Way è partita

Creato il 11 marzo 2015 da Digitalsat

La macchina dell'opas di Ei Towers su Rai Way è partitaIn attesa di capire le mosse della preda, che giovedi' riunira' molto probabilmente il cda per la nomina degli advisor (saranno indicati anche quelli per i consiglieri indipendenti), l'offerente ha gia' adempiuto ai propri obblighi in vista dell'assemblea straordinaria del prossimo 27 marzo, con la quale dara' l'avvio formale al progetto di acquisto e scambio delle azioni della societa' infrastrutturale di viale Mazzini.

In particolare, come emerge dai documenti di Ei Towers depositati in vista dell'adunanza degli azionisti (Mediaset ha il 40%), emerge che "sulla base delle analisi del consiglio d'amministrazione, i consiglieri hanno ritenuto di determinare il prezzo di emissione delle nuove azioni nell'aumento dell'aumento di capitale in 45,83 euro per azione". Cio' perche' l'opas e' mista: parte in cash (3,13 euro per azione, corrispondente al 69% della valorizzazione complessiva di Rai Way ) e parte in azioni di nuova emissione proprio di Ei Towers (0,03 euro, pari al 31% della valorizzazione totale).

E proprio nell'ambito di questo progetto d'opas il professore Mauro Bini, dell'Universita' Bocconi di Milano, dopo un approfondito lavoro di analisi sui conti e sulle prospettive di Rai Way ha individuato in 1,233 miliardi (4,53 uro per azione) "il valore complessivamente attribuibile alle 272 milioni di azioni potenzialmente conferibili in adesione all'offerta di acquisto e scambio" lanciata e comunicata al mercato lo scorso 24 gennaio.

Dal punto di vista industriale, invece, nella documentazione depositata da Ei Towers in vista dell'assemblea dei soci vengono delineate ancora meglio le linee strategiche dell'operazione "finalizzata alla creazione di un grande operatore unico nazionale nel settore delle infrastrutture destinate all'ospitalita' degli apparati televisivi e radiofonici, in grado di svolgere un ruolo rilevante anche nel settore delle telecomunicazioni".
Inoltre, "la creazione di un operatore nazionale integrato potrebbe svolgere una funzione di stimolo del processo in atto in tutti i mercati europei dove gli operatori mobili, per ragioni di efficienza, stanno valutando l'opportunita' di concentrarsi solo sui processi core e reperire risorse mediante la cessione o l'esternalizzazione dell'infrastruttura".

Del resto nei principali mercati europei vi e' un solo operatore di rete: Tdf in Francia, Abertis Telecom in Spagna, Arqiva nel Regno Unito e Media Broadcast in Germania. In termini invece di digital divide, "l'operazione consentira' di porre rimedio all'attuale situazione di inefficiente moltiplicazione infrastrutturale dovuta alla presenza di due grandi operatori (2.300 torri sia per Rai Way sia per Ei Towers , ndr) sul territorio nazionale".

Nel caso di via libera, del mercato, dei soci, della Rai e dell'Antitrust, "la copertura del territorio nazionale mediante una infrastruttura che potra' contare su circa 5mila postazioni incrementera' notevolmente il valore del servizio offerto dalla nuova realta' industriale ai clienti esistenti e potenziali".


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