Magazine Lifestyle

La malattia del posto fisso

Creato il 12 settembre 2014 da La Donna Imperfetta

La malattia del posto fisso...porta alla tomba

Non ci sono dubbi… noi italiani abbiamo una malattia cronica che ci portiamo dietro purtroppo per i nostri strani retaggi culturali: il posto fisso!

Sì: il pensare di poter vivere tranquilli solo con il posto fisso e di poter organizzare la nostra vita solo se abbiamo un contratto a tempo indeterminato è una cosa assolutamente normale e naturale in Italia, eppure oggigiorno ci evidenzia i nostri limiti e non ci aiuta di certo ad uscire dalla situazione di crisi in cui ci troviamo.

I nostri genitori ci hanno cresciuti mantenendo la famiglia con la busta paga che quasi in modo monotono e ripetitivo, per anni, arrivava ogni mese allo stesso giorno. Un lavoro che durava 20 anni o più. Gli scatti di anzianità, ed un tfr che al pensionamento quasi quasi faceva ridere.

E sono proprio i nostri genitori ad averci cresciuti con questa idea: raggiungere un posto fisso che ci avrebbe permesso di “mettere su famiglia”, prendere un mutuo, progettarsi l’esistenza…e via dicendo.

Ora perché ci si meraviglia se i giovani sono nel panico? Perché ci si stupisce che l’idea di avere solo contratti a tempo determinato non aiuta a decidere di impegnarci in progetti lungo termine?

Perché ci si meraviglia se ci si ragiona non due, ma tre o quattro o anche 5 volta prima di avere dei figli?

Non è superficialità dei giovani, è la cultura di base che purtroppo non è più adatta alla nostra realtà.

Dell’essere free lance, o liberi professionisti, piace il potersi gestire liberamente, il fatto di non avere un capo, di vivere un lavoro meno monotono e più libero.

Eppure, nonostante la tanta ammirazione per chi prova questa vita, si è totalmente bloccati nello sperimentare una via del genere.

Che stipendio avrò il prossimo mese? Come pagherò le bollette se non riuscirò ad incassare abbastanza?

Sono queste le paure che ci bloccano e non ci fanno vedere altri aspetti positivi.

 

Avete mai pensato che, invece di lavorare ripetitivamente per un lavoro meccanico e poco stimolante, potreste sviluppare un vostro progetto?

La malattia del posto fisso: pensare di cambiare

Avete pensato che vivrete solo riuscendo a migliorare ed imparare?

Avete pensato che solo grazie alle vostre migliori qualità potrete creare qualcosa di nuovo e totalmente vostro?

Non avere un posto fisso e vivere di libero professionismo, non è solo rischio, ma anche crescita e sviluppo di se stessi.

Mi rendo conto che questo è solo un discorso teorico, ed è difficile entrare nel meccanismo.

Io stessa ho il panico all’idea di non vedere una busta paga i primi del mese, eppure, data la crisi economica, sono costretta a farlo e reinventarmi… ad una età in cui comincia ad essere molto difficile potersi vendere.

Eppure solo questo possiamo fare: ricrearci da capo, imparare, guardarci intorno, e crearci da soli il lavoro!

L’Italia non può più farlo per noi quindi meglio non pensare più alla firma di un contratto e sviluppare ben altro!


Archiviato in:Riflessione del giorno Tagged: Riflessioni imperfette

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :