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La Maledizione dello Yorkshire

Creato il 08 luglio 2011 da Annanihil
La Maledizione dello YorkshireChi potrebbe mai sospettare che un innocuo e piccolo cagnetto possa essere la causa di una serie di sventure? Eppure è così e Nadia, la protagonista di questo romanzo, lo sa bene. Ogni volta che è venuta a contatto con una di queste bestiole ha avuto i suoi bei grattacapi. Da aspirante attrice a sospettata di omicidio, il passo è breve, quanto quello di uno yorkshire.
Disponibile in versione E-Book!!

Inizia così:
È strano, sono qui, distesa con gli occhi chiusi, eppure ho una percezione chiarissima di quello che ho attorno. C’è un solo faro acceso, in alto a destra, ed è puntato su di me, non c’è una parte del mio corpo che non sia riscaldata dal suo fascio luminoso. Altri cinque minuti così e mi sciolgo. Riesco a percepire esattamente dove finisce la luce ed inizia il buio, reso ancora più profondo dal silenzio penetrante della platea. Sento lo scricchiolio delle tavole, sta arrivando finalmente, è in ritardo.
La conoscete la storia di “Romeo & Giulietta”, no?
Siamo al punto cruciale: Romeo con la disperazione nel cuore è corso a Verona, ha raggiunto la sua
Giulietta, ormai distesa su un freddo banco di marmo. Sapendola morta, decide di uccidersi bevendo
del veleno, non può immaginare la sua vita senza di lei. Butta giù il veleno in un sol colpo, “Ecco, al
mio amore!”, con le ultime forze rimaste la bacia teneramente, “Con un bacio io muoio” e cade a terra
senza vita.
“Giulietta si sveglia, non era morta, era solo addormentata da una pozione! Vede il suo Romeo, capisce che il piano architettato con fra Lorenzo è fallito, scoppia a piangere disperata. Trova una boccetta fra le mani di Romeo “Cos’è? È stato questo veleno ad ucciderti? Egoista! Non hai lasciato nemmeno una goccia perché io possa raggiungerti… Ti bacerò sulle labbra, chi sa che non sia rimasto un po’ di veleno che possa darmi la morte e la pace…” Giulietta bacia il suo Romeo nella speranza di cogliere qualche goccia del fatale veleno, ma resta un vano tentativo. Turbata da rumori lontani, arriva all’estrema conclusione “C’è qualcuno! No, non aspetterò più! Oh caro pugnale, arrugginisci qui,
immerso nel mio sangue!” Così Giulietta muore stringendosi al suo amato. Il crudele destino dei due
amanti è compiuto.
Cala il sipario.
Il pubblico applaude emozionato, ed io, che interpreto Giulietta, non posso che essere felice del
successo. Ho sentito il pubblico singhiozzare e soffrire con il mio personaggio, vuol dire che ho fatto
bene il mio lavoro.
Il sipario si riapre, si accendono le luci in platea, finalmente il pubblico ha un volto, mille volti
diversi. Ringrazio e ricambio lo sguardo di chi mi osserva ammirato, in particolare le signore della
prima fila che mi urlano “Brava! Brava e Bella! Bravissima!” Sono soddisfazioni. Io vivo solo per questo, l’applauso del mio pubblico.
Non mi monto la testa, non c’è pericolo, so che molti, soprattutto molte di loro, sono qui per il mio
Romeo, interpretato da Romeo Merisi. Lui è la celebrità della compagnia. È conosciuto dal grande
pubblico grazie a fiction da record d’ascolti come “Drammaticamente tuo” e “Sospira, se vuoi”. Sono la sua faccia e il suo nome in cartellone che attirano il pubblico, senza di lui la sala non sarebbe così piena, senza di lui non ci sarebbe tanta richiesta, senza di lui non ci sarebbe la R.M.C.T., ovvero la Romeo Merisi Compagnia Teatrale.
Si richiude il sipario definitivamente. Per oggi è finita così. Abbracci, saluti, commenti e complimenti
fra di noi e via tutti a struccarsi. Tutti tranne Romeo, che alla fine della serata è assediato da fans e
giornalisti. Non ho neanche il tempo di parlargli, sopraggiunge una procace giornalista a distrarlo da
me.
“Romeo… Romeo Merisi!” miagola lei.
“Sì?” risponde Romeo sibilando come un serpente e sfoderando il suo sorriso malandrino.
Lei vorrà fargli le solite patetiche domande, non me lo perdo per niente al mondo, mi piace osservare
fino a che punto riesce ad arrivare la stupidità umana.
“Romeo, …


La Maledizione dello Yorkshire
Adatto ai ragazzi ma non ai bambini.


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