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La manifestazione nazionale a Chiomonte del 3 luglio 2011

Creato il 04 luglio 2011 da Bracebracebrace

Val di Susa 2011

La manifestazione nazionale a Chiomonte del 3 luglio 2011

Dieci anni dopo il G8 di Genova, lo stesso scenario si ripresenta in Val di Susa. Gli uomini alla guida di polizia e carabinieri sono gli stessi del 2001, ma con una promozione alle spalle. A completare il quadro genovese, manca solo il manifestante ucciso.

Chiomonte (Val di Susa) 2011

Chiomonte (Val di Susa) 2011


I mezzi d’informazione tornano a prestare il fianco a informative false dei servizi, ricompaiono i black blocks, la misteriosa formazione paramilitare che nella recente storia dell’Europa è entrata in azione solo in due occasioni: a Genova nel 2001 e a Chiomonte nel 2011.

Le bottiglie d’ammoniaca contro gli agenti ricordano le fantomatiche sacche di sangue infetto dal prione della mucca pazza del 2001, le barriere di cemento armato e le reti metalliche evocano la zona rossa intorno a Palazzo Ducale.

Anche il gas lacrimogeno è il medesimo, il Cs, un’arma da guerra usata in Vietnam e vietata nel 1997 dalla Convenzione sulle armi chimiche (CAC), che ha effetti cancerogeni e provoca aborti spontanei.

Ci sono anche i feriti, in Val di Susa, portati via avvolti in lenzuoli bianchi come i ragazzi dalla scuola Diaz. Colpiti al volto e all’addome da candelotti sparati ad altezza d’uomo.

Come allora, schierati dalla parte della forza, l’ala cosiddetta moderata del centrosinistra, pronta a gridare al black block e a chiedere al ministro Maroni di “fare tutto ciò che è necessario” (il motto del fanatico Ra’s al Guhl in Batman Begins).

Feriti

Feriti


I reparti dei carabinieri venuti da tutta Italia sono popolati dagli stessi energumeni da squadraccia del 2001. Finora sono riusciti, oltre alle varie prodezze effettuate “in servizio”, ad uccidere una pensionata investendola con il blindato (per sbaglio o per gioco?) e ad asfissiare con il gas lacrimogeno i membri di una nota band, i Punkreas, che si trovavano per caso alloggiati nello stesso hotel torinese.

Sarà curioso osservare come le istituzioni e le forze politiche ricorderanno il decennale di Genova 2001. Perché dieci anni dopo, siamo ancora tutti fermi in piazza Alimonda.

Andrea Tornago



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