Nell'articolo precedente si parlava di volatilità e delle possibili tecniche per quantificarla, ecco un ulteriore metodo che ho scoperto è l' Average True Range che è appunto un misuratore della volatilità, ed è calcolato come media mobile della variazione dei prezzi di un certo periodo (in genere 14 giorni intesi come metà del mese di 28 giorni, infatti le impostazioni vanno a multipli di 7).
La True Range è definita come la differenza tra il massimo ed il minimo della giornata + il massimo della giornata e la chiusura della giornata precedente + il minimo della giornata e la chiusura della giornata precedente.
La ATR evidenzia l'andamento dell'interesse degli investitori, quindi livelli alti e crescenti della ATR indicano il proseguimento della forza del trend al contrario, livelli bassi o decrescenti indicano la diminuzione di intensità, dunque l'inizio di una fase di lateralizzazione prima di un possibile breakout.
Lo scopo di questo indicatore è quello di segnalare eventuali inversioni di tendenza, basandosi sul fatto che in queste situazioni la volatilità compie sbalzi estremi, infatti si manifestano variazioni importanti in un mercato molto attivo che attrae l'interesse di molti investitori.
Nel grafico seguente si nota come la volatilità esploda dopo determinati range di lateralizzazione stretta, creando dei breakout che danno poi strada a una tendenza affermata, L'ATR non indica rialzi o ribassi nelle sue oscillazioni ma solo il livello di scambi quindi un ATR orientato verso l'alto non significa rialzo ne tanto meno un ATR orientato verso il basso significa ribasso ma semplicemente scambi in aumento o in diminuzione.
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