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La memoria dell’acqua

Da Tunué @tunue

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Secondo una teoria scientifica abbastanza discussa, l’acqua ha la capacità camaleontica di conservare il ricordo delle cose con cui entra in contatto. Se così fosse, sarebbe possibile ricostruire il vissuto delle persone che ci hanno preceduto e da cui proveniamo: questo ci aiuterebbe a capire noi stessi.

A volte indagare su chi siamo ci porta a vivere avventure imprevedibili. È quel che succede a Marion, che con sua mamma Caroline si trasferisce nella vecchia casa di famiglia, appollaiata su una roccia a picco sul mare in un piccolo villaggio di pescatori: la spiaggia bagnata da onde freddissime, la scogliera piena di misteriose sculture, il faro e il suo misterioso guardiano… Marion inizia un’attenta esplorazione dei dintorni, portando a galla un terribile segreto. Impossibile non seguirla.

Perché leggere La memoria dell’acqua di Mathieu Reynès e Valérie Vernay?

Da L’uomo e il mare di Charles Baudelaire (I fiori del male, trad. G. Raboni):

Uomo libero, sempre ti sarà
diletto il mare – tua anima, specchio dove guardi
la tua anima scorrere infinita
come le onde. Non meno amaro abisso è il tuo cuore.

Tenebrosi tutt’e due, e discreti: fino in fondo
ai tuoi abissi nessuno è sceso mai,
uomo, né c’è del mare chi conosca
i riposti tesori: così li difende, gelosi.



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