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La memoria di essere te stesso

Da Simonepacchiele
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Lo stress è parte inevitabile della vita: siamo costantamente ‘incentivati’ a fare di più, ad ottenere risultati migliori generando performance migliori, ad essere più pronti, raggiungere obiettivi più alti, lavorare meglio, aumentare la produttività… essere un genitore, un marito, una moglie migliore…

Potresti andare avanti per pagine e pagine, scommetto. E anche se lo stress è inevitabile, è come rispondi allo stress che conta davvero. Se pensi alla parola ‘rilassamento’ in questo momento. Cosa ti viene in mente? Ad alcuni potrebbe venire in mente l’immagine di sè mentre se ne stanno su una spiaggia a non fare niente. Ad altri immagini simili.Ma il vero rilassamento è molto più di questo ed è la capacità di saper RISPONDERE allo stress ed agli eventi che generano stress in maniera appropriata. Pensa ad un leone. O anche solo ad un gatto. E prova ad associare la parola ‘stress’ all’immagine di un gatto. Troverai qualche difficoltà, credo.Perchè un gatto funziona così: passa la maggior parte del tempo in una condizione di vero relax, e proprio per questo è capace di generare performance (che per lui significa saltare improvvisamente per catturare un animale) in un tempo brevissimo. La sua vera forza non è tanto lo stato di relax in cui trova, quanto lo stato di prontezza… il differenziale che riesce a generare tra completo riposo e completa attivazione.  Maggiore è questa differenza, maggiore è la forza che riesce ad avere. La maggior parte delle persone invece vive in una condizione di tensione continua, anche quando non deve generare vere performance (non si tratterà di catturare un topo, in questo caso, ma di vendere, vincere una causa, suonare uno strumento) e nel momento in cui serve non è ha una forza vera perchè l’ha già consumata tutta rimanendo 'stressato' per tanto tempo. Quello che ti propongo con il modello ReSonance non è un lavoro esclusivamente fisico. Anzi, scoprirai che riguarda il fisico ma che ha che fare totalmente con I risultati che ottieni nel mondo: il lavoro che hai, le relazioni che hai, la capacità che hai di convincere, o di suonare il piano o di scrivere programmi per il computer… O di pensare. Parte tutto da qui. Ho iniziato a pensare a questo nucleo di idee negli anni in cui ho studiato e praticato con i miei cliienti discipline somatiche (Shiatsu, Feldenkrais) e studiando il materiale di Alexander, Feldenkrais, Joseph Riggio, Thomas Hanna, Stanley Keleman ed altri… mentre nello stesso tempo mi avvicinavo al lavoro di Joseph Campbell, il mitologo. Tutto  questo lavoro andava nella stessa direzione: facilitare una trasformazione nella vita delle persone partendo da un approccio somatico. E dopo aver usato quest’ approccio per parecchio tempo con i clienti mi sono reso conto che partire da questa attenzione all’aspetto ‘somatico’ generava dei risultati notevolmente superiori a qualsiasi altro approccio avessi mai sperimentato, compresa la PNL, l’ipnosi e altri tipi di lavoro ‘fisico’. La perdità di ‘realtà somatica’ è un vero e proprio paradosso esistenziale. Siamo esortati ed incentivati ad essere ‘noi stessi’, a ‘sviluppare noi stessi’, ad essere ‘chi siamo’.Ma la maggior parte di noi non ha la rappresentazione interna di cosa vogliano dire queste frasi.Non se la ricorda, in pratica. Ed anche se proviamo a trasferire al resto di noi stessi le immagini che ci vengono in mente dall’idea di ‘essere noi stessi’ - non funziona. E non funziona perchè se vuoi cambiare il modo in cui tu (o chiunque altro) pensa, sente, agisce ed opera… devi operare FUORI dai confini che contengono il pensiero ed il sentire. Devi partire da chi sei. 

===> E' proprio quello che imparerai a fare nella giornata Introduzione al ReSonance il 24 settembre

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